quale la capitale del mondo maggiormente rifulse si chiuse | colla | Repubblica, e la maestà del sistema Repubblicano con gli |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
stanza, come dicemmo, se ne tornava a casa cantarellando e | colla | coscienza tutt’altro che aggravata, sicuro com’era |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
alla classe dei nullabbienti. Era venuto da Pest a Parigi | colla | ferrovia a pressione atmosferica; da Parigi a Saint Jean de |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
pressione atmosferica; da Parigi a Saint Jean de Maurienne | colla | Messaggeria pneumatica dei Bonafous; e da ultimo aveva |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
dei Bonafous; e da ultimo aveva sorpassato il Cenisio | colla | locomotiva ertoascendente della Società Goudar e Blondeau, |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
la caduta di Ippolito. _ Serve a spettacoli di burattini | colla | maschera di Gerolamo, protagonista monferrino. Può anche |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
LEVARONO NEL NOME D'ITALIA E TRIONFATA L'AUSTRIACA TENACIA | COLLA | VIRTU' DEL VOLERE QUESTE VIE RIBATTEZZARONO PRIME COL |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
DEL VOLERE QUESTE VIE RIBATTEZZARONO PRIME COL SANGUE E | COLLA | VITTORIA MDCCCLX. Ai 22 marzo il popolo trae quivi a |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
avrebbe trovato tutte le grazie dell’ideale sua fanciulla | colla | virile robustezza dell’omonima eroina |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
Gianni, strisciando sino a terra il suo muso di volpe, | colla | laconica risposta di «sì Eminenza» moveva senz’altro |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
Finanze, eretto al Bocchetto, ove esisteva il monastero | colla | chiesa di Sant' Ulderico, vescovo di Augusta, soppresso nel |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
lotta delle cinque giornate del marzo 1848, che finì | colla | cacciata degli Austriaci dalla città. |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
scorgesi in un basso rilievo di marmo, intagliata insieme | colla | Vergine ed il Bambino, l'effigie del conte Vitaliano |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
buona pittura di Cristoforo Franchi. _ La statua di rame, | colla | testa e mani di getto in bronzo, rappresentante San Carlo, |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
volontario ei poveri della città. Essa venne riformata | colla | denominazione di Casa d' Industria, nel 1808, nel qual |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
Mamma Beatrice, vicina ai fornelli, sollecitava | colla | ventola un certo stufato del giorno addietro a scaldarsi. |
ARABELLA -
|
disgrazie, ma ancora un poco di una certa monachella che | colla | scusa di contemplare gli eterni misteri del paradiso, non |
ARABELLA -
|
tornato da pochi giorni dal collegio, entrò colle gabbie e | colla | civetta e cominciò a litigar forte con Naldo, come al |
ARABELLA -
|
il portico, al piccolo chiaro del crepuscolo, ciascuna | colla | sua scodella in grembo, e già tutti ormai avevano trovato |
ARABELLA -
|
nel mezzo della cucina, dove uomini e donne e ragazzi, | colla | scodella in mano, si raccolsero ad ammirare quel non mai |
ARABELLA -
|
Delaida." "Con vun de quist " disse il Pirello, indicando | colla | punta del cucchiaio un grosso brillante dello spillone, "se |
ARABELLA -
|
distrutto nel 1075 da un forte incendio; rifatto, ma non | colla | vaghezza e maestà del precedente, l'arcivescovo Visconti |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
un patrimonio proprio, formato da lasciti di benefattori, | colla | cui rendita e col frutto di assegni mantiene circa 120 |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
E generalmente reclamato che quest' edificio venga isolato, | colla | demolizione delle catapecchie addossatevi negli ultimi |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
senza conchiudere se ne andò, pover'uomo, da questo mondo, | colla | coscienza di non aver fatto nulla di male, portando seco |
