Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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in roulotte  con  il dobermann di un anno e con un ragazzo esperto di motori.
in roulotte con il dobermann di un anno e  con  un ragazzo esperto di motori.
e  con  lei tutti
sua compagna di banco alle elementari. Gli chiede, prima  con  timidezza, poi con insistenza, di interessarsi di un suo
banco alle elementari. Gli chiede, prima con timidezza, poi  con  insistenza, di interessarsi di un suo fratello di vent'anni
famiglia di lei: il padre in guerra  con  i figli, li scaccia, gli rinfaccia il pane. La famiglia
divisa in due schiere: una, capeggiata dalla madre,  con  un piede fuori della porta, l'altra disposta alla
memoria recente vortica  con  i suoi detriti.
foglia, passero uscissero dai loro contomi, facessero corpo  con  noi, con l'aria tra di noi. E lì potevamo sentirli di più,
uscissero dai loro contomi, facessero corpo con noi,  con  l'aria tra di noi. E lì potevamo sentirli di più, tanto da
che si liberassero di nuovo e finalmente, qualche volta,  con  un po' di voglia e di fortuna, sarebbero stati una visione.
Ma era davvero necessario che la raccolta si concludesse  con  questa riflessione?
mi rispondi una volta, due volte, guardandomi fisso  con  gli occhi dai quali sono nato: ed è l'ultimo sguardo, come
adesso che ho due anni, dieci, quaranta e tutti gli altri,  con  uno sguardo terribilmente uguale- saettante, vitale - a
torno in un caldo che ossessiona dal lavoro, per pranzare  con  te.
e non questo continuo accondiscenderein questa casa,  con  tutta questa luce)
che è separata dal marito e che continua ad abitare  con  lui. Dice che aspetta un figlio, ancora nessuno lo sa.
c'è più il pulpito  con  la scaletta intarsiata e la porta cigolante. Non c'è più la
pesanti, i piedi gonfi, per un'ora lontane dalle case  con  le serrande, dai mariti sudati. Pregano per un'altra vita
banchetto  con  settanta invitati di fronte al mare. Il sole indora le
dorme  con  un berretto di pelo e il petto chiuso mentre la strada
ha comprato una trota, l'ha colpita sulla testa  con  la mano sinistra e, siccome non moriva, l'ha addentata,
sui parenti e sugli anni dell`infanzia concordano.  Con  la vicina premurosa sia l'una che l`altra ammettono di
zoologia fantastica. L'infinito abita la lingua, l'assilla  con  la sua infigurabile passione del vuoto. Nel silenzio, che è
il ronzio insistente e perduto della radiazione cosmica.  Con  questo spasimo la lingua cammina nella pianura del giorno.
rettangolo di cemento,  con  un Cristo sanguinante sull'altare di marmo screziato. I
nome scivolerà via  con  il corpo, ci saranno dei segni su una pietra per un tempo
che mi guardi fanciulla  con  gli occhi pieni di luce, con gli occhi azzurri profondi ed
che mi guardi fanciulla con gli occhi pieni di luce,  con  gli occhi azzurri profondi ed al volto ti sale una fiamma?
la visione del1'altra parte della valle. Percorriamo  con  gli occhi la cresta di quel versante, il suo confine con il
con gli occhi la cresta di quel versante, il suo confine  con  il blu di questa notte. È difficile ricostruire la posizione
comprati per un bambino. Di lì a poco il bambino parte  con  la madre, che lascia casa e marito. Con l°uomo rimane la
il bambino parte con la madre, che lascia casa e marito.  Con  l°uomo rimane la vecchia madre, che si cura degli
comò. Il figlio la sente dire ansimando: «Potessi portarli  con  me!».
giro, per sottrarmi al suo controllo stringo un 'alleanza  con  strade nelle quali non mi oriento.
a un uom, prigione alla locanda,  con  una pioggia che a torrenti cade! Se costui Cristo al
mi raccomanda. Si comincia a educare il gatto o il cane  con  cento schiaffi, ed un soldo di pane, poi si contano travi e
 Con  gli occhi velati, le guance smunte, le labbra livide,
guardando la luna tonda sul tiglio.  Con  un vestito di seta azzurra siede davanti allo specchio
vedo ogni mattina di ritorno dall'edicola pedalare lento  con  una sola copia (la sua) stretta tra mano e manubrio.
attraverso le persiane della camera. Lo stesso azzurro  con  le macchie scure delle piante sotto di sé, davanti a sé,
che non ci lasci scampo, che invada la casa e che si muova  con  le cose che tocca senza peraltro contaminarci, anzi
raccolti vestita di lana come una vecchietta buona, io  con  la pancia sui pantaloni bianchi e il mio maglione orrendo
nel mio letto ancora fatto,intatto, la sovraccoperta verde  con  tutto ll suo pelo di gatto:e soprattutto senza l'impronta
Non dice quale sia questa frase. Solo precisa di vivere  con  gli occhi spalancati. Non esita a colpire nei punti deboli.
