SCURPIDDU
Era proprio un altro, tosato, lavato, rimpannucciato, con le scarpe, coi calzoncini di felpone azzurro, con la giacchetta di panno blu scuro e la
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? - gli domandò la massaia. - No: Paola ... è volata via ... con le altre tàccole! ... E scoppiò in singhiozzi. La mattina era partito dalla masseria
SCURPIDDU
Certe volte però Scurpiddu era triste, mùtolo; appena appena badava a Paola che lo seguiva con larghe volate lungo la strada, mentre egli conduceva i
SCURPIDDU
Come erano passati presto quei mesi d'inverno con la bacchiatura delle ulive e coi lavori per l'estrazione dell'olio! Poi la seminagione, poi la
SCURPIDDU
Col cencetto nero del lutto che la massaia gli aveva messo attorno al collo della camicia, con lo sbalordimento che gli si leggeva ancora negli occhi
SCURPIDDU
conduce a Bardella. Il ragazzo stava accoccolato sur un sasso, con le mani strette dietro la testa. I gomiti aguzzi gli scappavano fuori dagli sdruci delle
SCURPIDDU
! ... Un'accetta! Scurpiddu, imboccata la conchiglia marina, con cui ogni domenica chiamava i vicini alla messa, suonava, suonava, intramezzando l'appello con
SCURPIDDU
- Ora che Scurpiddu è proprietario non guarda in viso a nessuno! Il Soldato si divertiva a farlo arrabbiare dicendogli così con aria di canzonatura
SCURPIDDU
muggito lungo, lamentoso, partiva dai fichi d'India dietro il frantoio, dal lato opposto dell'agghiaccio. Il Soldato si accostò con cautela ai fichi
SCURPIDDU
; l'ha detto la massaia. Dammi la tacchina! - Va a farti benedire! Sei pazzo? - Dammi la tacchina! - replicò Scurpiddu con aria minacciosa. - Mamma
SCURPIDDU
dirglielo o non doveva dirglielo, dopo che il massaio gli aveva raccomandato di non fiatar della cosa con nessuno? Esitò un momento, poi rispose. - Lo sa
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terra con le gambe irrigidite e la lingua mezza fuori tra i denti. - Ho pianto due volte per cagion tua, brutta bestiaccia! E le aggiustò una pedata
SCURPIDDU
? Esso dovresti imitare invece del cane, del gatto e dei tacchini! ... Neppur con lo zùfolo riesciresti! ... Come non sei riuscito ad imparar bene a
SCURPIDDU
in prestito cinque lire allo zi' Girolamo, - pensava Scurpiddu , - Gliele renderei sùbito con le prime coroncine vendute, E all'alba andò a trovare il
SCURPIDDU
aggravio. E pareva un fantasma che si aggirasse per la masseria, con negli occhi la gran tristezza della sua prossima fine. Pure la sera rideva insieme
SCURPIDDU
sapere tante e tante cose, che gli aveva messo paura con gli occhiali d'oro davanti a quegli occhi sbirri (intendeva dire scrutatori). Per ciò sul
SCURPIDDU
discorso con Mauro, il postino, che stava sull'uscio. Si conoscevano da bambini; poi si erano perduti di vista. Incontratisi per caso l'anno avanti, si