Giacomo l'idealista -
|
di guerra. Intanto gli affari delle fornaci si rialzavano | colla | mediazione dello zio prete e sotto gli auspici di una |
Giacomo l'idealista -
|
e non so quali vagabondi per cavar denari al conte Lorenzo | colla | minaccia di scandalose rivelazioni. Si volle che la |
Giacomo l'idealista -
|
La storia di questo monumento si lega fino ai nostri giorni | colla | storia della libertà di Milano. Nel marzo 1848 ha |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
tutti i tiranni, dopo diciassett’anni di perverso dominio | colla | stessa ipocrisia con cui la tenne schiava, liberò la Niobe |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
seguente: " LO SPAVENTO DEL MALVAGIO DEVE ESSERE COMBINATO | COLLA | SICUREZZA DELL'INNOCENTE " Nell'anno 1815 dagli Austriaci |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|
uniforme va e vieni gli avesse rivolte le spalle e allora | colla | destrezza ed agilità con cui si avventava sul cignale della |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
sul cignale della foresta le fu sopra in un baleno, | colla | sinistra l’agguantò al collo, colla destra le tolse il |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
fu sopra in un baleno, colla sinistra l’agguantò al collo, | colla | destra le tolse il fucile ed assestandole un colpo di |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
amore, dimmi come a Lionello battea frattanto il core! Solo | colla | sua gondola, tacito, palpitante, attendeva nell'ombra la |
FIABE E LEGGENDE -
|
il ponente maestro e n’era ben tempo! Essendosi il legno | colla | deriva avvicinato ai bassi fondi della costa, un colpo di |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
lavorano in cucina come in sala; ammanniscono un risotto | colla | stessa abilità che metterebbero a imbastire una gonnella e |
Le donne milanesi -
|
altre donne anche la popôla non è proprio una medesima cosa | colla | poetica fanciulla, colla signorina convenzionale, colla |
Le donne milanesi -
|
non è proprio una medesima cosa colla poetica fanciulla, | colla | signorina convenzionale, colla tôta, colla sciêta, colla |
Le donne milanesi -
|
colla poetica fanciulla, colla signorina convenzionale, | colla | tôta, colla sciêta, colla putèla dei varii dialetti |
Le donne milanesi -
|
fanciulla, colla signorina convenzionale, colla tôta, | colla | sciêta, colla putèla dei varii dialetti settentrionali e |
Le donne milanesi -
|
colla signorina convenzionale, colla tôta, colla sciêta, | colla | putèla dei varii dialetti settentrionali e nemmeno colla |
Le donne milanesi -
|
colla putèla dei varii dialetti settentrionali e nemmeno | colla | nenna delle canzoni napoletane. La popôla intanto non è |
Le donne milanesi -
|
miro, o pallide popôle, nelle calde sere d'estate, errare | colla | mamma al fianco sotto i castani del bastione, sbirciando |
Le donne milanesi -
|
sedute, in piedi, in ginocchio, come capita, rosicchiano | colla | massima disinvoltura una coscia di pollo o uno spicchio di |
Le donne milanesi -
|
tanto assennata ne' suoi impegni domestici, quando si trova | colla | gente vuole divertirsi ad ogni costo, vuole ridere, vuole |
Le donne milanesi -
|
qualunque, ma come sa adattarseli ! Succinta succinta, | colla | vita stretta, ella trova modo di mettere in mostra tutto |
Le donne milanesi -
|
nel cuscino; ma l'immagine di Angiolino gli tornava davanti | colla | baldanza alquanto oltraggiosa d'un rivale. Questo ragazzo |
Giacomo l'idealista -
|
era appena chiaro, di quella prima luce che lotta ancora | colla | pigrizia della notte: ma il riflesso vivo della neve |
Giacomo l'idealista -
|
il muro e vide la figura di una donna, ritta in piedi, | colla | mano sul paletto dell'uscio. - Sei tu? o Madonna, aspetta |
Giacomo l'idealista -
|
e convulso. - No, sto bene, Giacomo - rispose, sempre | colla | sua voce ridente la poverina. - Vieni, che accendo il |
Giacomo l'idealista -
|
bene: ti scalderà lo stomaco. Essa prese il bicchierino | colla | mano traballante e tracannò il liquore con avidità, come se |
