Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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I miei amici di Villa Castelli

214312
Ciarlantini, Franco 50 occorrenze
  • 1929
  • Fr. Bemporad & F.°- Editori
  • Firenze
  • Paraletteratura - Ragazzi
  • UNICT
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e forse andavano ad accamparsi non lontano dal paesino. Mario si sentì tutto commosso: ecco, si avvicinano con le loro divise giallo-verdi, col loro

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è passata con un cestino colmo dei frutti rossi e succosi: erano ciliegione carnose, lucide che invogliavano subito a mangiarle. Mario, a cui ne erano

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bagnasse, ora che ha avuto tre giorni di sole. Forza, donne; forza, ragazzi! - Chi spala ammucchiando, chi spinge con i grandi rastrelli; e le fanciulle

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LO STAGNO Come fa caldo! Nelle case sono rimasti appena i bambini lattanti con chi li accudisce. Tutti sono nei campi, e nelle ore dei solleone si

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PERCHÉ DOBBIAMO LAVARCI DI FREQUENTE Se d'inverno dobbiamo lavarci con cura ogni giorno, d'estate dobbiamo lavarci anche più volte, perchè la polvere

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desta, piange nella cameretta buia, con le imposte serrate. Dina corre ad addormentarla, con una vecchia ninna nanna. - Fa' la nanna, cosci ne di

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pietra, col solo riparo del vecchio cappello, stava facendo un pisolino. Passò intanto Gigione, l'uomo più svogliato del mondo, che, con aria

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poca roba, èccoti comparire il Gigante Zucca. Che cos'era mai la siepe per lui? Con un passo la scavalca e subito corre con la bocca aperta verso il

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i chicchi dorati escono separati dalla paglia bionda che s'accumula da un'altra parte. Le massaie, che ogni pochino escono sull'aia, guardano con

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ti accompagneranno con una preghiera. Poi nella terra soffice sentirai ricominciare la vita: una nuova forza uscirà da te, un tenero stelo verde che

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tante cose belle. Fra poco vedrà le care amiche con le quali giocherà alle signore, alla scuola, alla cucina! Vedrà i bei grappoli d'uva quasi matura

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MARIO E "MOSCHINO" Un giorno Mario inseguiva «Moschino» e lo molestava con uno stecco di saggina. Quando il cane si voltava per ruzzare un po', come

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carbone inverviene Giacomo cho lo prende con le tenaglie e lo batte sull'incudine. Così Mario vede da quei pezzi uniformi uscire chiavi, chiodi

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LA "FRANCINA" Grandicella, con un segno di gentilezza nel volto, nei movimenti, nello stesso modo di parlare, ecco la sorellina di Mario. Timida, e

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pare di essere ringraziato per la sua fatica, quando vede qualche vacca, mansueta mansueta, voltare lenta la testa verso di lui, e guardarlo con i grandi

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IL GIORNO DEI MORTI Il 2 novembre tutte le persone di Villa Castelli vanno al cimitero. Il campo dove riposano i morti è piccolo piccolo, con molte

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fucile e l'abbaiare festoso. Perchè la maestra ha scosso il capo, triste, quando ha visto passare un uomo con la cacciatora piena d'uccellini morti?

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LA CIVETTA Ieri Mario ha visto passare un cacciatore che andava alla caccia nel capanno. Egli portava con sè una civetta ammaestrata. Quando Mario

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UNA BRUTTA DIMORA Mario va malvolentieri in compagnia di Federico quand'esso lo vuole con sè a casa sua. In che brutta cascina abita! Davanti alla

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UN MENDICANTE Passa talvolta per il paese un vecchio lacero con la barba bianca incolta e i capelli che gli scendono di sotto al cappello fin sulle

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in terra, tolgono ogni più piccola ragnatela dai travicelli del soffitto; lucidano il rame e lo dispongono nella rastrelliera con delle foglie d'alloro

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rassettate. La cucina è la stanza dove Zelinda trascorre il maggior tempo della giornata. Essa mostra con gioia la sua bella cucina. Ecco il focolare

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prende Chicchi sulle ginocchia e gli fa dire la preghiera. Chicchi prega con la mamma: «Angelo di Dio che sei il mio custode, illumina proteggi e

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raccoglie nel suo cammino. Di notte il fiume chiacchiera sottovoce coi i pioppi e con le canne che gli fanno compagnia sulle sponde e ride con la luna e

