Don Pietro Sbano si era affacciato alla finestra della sua villetta, com'egli aveva la vanità di chiamare quella casa rustica a due piani, con stalla
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, zitti, zitti. Nella camera della baronessa, seduti attorno al seggiolone di noce dov'ella stava quasi su un trono, vestita di tela grigia d'Artega, con
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baronessa, quasi a rifugiarsi sotto le ali di lei e ripararsi dalla tempesta che stava lì lì per scoppiare. Il barone comparve su la soglia, pallido, con
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abituato, lo portava attorno immedesimato con la dubbia biancheria, con l'unico abito nero che indossava tutto l'anno. Di quel tanfo si impregnava fin
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Zingàli, ostinato; testardo,imperioso fin con la madre, che non osava di resistergli. - Egli sa meglio di noi quel che fa! - diceva la baronessa a
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giudice all'altro e dal presidente, per dare informazioni assieme con l'avvocato e col procuratore legale. E il presidente della Gran Corte, udendolo
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o parte della serata seduto sur un gran sasso davanti al portone, con una specie di coma che gli faceva socchiudere gli occhi e abbandonare la testa
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Lo Storto era seduto su lo scalino della porta della casetta, tra gli alberi, con la pipa in bocca, e sua moglie si pettinava intingendo il pettine
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Tutti lo ricordavano gracile, malaticcio, quasi involtato nella bambagia, con certi vestitini stinti, rattoppati alla meglio dalle inesperte mani
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, l'avea comprata, con poco, giacchè - borbottavano gli invidiosi - gli piovevano addosso tutte le fortune! E non si era contentato di ripulirne la facciata
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Tutt'a un tratto, un giorno si era saputo che Giovanni Liardo sposava la figlia unica del sarto Parlato. E un mese dopo, la bella giovane bruna, con
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combinar la compera di qualche partita di mandorle. Non si fidava dei mediatori; voleva veder tutto coi suoi occhi; vedere, e toccare con mano era
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, caro Parlato, sono d'accordo con voi. Reagire. Sicuro.... Dei due pacchetti, fanne uno solo, legalo: - Bravo! Così! - In casa devo tener lo zucchero
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Il cavaliere don Mimmo Li 'Nguanti era tornato a casa con un diavolo per capello, accompagnato da tre o quattro dei suoi più fidi partigiani che
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impettito, serio, con cert'aria militaresca di circostanza, salutava, portando la mano destra alla falda del cappello, ed entrava. I socii del Circolo
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E così don Pietro Sbano si trovò su le braccia, come diceva lui, la figlia dello Storto. Era tornato alla villetta a capo chino, con le mani dietro
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a perseguitare la povera gente con la scusa che avevano usurpato qualche palmo delle strade comunali di campagna! Perchè non cominciava dai
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conservava una certa dignità architettonica; grandi balconi con ringhiere arruginite, imposte stinte, e mensole qua e là sgretolate dal tempo, rappresentanti
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raccapezzato con tutto quest'ordine, con tutta questa pulizia. Mi sembrava che non avrei più potuto concentrarmi, riflettere.... Il fumo della pipa si
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. Capannelli di estranei attorno al portiere che raccontava il fatto ai curiosi, con comenti provocatori di risate. Passai oltre; e per le scale, nei
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gli svizzeri creduti alle spalle. E la rivoluzione era finita. Il Borbone era ritornato e con esso il macinato; e sarebbe tornato anche il colèra
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camicia rossa, con la gamella a tracolla per la minestra di fave o di cicoria e per ciò gli altri contadini lo chiamavano zi' Gamella. Egli ci teneva
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Donna Ortensia era una brava donna, proprio quella che occorreva per un sant'uomo come don Pietro, ma aveva il difetto di chiacchierare troppo con le
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occupato da mattina a sera. Consegnata al postino la valigia con le lettere, alle sette del mattino, perchè quegli arrivasse laggiù, all'osteria del
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notaio non smettendo un istante il suo monotono zufolìo, il dottore svagandosi a buttar di lato, con la punta della sua canna d'India, i sassolini e gli