Giacomo l'idealista -
|
Fu un grande andare. - E con docile obbedienza lasciò che | colla | lama del temperino egli tagliasse le stringhe e aiutasse a |
Giacomo l'idealista -
|
parte. C'era una nebbia, ve'. Provò a chiamare un ometto | colla | barbetta rossa, che voleva sapere chi aveva colta la |
Giacomo l'idealista -
|
- L'Adda era verde come una biscia, - ripigliò | colla | voce di chi parla in delirio - ma quando fui al di qua del |
Giacomo l'idealista -
|
spalla, la sorresse col braccio, circondandola, le ricoprí | colla | sciarpa i piedi, e se la tenne addormentata un pezzo, |
Giacomo l'idealista -
|
e, quando la vide entrare in cucina, le fece un richiamo | colla | mano. |
Giacomo l'idealista -
|
sguardo ad una finestra del primo piano ove Clelia lavorava | colla | madre, e donde la luce elettrica dell’occhio suo |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
Vénere di Milo: prima che il greco artista sfidasse il sol | colla | divina imago, di quel masso alla vista, che stendea lungo |
FIABE E LEGGENDE -
|
l'ermo profilo, qualche pastor poeta fermò la greggia e, | colla | gioia in fronte, disse : "È costì la meta!". Sì, ciò che |
FIABE E LEGGENDE -
|
proprio, in un grado più o meno favorevole di comparazione | colla | felicità e colle esigenze dell'orgoglio degli altri, è |
Racconti fantastici -
|
o con molta umiliazione sofferte. Gli uomini giocano | colla | loro felicità come i fanciulli, perduta la rimpiangono come |
Racconti fantastici -
|
lacunar. Ma c'è sempre la cameretta libera dello zio prete | colla | bella vista sul Resegone. Seguace dei pitagorici, io non |
Giacomo l'idealista -
|
che non teme contraddizioni. Se discendi sabato sera | colla | corsa delle sette alla stazione di Cernusco, sarò a |
Giacomo l'idealista -
|
delle sette alla stazione di Cernusco, sarò a prenderti | colla | grigia e col venerando Blitz, un vecchio cane in cui |
Giacomo l'idealista -
|
di matematica o se per qualche somiglianza ch'io avessi | colla | figura d'un trapezio, questo era il nome che mi avevano |
Giacomo l'idealista -
|
d'uomo, nel quale il sentimento avesse d'andar d'accordo | colla | ragione come l'ala e l'aquila. Ma il filosofo delle Fornaci |
Giacomo l'idealista -
|
alla carrozza per prepararci una bella nuvola di polvere. | Colla | punta della frusta il filosofo raschiò il collo della |
Giacomo l'idealista -
|
preti, dove? - A Celana, lassú - disse Giacomo, indicandomi | colla | frusta un punto sotto il monte Albenza. - A star coi preti |
Giacomo l'idealista -
|
mentre con tutto il mio latino, con tutto il mio greco e | colla | filosofia per giunta, io non ci capisco nulla. - Ecco quel |
Giacomo l'idealista -
|
a studiar troppo - dissi ridendo, mentre Giacomo picchiava | colla | frusta una stanghetta per avvertire la grigia che si poteva |
Giacomo l'idealista -
|
dominava un imponente palazzo. - Casa Magnenzio - indicò | colla | frusta - detto anche il palazzo del Ronchetto. Ti farò |
Giacomo l'idealista -
|
menò alla stanza preparata per me, che dava sul ballatoio | colla | vista sulla valle. Per quanto non sia nelle mie abitudini |
Giacomo l'idealista -
|
all'amico, quando tornò col secchietto dell'acqua fresca e | colla | spazzola. - Di là, verso il pozzo, in una stanza, detta ab |
Giacomo l'idealista -
|
pallido e respirava affannosamente, comprimendosi il cuore | colla | mano destra, stringendo colla sinistra, tutta convulsa, |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
comprimendosi il cuore colla mano destra, stringendo | colla | sinistra, tutta convulsa, quella dell'organista che gli |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
faccia coraggio. - Quel benedett'uomo, diceva Don Anastasio | colla | sua voce burbera e piena di convinzione. non ha altri |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
non succederà l'inondazione. E mi pareva di veder Baccio | colla | sua famosa calza in mano. Un vero attruppamento di ragazzi |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
