calamaio e gli aveva fatto con l' inchiostro due magnifici baffi sul muso. Quel ragazzo dormiva così bene che non s'era svegliato; ma i vicini di banco
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Mi avevano detto che la veglia canta stupendamente, e perciò avevo accettato il regalo di quel piccino ancora con la peluria gialla tra le piumine
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Enrichetta trepidava di gioia nel parlatorio. La zia monaca le aveva regalato un bel Gesù Bambino di cera e molti dolci. Il Bambino, con la guancia
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erano passati cinque anni; quella ferrovia, con lo splendore del Jonio da un lato e la interminabile siepe di aranceti, di vigneti e di uliveti dall
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bambina mi guardò con aria diffidente; poi, piano piano, di nascosto del babbo e della mamma, trasse dalla tasca del vestito un involtino e andò a
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In casa Borsino avevano proprio paura che l'aria si mangiasse quei due bambini tanto desiderati e venuti con tanto ritardo; e avevano paura del
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Mesi fa, un maestro elementare che unisce alla elevata cultura la passione e l'entusiasmo per la sua missione educatrice — lo nomino con gran piacere
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aveva preso quell'aire, quell'abitudine di montarsi la testa con la fantasia d'un pericolo ignoto, appena vedeva che non c'era lì pronto nessuno che
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insieme con loro. Aveva da qualche tempo in qua la fissazione d'apparire giovanotto, quantunque non oltrepassasse i quattordici anni, e s'arrabbiava
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GINO (Entrando con diversi oggetti tra le braccia, a Elena). Io il krause e la tuba vecchia del babbo ; tu la veste della zia, che è piccina quasi
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dell'onorevole, e che — ragionato un pochino in salotto con la signora Scalandri e con la signora Margherita, sua sorella maggiore — andavano poi a
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con la storia delle mie capinere. ***
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, si era fermato, trattenendo l'asino con una leggera tirata della cavezza. — Che fate qui? — le sgridò; — tornate a casa, e dite a quella strega di
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io? E voi, Maestà, siete uno sciocco; non sapete quel che vi dite. IL Re. (severo:) Sono il re ! LA REGINA. (con lo stesso tono:) Ed io la regina! IL
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- Madonna mia!... I padroncini! Con le mani in tasca e il bastone sotto braccio, il pecoraio si era fermato ad aspettare al varco i quattro monelli
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della dolorosa istoria era durata tutta la giornata. Le bambine non avevano neppure flutto il chiasso come solevano, con le bambole e con gli altri
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!... — con tono di reticenza minaccioso, perchè Lulù smettesse di fare il cattivo. Ormai egli sapeva che quel: — Va bene! - significava : — Lo dirò
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, lieto e contento di aver almeno potuto toccarle, si strinse nelle spalle, rassegnato. Passarono oltre. Corsi con la mano al taschino del panciotto
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aveva voluto comprargli un bel giocattolo con la scusa che costava troppo caro: un vecchietto con gli occhiali e che muoveva la testa e le braccia e
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accennasse di voler l'elemosina. Invece continuava a guardarmi, accostandosi con passi indecisi. Quel ritegno mi disponeva maggiormente in favore dello
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, e non senza un po' di terrore di trovarsi sole nella misteriosa casa del Drago. — Su, su, — egli brontolò vedendole li. — Ora starete sempre con me
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soffrire in tutti i modi, con raffinatezza crudele. Cominciava dall'accarezzarli, quasi per addormentarne la naturale diffidenza; poi, con aghi
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. Don Paolo non pareva più lui, con quegli occhi sorridenti, con quel viso schiarito dalla inattesa felicità; andava, veniva, rassettava, ripuliva
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fuori tranquilla, la signora Elvira indugiava più del solito e faceva con comodo certe spese che soleva far lei personalmente pel giorno in cui
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buffonate; e per ciò la mamma la lasciò andare senza domandar altro. Poco dopo, ella tornava, portando con le due mani un vasoio coperto di carta rossa
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Bisognava vestirle, calzarle; non poteva vedersele dinanzi con quei cenci addosso e i piedi scalzi; e perciò rovistava in fondo alle vecchie casse di