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cippo funerario in mezzo alle macerie, trinciava con la sua mazza di sorbo fantastiche linee, elevava piani, divideva stanze. Qui l'anticamera, là il
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la nottata ci fosse stato qualcuno che avea giocato alle bocce con essi; parecchi ridotti in frantumi. Miracolo che le imposte avessero resistito e che
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santi misericordiosi!... E aspettando, intanto mutava tattica. Spalancava le finestre, tentava di prender le figlie con le buone: - Ci penseremo io e
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avanti, e filava via con Bacarella, il giovane merciaio che aveva messo su bottega nella Piazza Piccola, con rivendita di sigari e di liquori. L'avevano
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.... Un milionario. Non sa nemmeno lui quel che possiede in contanti.... Ha una stanza piena di pezzi da dodici tarì; li ammucchia con la pala
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- Se prendessimo un trovatello? La moglie aveva detto questo con le lagrime agli occhi. E il marito aveva risposto rassegnatamente: - Prendiamolo
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dire: il governo. Ma Rosa, in risposta, baciava forte il bambino, dicendo: - Questo è barone, principe, re di casa mia! E suo marito, grave, con le
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Rosa diventava rossa dalla contentezza quando vedeva tornare dalla scuola il bambino, con la tasca d'incerata a tracolla; e stava a guardarlo
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fare uno sforzo maggiore, mandarlo a Caltagirone per le altre scuole. - Solo? - Come gli altri. Andrò io con lui. Che farà altrimenti? Si troverà
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creatura amata come sangue proprio, piuttosto che saperla viva in mano altrui. E tutti e due torturavano con domande il ragazzo, che non capiva e non
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, e non sapeva discorrere d'altro con le persone a cui portava le citazioni e gli atti uscerili, quasi che tutti dovessero interessarsi di quella sua
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solo con la figliuola per andare un istante in cucina, Zitu potè facilmente dire alla ragazza quel che già le aveva fatto intendere con le occhiate
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dispiacere, oltre al Santissimo Cristo alla Colonna, tenne broncio anche a Santa Agrippina che lo aveva costretto in quel bel modo a imparentarsi con un
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Quando non aveva con chi prendersela, donna Mita se la prendeva con suo marito buon'anima, che se n'era andato in Paradiso, lasciando lei e le
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, veniva, si aggirava attorno alla tavola con tanto di muso, brontolando per un nonnulla, spostando una seggiola, un piatto, un bicchiere. - Ma che cosa
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aveva parecchi anche questa volta, ma il pensiero tornava con strana insistenza, a dispetto di tutto, a occuparsi e preoccuparsi della Trisuzza e della
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Donna Ortensia lo aveva visto partire con diffidenza. Don Pietro non aveva voluto dirle niente. Dove andava? Solo solo? - Giacchè non parla, vuoi
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aver trovato nessuno; ma io sono furbo. E li ho scoperti, nella seconda grotta.... Vi si entra per una buca. La porto via con me questa ragazza. Non
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cavallo del mulo, dietro all'altro mulo con massaio Marrana e la Trisuzza, seduta su la groppa, che di tratto in tratto si asciugava le ultime lagrime
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bambino, cresciuto e giunto in età da prender moglie, non vi fosse venuto ad abitare con la sposa, come i nonni volevano. Così era rimasta deserta
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tormentandolo con insistenti domande: - Ma che vi sentite voscenza? Mando a chiamare il medico? Con tutta quella polvere! Con quei riscontri d'aria
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per tranquillarla, aveva risposto: -Vedremo, vedremo domani. Supino sul pagliericcio, con le braccia dietro il capo, don Pietro fantasticava la scena
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Era scappato via come un ladro, evitando di farsi vedere dalla vecchia serva, con le mani ancora tiepide del calore delle guance accarezzate; ed era
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lumino, con tubo affumicato e riflessore di latta, alla parete. Nello studio, due scaffali zeppi di scritture e di memorie legali, tre seggiole
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sbocconcellati; muri senza intonaco; pavimenti senza mattoni; finestroni, metà con vecchie tavole malamente inchiodate e murate in luogo di imposte e
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