Partii da quel luogo, quasi col rimorso di averlo profanato | colla | mia indiscreta curiosità, e me ne ritornai al presbiterio, |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
del camino. Mi avvidi subito ch'egli si era rifatto, | colla | bottiglia, delle noie e delle fatiche della giornata. I |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
e tristo di quella cucina, vorrei potere e saper ripetere | colla | rozza ed efficace semplicità con cui narrava il dabbene |
MEMORIE DEL PRESBITERIO SCENE DI PROVINCIA -
|
dello splendido suo casato, il principe ne troncava | colla | sua morte la prosapia; e questa idea, sono certo, non |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
mancava io lo castigavo senza misericordia e così si visse | colla | grazia di Dio per vari anni. L’affetto per la donna fu |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
all’infame cardinale S. Io quel dì mi dovetti allontanare | colla | banda per un’operazione importante. Nella notte la casa fu |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
il suono de’ passi misurati d’una pattuglia. Allora, | colla | velocità che tu sai». E qui Gasparo interrompendo: «Corpo |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
comandante mio! ci fu da scialacquare per molto tempo | colla | povertà cristiana di quel discendente degli apostoli! Ma |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
che il favore di seguirmi lo avrei ottenuto un po’ anche | colla | forza delle mie braccia. Incontrai più resistenza da quel |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
con provviste d’ogni specie per vari giorni, i liberali | colla | maggiore pacatezza aspettarono l’oste numerosa che doveva |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
La comitiva s’era accresciuta in questi ultimi giorni. | Colla | venuta d’Attilio e de’ suoi compagni, coll’accettazione |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
vecchio disturbo di cuore, ch'egli credeva di aver superato | colla | regola, colla tranquillità, con una moderata cura di |
Demetrio Pianelli -
|
di cuore, ch'egli credeva di aver superato colla regola, | colla | tranquillità, con una moderata cura di digitalina, sotto le |
Demetrio Pianelli -
|
e l'indifferente. Ognuna di queste parole scritte | colla | calligrafia commerciale del cugino era un chiodo che egli |
Demetrio Pianelli -
|
oscuro s'inòltra, e brancicando per l'ingombro cammino | colla | punta del brando, al livido barlume dell'imminente aurora, |
FIABE E LEGGENDE -
|
alla valigia, sporgeva il capo sollevato verso il fratello, | colla | gola che palpitava fortemente. Tornò a pregare: - Fammelo |
Teresa -
|
del fratello. Cadde a terra, egli la raccolse lisciandola | colla | manica, e tornò a guardarla. - Bella! - È antipatica. - Ma |
Teresa -
|
monchi. E sprofondò le mani nella valigia, febbrilmente | colla | speranza di incontrare altre rivelazioni, con una curiosità |
Teresa -
|
scherzando. - Peuh! Ella arrossì tutta, e lo respinse | colla | punta del piede. Poi si chinò ancora verso il fratello, |
Teresa -
|
punta del piede. Poi si chinò ancora verso il fratello, | colla | faccia che gli toccava i ginocchi, con un raggio di |
Teresa -
|
una persona a lei cara. Teresina ascoltava, senza fiatare, | colla | bocca semichiusa, il petto ansante. - Ed è tanto bella, |
Teresa -
|
Fin dove? - Fin dove vogliono. Teresina si morse le labbra, | colla | faccia nascosta contro i ginocchi del fratello; mentre sul |
Teresa -
|
perché si sentiva sola in quella casa, sola nel mondo, sola | colla | sua inutile giovinezza. Ma il fratello, l'amico invocato, |
Teresa -
|
le piante, le mele rosee e le spighe dorate; e col tempo e | colla | paglia, lo dice il proverbio, anche le sorbe la canaglia I |
LA GENTE PER BENE -
|
dissimulare i venticinque anni della fede di nascita, | colla | finta acerbità dell'ingenua. Perchè? Basta così poco a |
LA GENTE PER BENE -
|
prete, che era un uomo di fondo ruvidotto e campagnuolo, | colla | trascuranza propria di chi sa che a questo mondo, voltala e |
Giacomo l'idealista -
|
degli scandali si fa presto, - disse il vecchio uomo, che | colla | persona colossale e tarchiata riempiva tutta l'aria di un |