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Or accadde che un giorno le sorelle, per divertirsi con lui, si misero a fargli dei dispettucci. Una gli buttava giù i soldatini schierati sul
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. Erano avvisi, programmi, anch'essi con quella scritta sotto: Il Direttore, e che evidentemente il direttore doveva sottoscrivere. E i quarti d'ora
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!. E a testa bassa stette a sentire la benevola paternale con cui il buon vecchio intendeva persuaderlo che certe bizzarie possono farsi, qualche volta
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lasciata in casa con la serva, Enrichetta disse a costei: — Dovresti farmi una pappa, pochina pochina! — Perchè? Esitò un istante a rispondere, poi
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quando sarebbero stati capaci di mangiare da sè. Collocai le due nidiate in un panierino, lo copersi con un tovagliolo, e feci la spedizione
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funzionario e discutesse con lui. E si fermava su la possibilità che la legge gli dèsse torto; infatti la tutrice era colei, la sola parente. — Bella
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rammentando che lo aveva lasciato nell'anticamera; e si asciugava gli occhi, di nascosto del pretore, brontolando quasi con singhiozzi: Legge da turchi
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Le bambine non si riconoscevano, vestite a nuovo e ben calzate; vestite a nuovo, cioè, con la stoffa di due vesti delle sue povere figliuole
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pelare? Sentiva tutto il peso della responsabilità assunta, e tornava ad arrabbiarsi con se stesso, come l'altra volta. Prima non aveva pensieri, era
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alimentare il fuoco sotto il paiuolo. — L'acqua bolle. Bisogna far la massa. Sbracciatevi fino al gomito. Radunò con le mani tutta la farina nel
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accompagno io dalla strega! E se le cacciò davanti; le bambine a piedi, lui a cavallo dell'asino, con le sopracciglia aggrottate, masticando parolacce
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Di tanto in tanto, per far svagare le bambine, le conduceva in campagna, a Doguara, nel fondicello tutto piantato a olivi e mandorli, con un po' di
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No, non voleva morire ora che anche la casa pareva rifiorita per la bella imbiancatura recente, per l'ordine, per la pulizia, con la terrazza piena
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cominciato il giro dall'altra punta del paese. Poveretti! Andare attorno con quel freddo e suonare con le mani intirizzite non era un divertimento; ma alla
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quattro passi, e don Paolo non aveva creduto di commettere un'imprudenza, all'età sua, con quel tempaccio. Per tenere deste le bambine fino alla
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Erano passati dieci anni. Lisa aveva preso marito da sei mesi; si parlava già di certe trattative con un cugino del marito di Lisa che aveva posto
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seggiola, con le mani su le ginocchia, guardando di tratto in tratto le due giovani, o tirando il laccio della culla dove dormiva Paolino, il bambino di
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? Finalmente, con gran sollievo di tutti, il vestito fu all' ordine. Giorgio volle provarlo un' ultima volta; gli stava a pennello. Egli bruciava di
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viventi che abitassero con lui quella tana, erano l'asino e un gatto; l'asino, vecchio, spelato, con le orecchie basse e gli occhi cisposi; il gatto
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cresciuto tutt'a un tratto?... Già toccava il soffitto con la testa... Ah! Ah! Ah!... Se la mamma o il babbo fossero entrati in quel punto, non lo
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mistero. — Ha fumato una sigaretta con l' ascich, - egli esclamò, riconoscendola; e la mostrò al dottore. Quella sigaretta, preparata con l'estratto
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di latte, ogni mattina era una fatica. — Vogliamo stare con voi; venire dietro le pecore! Il pecoraio, alla fine, era riuscito a persuaderli
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' d'acqua bollita, con due stille di limone. E il poveretto, angustiandosi che il vomitivo fosse proprio toccato ai ragazzi, non finiva di ripetere
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mamma non vuole. — Babbo e mamma sono dei grulli ! — rispondeva irritata la vecchia. — Fuori, fuori! E attrapparono un forte raffreddore, con tosse
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