Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Iris

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Illica, Luigi 27 occorrenze

Iris

Potere misterioso del fantastico e della melodia;! — la voce del falso Jor si eleva alta come il Sole e si espande ovunque come l’aria. Le mousmé

Iris

(il pupo di Dhia, abbandonato, cade come cosa morta)

Iris

avido del giovane i lunghi spilloni cadono e disciolgono liberi i lunghi capelli che tumultuosamente, come un rivo da un colle, fluiscono giù per le

Iris

E le voci misteriose, così come hanno favellato alla fantasia della morente fanciulla, si estinguono bizzarramente.

Iris

ecco quelle candide, ove a striscie corrono in ogni senso, come insetti, i misteriosi caratteri nipponici!, –

Iris

Come lugubre visione e Teatro, e guèchas, e pupi si dileguano col suono dei sàmisen, cymbali e tamburelli e gongs!

Iris

(e il taïkomati scompare dietro la cortina che cade come prima lasciando soli il giovane signore voluttuoso e la ingenua mousmé).

Iris

E l’astuto taïkomati indica all’annoiato signore Iris addormentata. Oh, come intorno all’avido giovane si fa profondo il silenzio! Kyoto brutalmente

Iris

Come in un gran velario di nebbie, tutto inonda una tinta diafana e indecisa; – è la incertezza del primo raggio, ma gradatamente poi, ecco!, i primi

Iris

La Luce è l’idioma degli eterni. E Iris, già eterna, sente la sua anima divenire fulgida come un raggio, alla voce ben nota del suo Sole che la

Iris

Oh, come risuona triste la voce del Cieco che parla discutendo e sbugiardando il dramma falso di Jor e Dhia rivolgendosi alla fanciulla mentre si

Iris

Presso al tuo letto, come spettri, stanno ancora le guèchas, ancora dentro a le loro orribili maschere. La guècha della commedia accosciata sussurra

Iris

Oh, il lieto coro di vivaci mousmé, chiacchierone e chiassose come uno stormo di passeri, che – le ceste di giunchi o a braccio o in equilibrio su le

Iris

dov’è la pace dei campi intorno e il silenzio ristoratore come il riposo della tua vallea entro all’ampia circolare distesa di monti e, in alto, la

Iris

Ah! a quella voce come il cuore di Iris sobbalza dalla gioia!; si leva, accorre, respinge Kyoto, Osaka, le guèchas e sale alla verandah, con un gran

Iris

Per la strada che, flessibile come un ramo di volubile, segue tortuosa le capricciose sinuosità di una riviera nel disegno bianco dei pruni selvaggi

Iris

L’acuto gorgheggio delle voci giovanili si eleva alto, alto e bianco come i gigli sui flessibili e sottili steli. E quale contrasto forma il

Iris

Già i loro desiderî ti sono intorno; – e sono desiderî di mostri; benché uno, il giovane, bello e in ricche, aggraziate vesti, appaia buono come il

Iris

Solo agli innocenti sorridono queste divine allucinazioni. – Le loro anime sono pure come la luce e la comprendono; – e se il Sole ha parole per lei

Iris

kamouro di Kyoto, si allarga come nube, si svolge, poi si raccoglie in spire mollemente intorno alla fanciulla e ne disegna il piccolo torso e l’onda

Iris

a lei gli steli, steli che si snodano e si stendono intorno al corpo suo come braccia umane, e lo sollevano alto,… alto,… là,… lontano,… lontano,… su

Iris

Leggiere brume erranti fuggono ai venti; – e al di là, lontano, lontano, nelle immensità profonde dell’azzurro, immobile come un gran mare calmo, già

Iris

suo capriccio, come iddii, le rivelate l’angoscia dell’anima sua!

Iris

laggiù, là, nell’estremo fondo, il Fousiyama, alto come la brama degli umani anelanti alla gran pace del silenzio!

Iris

di lacca ed oro di un fton ricchissimo, abbandonata la fragile persona alla stanchezza che ti ha affranto, e ti covre un velario trasparente come

Iris

come prima da quello dei suoni, vuol dipingere).

Iris

fuori lungo il dirupo, facendo sostegni al leggiero corpo, accrebbe ad Iris il dolore e non le diede la morte invocata. Onde, come altrettante piaghe

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