Giacomo l'idealista -
|
sia avvenuto quel che è avvenuto. Non te la puoi pigliare | colla | poverina, che non ha nessuna colpa. La contessa, che |
Giacomo l'idealista -
|
una povera madre vecchia a morire di stenti e di dolore | colla | scusa che un fringuello ci ha rubata l'amorosa. I tuoi |
Giacomo l'idealista -
|
cioè uno dei birri il quale s’innoltrava girando la ruota | colla | sua brava lanterna sorda nella mano sinistra ed una pistola |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
in quel momento avevo già attanagliato la sua destra | colla | mia sinistra, la mia daga aveva trovato la sede della vita |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
confermò nelle mie congetture e senza aprir bocca toccando | colla | sinistra il cuore egli mi fé’ capire ch’io potevo far |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
Fidelia raccoglieva tutte le forze dell'anima sospingendole | colla | volontà verso l'estremo delle dita. Gli occhi della |
ABRAKADABRA STORIA DELL'AVVENIRE -
|
di resistere, era venuta meno. Ma nella città pretina, | colla | corrotta miserabile educazione della menzogna e |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
non avendo che la depredazione e la strage innondarono | colla | speranza di bottino ogni parte del lanificio che più |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
voluto abbandonare alla miseria, badava al bagaglio. John, | colla | disinvoltura dei suoi tredici anni, dava mano alle donne |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
trovar posto nella portineria, era andato a convivere | colla | zia Colomba e colla zia Nunziadina, sorelle di sua madre, |
ARABELLA -
|
portineria, era andato a convivere colla zia Colomba e | colla | zia Nunziadina, sorelle di sua madre, in una casetta di via |
ARABELLA -
|
beate" vivevano come in paradiso, al di sopra degli stenti, | colla | chiesa sull'uscio, colla vista dei giardinetti, |
ARABELLA -
|
al di sopra degli stenti, colla chiesa sull'uscio, | colla | vista dei giardinetti, risparmiando ogni giorno qualche |
ARABELLA -
|
acqua, portando legna e carbone, uscendo e tornando | colla | cesta della roba stirata, aiutando la zia Nunziadina a |
ARABELLA -
|
meglio le cognizioni e l'ingegno, e per un pezzo sperò | colla | raccomandazione del padre Barca di essere assunto da un |
ARABELLA -
|
la fortuna è dei ladri e dei Tognini" declamò l'Angiolina | colla | voce fresca, che usava in verziere al tempo delle prime |
ARABELLA -
|
"Io direi, punto primo, di non guastare la torta" osservò | colla | naturale prudenza il vice-ricevitore, che amava in ogni |
ARABELLA -
|
o torta, qualche cosa dovremo rompere del sicuro" seguitò | colla | sua indomabile ostinazione la donna, facendo scorrere le |
ARABELLA -
|
sferzata dalla sua passione parlava cogli occhi infiammati, | colla | faccia in su, coi pugni chiusi e puntellati sul grosso dei |
ARABELLA -
|
Ferruccio..." e vista dell'altra gente, fece un inchino | colla | testa, ripetendo: "Scusino..." Era vestita d'un lungo |
ARABELLA -
|
migliore. Vieni a casa presto stasera e ne parleremo anche | colla | zia Nunziadina." |
ARABELLA -
|
Venga giú presto. - Vengo. Un delegato? che conti ho io | colla | polizia? certo un errore giudiziario. A meno che non si |
Il cappello del prete -
|
ripetendo meccanicamente, scese a basso, senza collare, | colla | veste in disordine, e cogli occhi ancora pieni di nebbia. |
Il cappello del prete -
|
di un grande carabiniere, forse il maresciallo, che toccava | colla | punta del suo cappello il soffitto. Il prete fece tre o |
Il cappello del prete -
|
un giovinotto che sta alla Falda a portar via il cappello | colla | roba? Don Antonio tornò a dir di sí col capo. Il delegato |
Il cappello del prete -
|
di tener lontano i ragazzi e le donne spettinate, e | colla | corsa delle undici partí per Napoli. Don Antonio non disse |
Il cappello del prete -
|
del suo peccato. Voi che scrutate le reni e i cuori, pesate | colla | bilancia della vostra misericordia il mio peccato e |
Il cappello del prete -