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LELLO Lello è l'uomo più alto di Villa Castelli. Chi lo vede con i suoi nipoti, che sono tutti piccini, si mette a ridere. Sembra un pino circondato

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ha il fare della bambina che vuoi saper tutto. Guardatela! La si trova in ogni luogo, con la zazzerina che le copre le orecchie e il vestitino rosso

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sua. Una notte, mentre il bimbetto dormiva tranquillo gli parve di essere svegliato da una vocina che gli sussurrò all'orecchio: -Se vuoi venir con me

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IL REGALO DEL NONNO Povero nonno! l'aveva cercata in tutte le botteghe del vicino paese, quella bambolina bionda, piccola piccola, un po' brutta, con

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al bene ed alla virtù. Si racconta che quando aveva dodici anni, passeggiava un giorno per una campagna di Stresa, sul lago Maggiore. Era con lei suo

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LA CASA DI MARIO È una piccola casa che fa parte di una fattoria; è formata di poche stanze: la cucina, a piano terreno con accanto, a destra, uno

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ordinò di recarsi alla fontana ad attingere acqua con un canestro. - Fa presto - gli intimò - o ti aizzo il cane! - Pensate che paura, povero ragazzo

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che non ne sa più; ma i bambini si mettono a protestare ed ella con pazienza ricomincia. In una domenica di gennaio, ella raccontò una bellissima

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LE LACRIME DELLA MADONNA La Madonna, dopo la morte di Gesù, andò a vivere in un cantuccio romito, con la sua grande tristezza e passava le giornate a

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I BURATTINI Ennio ha portato in regalo ai suoi amici di Villa Castelli un magnifico teatrino con quindici burattini. I ragazzi stasera, assisteranno

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. Intanto dal focolare viene un odorino buono che mette appetito ed egli già pensa con gioia alla saporita minestra che l'aspetta e che'egli mangerà

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basso, nero, con le zampe e il muso bianchi. È piccolo «Moschino» e certo è vecchio, perchè scodinzola di rado e appena appena: forse è un po' sordo, ma

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LE ARMI DEL CONTADINO Sotto i portici, che circondano l'aia, i contadini tengono di solito i loro utensili per lavorare la terra. Sono le armi con

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, che hanno covato pazientemente, escono con la loro famigliola di pulcini. Come è attenta la chioccia quando vigila i suoi piccini! Li chiama a

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, che spesso per gioco cozzano tra di loro, si prendesse troppa confidenza con lui. Ma ciò non avvenne: ognuno andava lento guardndo a terra, raramente

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con se i loro caprettini. Com' erano bizzarri! Talvolta qualcuno ad un tratto springava quattro salti, poi si portava belando accanto alla sua mamma

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I FIORI Nello è uno scolaretto che frequenta la prima classe. Per far piacere alla sua maestra, Ogni tanto arriva in classe con un mazzo di fiori di

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, ed egli comincia con Maria: -Perché stai lì dritta? -Dritta io? Non sono la superbia.- Tutti ridono e Giorgio pensa: -È «la superbia».- Poi domanda a

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cerimonia, Il saluto romano delle Piccole e Giovani italiane. hanno una Maglia bianca sulla sottanina scura, e portano il berretto con la nappa come i

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GESÙ È RISORTO Gesù predicava sempre al popolo amore e pace. -Amatevi tutti come fratelli: -diceva- così vuole Iddio. - Fatevi del bene gli uni con

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, fremiti d' ali e, talvolta, improvviso e lamentoso, il grido del chiù a cui da lontano fioco fioco un altro risponde con lo stesso lamento.

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. Al dottor Paolo non dispiace di aver da fare poco o nulla con malati; se non pensa a questi, pensa ai sani, perchè lui dice: È meglio curare la gente

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Il principe Febo gli si avvicinò e gli chiese: - Come canti con allegria; sei forse felice? - Sicuro - rispose il buon uomo. - Non desideri nulla

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gabbia quattro bellissime tortore selvatiche Il Santo gli domandò dove si recasse con quelle povere bestiole, e saputo che il ragazzo le portava a

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pulcini, glieli volesse portar via, e gli si è rivoltata con slancio beccandogli il dito forte forte. La chioccia è per l pulcini come la madre pei

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UNA STORIELLA DA RIDERE Questa storiella venne narrata da Sèrafo mentre con i suoi amici stava mangiandosi una scodella di fragole dolcissime e

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