A che mi guardi fanciulla con gli occhi pieni di luce, con gli occhi azzurri profondi ed al volto ti sale una fiamma? Non ha sole la mia giovinezza
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Marzo ventoso mese adolescente marzo luminoso marzo impenitente. Marzo che fai tuoi giochi con le nuvole in alto e con l'ombra e le luci dài mutevol
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Dalle nevose gole, dai torbidi monti lontani con lena rabida, con aspro sibilo soffia la raffica, rompe la densa greve nebbia, stringe le basse
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il sogno le cose lontane. Ma ripiegata in piccolo sedile, come un uccello che ferito a morte l'ultima vita con l'ali ripara, d'un velo bianco ti
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«Guardi dove cammina! o 'che 'gli è cieco?». M'erutta in faccia con fetor di vino un popolano dondolando l'anca. In vasta curva costeggiando il fiume
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che per lunghi anni rallentar non seppi. Libero sono! Libero, e innanzi a me s'apre la vita con gli orizzonti vasti ed intentati e coi premi lontani
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, e in alto nell'azzurro l'ultime nubi fuggono ed il sole con lieto riso tinge di rosa gli orli alle fuggenti. Ahi! come tutta la natura in breve si
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svelare la via del suo regno perduto, mi voglio tuffare con più forte lena, che ogni uom manifeste le tenebre arcane conosca e vicine le cose lontane
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amica che con man soave le grevi forme della chiesa lambe, nell'ombra amica che gl'uomini culla col lento canto della pace eterna vedo di forme strane
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ch'altri con bocca impura a questa voce risponda, e del mio bene ascoso mi discorra; e se pur d'altre cose memorando mi parlano con voce indifferente
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con ignoto terrore il core altero. - Che è questo che s'attarda insidioso nel nostro sguardo allor che senza fine immoto intenso dalle nere ciglia
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Se camminando vado solitario per campagne deserte e abbandonate se parlo con gli amici, di risate ebbri, e di vita, se studio, o sogno, se lavoro o
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chi libero la sfidò». Così disse nell'ora del vespro Itti a Senia con voce lontana; dalla torre batteva la campana del domestico focolare: «Ritornate
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accanto e non lo senti amare. Ma ancor fra gli altri uomini t'aggiri, con questo parli ed a quello t'affidi, fra lor vivi e per lor, s'anco a nessuno
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amar la sua vita. E i parenti - che allor nel neonato, nella creatura fragile impotente, della speranza lor videro il frutto, e con pavido amore a
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