|
e fresco nei pochi vestiti della festa. Un piccolotto nero | colla | faccia fasciata in un fazzoletto pretendeva di cacciar |
ARABELLA -
|
stringendo la mano ai parenti di riguardo, salutando | colla | mano in aria i più poveri, alzando le spalle, ritraendo il |
ARABELLA -
|
alla don Carlos, richiamava ancora gli occhi della gente | colla | sua bellezza teatrale, che né i quarant'anni sonati, né le |
ARABELLA -
|
dozzina di fallimenti, dominava anche lui colle spalle e | colla | voce baritonale, d'un sonoro accento padovano, con cui in |
ARABELLA -
|
bianco. Intanto la processione dei preti e dei chierici | colla | croce, preso in mezzo Lorenzo Maccagno, lo trascinò, |
ARABELLA -
|
seguitò cogli occhi un pezzo la carrozza, e indicando | colla | mano le scarpe, raccomandò ancora una volta all'Arabella di |
ARABELLA -
|
rompere a pieno col passato, che non sapevano farla finita | colla | loro antica esistenza; e quanto maggiore era l'eroismo che |
I sogni dell'anarchico -
|
le fabbriche erano chiuse, la gente girava per le vie | colla | letizia sul volto; dovunque entusiasmo, dovunque allegria, |
I sogni dell'anarchico -
|
dimostrato che Dio non esiste, la materia è eterna e | colla | morte tutto è finito. L'uomo è un animale, infelice da |
I sogni dell'anarchico -
|
condivideva le idee dei più. Essi volevano propagandarle | colla | parola, colla stampa, coi giornali. Egli non provava questi |
I sogni dell'anarchico -
|
le idee dei più. Essi volevano propagandarle colla parola, | colla | stampa, coi giornali. Egli non provava questi mezzi |
I sogni dell'anarchico -
|
seguire nessuno ne ubbidire a nessuno; voleva procedere | colla | violenza; ma era una tempra focosa, che entusiasmava, |
I sogni dell'anarchico -
|
così paradossali. L'anima non misura gli spazi del pensiero | colla | misura del tempo. L'anima! L'uomo non ha anima! La neve |
I sogni dell'anarchico -
|
cupo ed inquieto. I suoi compagni lo sorprendevano talvolta | colla | faccia nascosta fra le mani e le gote umide, come se avesse |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
sii il benvenuto, - disse il bengalese, toccando la polvere | colla | fronte. - Ebbene? - chiese brevemente Suyodhana. - Siamo |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
Raimangal: va'! Manciadi toccò una seconda volta la polvere | colla | fronte e si allontanò colla dritta sul calcio d'una |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
una seconda volta la polvere colla fronte e si allontanò | colla | dritta sul calcio d'una pistola. - Decisamente, - disse il |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
e giunse allo stagno, presso il quale stava sdraiato, | colla | carabina sulle ginocchia, la futura vittima. - Hai veduto |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
e mise allo scoperto il suo petto tatuato del serpente | colla | testa di donna. - Cos'è? - chiese Aghur. - L'emblema della |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
morire! L'indiano comprese allora tutto. Balzò in piedi | colla | carabina in mano, ma gli mancò il tempo di puntarla sul |
I MISTERI DELLA GIUNGLA NERA -
|
isolata, con un senso di paura e di stanchezza nell'anima, | colla | disperazione che prova il navigante, che da uno scoglio |
ARABELLA -
|
e dopo aver ballato un poco sulle gambe, se ne andava | colla | furia di chi si sente mancar l'aria respirabile. Arabella, |
ARABELLA -
|
titubante a dir di sì. Qualche cosa era venuta meno in lei | colla | perdita della sua prima speranza. Essa sentiva (ah! lo |
ARABELLA -
|
via. Ora egli aveva accomodata ogni cosa: tutto era finito | colla | pace di tutti. Pensasse dunque a guarire e a rimettersi in |
ARABELLA -
|
quieto… Queste cose veniva spesso a raccontare alla malata | colla | preoccupazione nervosa che nasce, oltre che dall'affezione, |
ARABELLA -
|
né quella di non volere, e accettava tutte le ragioni | colla | stessa malinconica rassegnazione con cui trangugiava i |
ARABELLA -
|
non ci favorisce meglio che noi sappiate far voi | colla | vostra abilità!» «Io l’ho sempre detto che l’E. V. è nata |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