al finestrino  con  le spalle alla testa del treno, così che invece di
vanno e vengono, entrano dal portone che si chiude  con  i loro nomi, non si chiedono mai se vivranno abbastanza per
di mare che ieri, mia dolente, volava sopra il lago,  con  l'alucce sgomente, erra sempre e la sorte del suo tenero
vedi, la piccola rondinella di mare, stanca, che sfiorava,  con  l'aluccia sua lieve, l'onde del lago, troppo, per i suoi
un poco della storia del ragazzo. A nove anni, lavorando  con  un muratore, cadde da un'impalcatura. Dopo un intervento al
imparare prodigiosamente. Conosce otto lingue, ha superato  con  i voti più alti gli esami di maturità. Ha un fratello
sposa? Vedea le forosette in sul sagrato occhieggiare or  con  questo ed or con quello ... povero cuor deserto e
forosette in sul sagrato occhieggiare or con questo ed or  con  quello ... povero cuor deserto e sconsolato! oggi un
anno andrà per le vacanze in Marocco, dove potrà starsene  con  lo stesso ragazzo per intere giomate. Oppure andrà in
davanti alle telecamere. Lascerà per due anni il letto  con  le lenzuola di seta, la credenza stracolma di marmellate e
voltarsi, si può sentire il fiume. Il suo lampo arriva  con  un tonfo di muschio e legno. L'acqua si solleva, sferza le
che in salotto o in cucina non riusciamo a stare, mentre  con  tutti i mezzi rallentando il passo ciascuno tutti i giomi
lunga il suo soggiomo in corridoio, da cui ritorna sempre  con  un”aria più serena e una luce più antica negli occhi, e
continua  con  il marito. Urlano, s'annientano, poi si ritirano in camera
marzo luminoso marzo impenitente. Marzo che fai tuoi giochi  con  le nuvole in alto e con l'ombra e le luci dài mutevol
Marzo che fai tuoi giochi con le nuvole in alto e  con  l'ombra e le luci dài mutevol risalto alla terra stupita
rigogliose lieto fai rigorgogliare. Ed il passero riscuoti  con  la tua folle ventata nella sua grondaia secca nella siepe
ma tu passi vittorioso sbatti gli usci e le impannate  con  le tue folli ventate. E la densa polve sveli nel tuo raggio
dei vermi o dei serpi. Forse li inghiotte forsedorme  con  i ragni a corona tra i capelli. In realtà li fotografa:una
quello che sicuramente leimescola nelle notti di luna  con  ragnatele e code.
Governa una donna matura addolcita da una vita d'amore  con  un sorriso con un vago bagliore che è negli occhi il
donna matura addolcita da una vita d'amore con un sorriso  con  un vago bagliore che è negli occhi il ricordo delle lacrime
lui e la trova in cucina a lustrare pentole di rame. Parla  con  la vecchia, le chiede del figlio, non le riesce di
questa coppia. Lei che scosta  con  il piede la pantofola, il drappo della vestaglia sulle
legna sotto la neve. Di la dal villaggio, salendo, boschi  con  acque e sentieri, con dirupi e radure. In alto, pinnacoli,
Di la dal villaggio, salendo, boschi con acque e sentieri,  con  dirupi e radure. In alto, pinnacoli, torrioni, dorsi
nell'ombra i grigi occhi perduti: l'alba coglieva  con  le dita bianche le ultime stelle per i cieli muti. Egli
coglie. «Hai visto tu passare le barelle, o pazzo insonne,  con  le stelle morte?» Chiarità di una lama, o tu che fendi
subitamente; oh quante volte, pietre vi hanno scagliato  con  secura mano! Dopo, il silenzio per i tonfi sordi sé avvolse
per farne una corona alle mie bende. Il mio cortile  con  un po' di cielo, con poche stelle, a me sembra uno strano
corona alle mie bende. Il mio cortile con un po' di cielo,  con  poche stelle, a me sembra uno strano fiore: corolla azzurra
primavere. Chi batte alla mia porta? sei tu, cara? Vieni  con  l'alba alla mia cella triste? L'inchiodi forse questa
profonda del mio cuore, t'accorgi per diletto; te sola,  con  il mio tetro destino. Chi tenta l'ombra che stagnò nei
e poi da me nell'altra stanza. Allora ci mettiamo in piedi  con  le laraccia aperte e sembriamo due statue, ma sorridenti, e