come un rettile. «Dunque, ora che la Provvidenza (e dalli | colla | Provvidenza malmenata da quella bocca sacrilega) ci ha |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
ogni sospetto io avrà bisogno di trattenermi da solo a sola | colla | Clelia. Siamo intesi, eh!». E dopo essersi passata la mano |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
ripigliava la straniera. Ed il prete: «lo saranno», rispose | colla | certezza di mentire. Giulia con un gesto d’incredulità |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
dal despota, vivono insieme su quella terra ospitale, | colla | sola condizione di essere uomini. Egli ha proclamato |
Clelia: il governo dei preti: romanzo storico politico -
|
grandioso di quella che era stata una città, contrastando | colla | pochezza degli abitanti, dava all'insieme una intonazione |
Teresa -
|
... pere! ... Lo zoppo si allontanava, giù, verso piazza, | colla | carriola che si lasciava dietro un buon odore, e quasi come |
Teresa -
|
larga e bassa, dipinta in rosa, dove abitava il pretore | colla | sua numerosa famiglia; la casina misteriosa di don Giovanni |
Teresa -
|
trascinando di mala voglia gli scarponi a punta quadrata, | colla | borsetta di pelle nera sul fianco, la faccia burbera. |
Teresa -
|
lettere, cavandole dal fondo della sacca: lettere larghe, | colla | soprascritta breve, chiara, a caratteri allungati, |
Teresa -
|
intravista tra una sbarra e l'altra della finestra, | colla | faccia seminascosta sotto un ampio fazzoletto giallo, |
Teresa -
|
le usava la carità di non occuparsene, lasciandola in pace | colla | sua pazzia inoffensiva. Ma tutta quella storia, arruffata e |
Teresa -
|
Passò il dottor Tavecchia, un po' curvo per gli anni, | colla | palandrana di panno scuro e il bavero di velluto; passò a |
Teresa -
|
quasi invisibile, il suo invito strano, tutto gli sparve | colla | medesima prontezza dallo sguardo e dal pensiero. In fondo |
Oro Incenso e Mirra -
|
per l'ultima finestra al primo piano. Aperse la porta | colla | chiave, salì le scale coperte da un tappeto così grosso che |
Oro Incenso e Mirra -
|
martirio, sovvèngati qualche volta di me, che ti avrò amato | colla | stessa costanza della terra che gira intorno al sole, |
Oro Incenso e Mirra -
|
- Mi soffochi. Egli era ancora nella stessa posa, sdraiato | colla | testa nel suo grembo guardandola cogli occhi immobili. La |
Oro Incenso e Mirra -
|
giorno, sembrava un cofanetto. Il cocchiere attendeva | colla | frusta bassa. - Salgo? - Pieno! - l'altro rispose battendo |
Oro Incenso e Mirra -
|
frusta bassa. - Salgo? - Pieno! - l'altro rispose battendo | colla | frusta sui fianchi dell'omnibus. - Salgo? - In serpe? - |
Oro Incenso e Mirra -
|
balenìo bianco della faccia gli veniva dai denti. Andavano | colla | rapidità di un sogno. - Donde vieni? - egli domandò nel |
Oro Incenso e Mirra -
|
loro tasse nelle mani dell'esattore - e che egli accoglieva | colla | superiorità di modi di un ministro - poche persone, e mai |
Teresa -
|
obbligato ad una perfetta immobilità, faccia a faccia | colla | libreria, i volumi della quale egli conosceva tutti, pel |
Teresa -
|
i volumi della quale egli conosceva tutti, pel cartone. | Colla | testa fra le mani, meditando dolorosamente Virgilio e |
Teresa -
|
rigorosamente, terrorizzandolo co' suoi occhiacciacci e | colla | sua voce sgarbata di falsetto, facendogli entrare il latino |
Teresa -
|
dalla sua recente maternità. Teresina andava e veniva | colla | pappa, colle vesticciuole, portando ordini e contro ordini |
Teresa -
|
che era una linguetta (veniva ogni sei o sette giorni, | colla | pezzuola in testa, da buona vicina, le sere che i suoi |
Teresa -
|
tra masse di salvia, di rosmarino e di finocchio, | colla | compagnia di un gracile pesco coperto di scarsi fiorellini |
Teresa -
|
abbiamo di rimarchevole l'Istituto Tecnico Superiore Creato | colla | legge 13 novembre 1859, ebbe principio di attuazione pel |
MILANO IN PERCORSA IN OMNIBUS COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA -
|