Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Galateo per tutte le occasioni

188077
Sabrina Carollo 1 occorrenze
  • 2012
  • Giunti Editore
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
  • UNICT
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C.d.A = Corpo d'Armata dr = dottore o dottoressa, per can.co = canonico ch.mo = chiarissimo tutte le altre lauree cap. = caporale col. = colonnello ecc

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Pagina 245

Saper vivere. Norme di buona creanza

193412
Matilde Serao 29 occorrenze
  • 2012
  • Mursis
  • Milano
  • paraletteratura-galateo
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musica, in dono: a persone, che le hanno offerto qualche cosa, col suo permesso, manda un gioiello, con la cifra. Quando un maestro di musica, un

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, dietro le poltrone della Regina. La quadriglia reale si fa subito dopo: la Regina la balla con l'ambasciatore o col ministro più anziano del Corpo

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: oppure alto soulier Luigi XV, di una pelle colorata, intonata col vestito, e guernito di fibbie di strass. Grande mantello non pesante, da primavera

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, sollevare o abbassare le tendine, chiamare il conduttore, il facchino, parlamentare col capostazione. L'uomo perfettamente bene educato, in barca, in

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lontano, critica quella che è rimasta... - Ma con quale denaro è mai andata via, la Tale? Non col suo! ...... Che miserabili avari, i Tal dei Tali, che

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villeggiatura di tutta la famiglia: ne spendete tremila e tornate a casa col figlio malato, con la cameriera impazzita, col borsellino vuoto, e con qualche

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, quando può chiacchierare con un'amica, fare la partita col cappellano, flirtare con un giovanotto: è impossibile che l'uncinetto, o l'ago di ricamo, o i

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sembrano di neve, che cosa fare, se non ballare? Quando non vi è altro mezzo per toccare la mano di una donna, per circondarle col braccio la cintura

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agrodolce. Dono elegante, fine, squisito: un orologetto da tavolino, un piattello d'argento per lettere, col coltellino attaccato per aprirle, una

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col nome, con perle fine; anello con rubino: porta - fortuna di oro o di argento; piccolo sacco da viaggio; piccola poltrona di giunco dipinto

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dovevi portare il cibo alla bocca col coltello e che, in chiesa, entrando, bisogna cavarsi il cappello. Tutti questi dettami onde è celebre, nel tempo

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grandi case portano il lutto dei padroni, in abiti neri, col crespo inglese o senza, durante tutto il tempo prescritto. Il gran lutto, per uomini, è il

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giovi alla loro felicità: ma che quando si giunga a un passo scabroso della letteratura italiana, latina, greca, siano sole col professore e non in

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sua: se le presentano un signore o un giovanotto, un bel saluto col capo, la mano, mai. In generale, la signorina non dà mai la mano ai giovanotti

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autorevole amico o una sua amica, persona - seria, s'intende col genitore della signorina, o con la madre, se non è vivo il padre, o col maggior fratello, se

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col nastro bianco e una penna di oro. Nella prima carrozza, all'andare e al venire, si colloca la sposa con suo padre e i suoi testimoni;nella

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di cui nessuno ha saputo raccogliere lo scettro, la tesi della redingote, coi calzoni a righe, col panciotto bianco, la cravatta oscura e i guanti

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assistito a centinaia di matrimoni col luncheon, spesso, a un quinto piano in tre stanzette modestissime... basta, non insistiamo, e non ho assistito se

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stretto la mano ai testimoni e al compare, prende il braccio dello sposo per uscire, e mentre è venuta in carrozza col padre, se ne ritorna in carrozza con

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matrimoni, fatti in questi tempi, sono ammissibili col viaggio di nozze. Bisogna che lo sposo si provveda, diciamo così, di una buona somma di danaro

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fanciulla parente, col giovanotto, del giovanotto parente con la fanciulla. Le partecipazioni, fatte solamente dagli sposi, sono più indipendenti, più

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gentili, nel giorno: costano così poco, i fiori! Alcune signore profumano i loro saloni o salotti col vaporizzatore, contenente qualche essenza favorita

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che, appena una signora è seduta, arriva con un vassoino dove sono una tazzina col the, la piccola lattiera e il recipientino con l'acqua calda, per

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, col ricevimento di un'ora al giorno, sfollato il salone, dove, una volta la settimana, la gente si accalcava, facendo subire una fatica enorme alla

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, la sostanza è molto trascurata. Finito il pranzo, si passa in salone, col medesimo ordine: ma, anche lì, vi è più familiarità, arriva qualche amico

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, le basta conferire col cuoco o con la cuoca, quando ha gente a colazione o a pranzo, ma del dessert nei pranzi e dell'antipasto nelle colazioni, si

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dopo le frutta, senza dimenticare che, col gelato, va unito sempre un piatto di pasticceria. Pei vini: uno bianco per la zuppa e il pesce, due rossi

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. E, infine, in una piccola festa da ballo, si possono dare solo rinfreschi in giro, e avere un piccolo buffet col the, col caffè, con qualche vino

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bimbo o la bimba, il solito dono di un oggetto di argento, bicchiere, o tazza, o posata, e una mancia modesta alle persone di casa, di accordo col

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Marina ovvero il galateo della fanciulla

193660
Costantino Rodella 20 occorrenze
  • 2012
  • G. B. Paravia e Comp.
  • Firenze-Milano
  • paraletteratura-galateo
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La veglia. Per lo più si passa la sera dove si va a pranzo; Marina alle veglie si comportava col più bel garbo che si possa in giovane desiderare

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Pagina 103

queste, se la diceva col buon senso, che è nemico degli estremi, come de' pregiudizii. Essa non si faceva coscienza di condurre Marina al ballo; ma si

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Pagina 109

, posto anche che non pecchino apparentemente contro i costumi, pure per la loro stranezza urtano col buon gusto, che è quanto dire contro la

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Pagina 114

coll'occhiata d'intelligenza, col sorriso furbesco, o col ribattere con simili detti. Marina cresceva così bene alla scuola della madre, che era da

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contorno dell’occhio e le labbra d’una vertice, che, venuti poi in luogo caldo, al teatro,ad esempio,o al ballo, si scioglie col sudore in gocciole

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Pagina 13

aggiocano all’aratro col bue e coll’asino. Quindi la loro pelle s’aggrinza, il loro viso si carbonizza, i loro tratti s’induriscono a scambiarsi per

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Pagina 133

qualcheduna delle classi inferiori. Né Marina s’invaniva di ciò o montava in superbia col tenersi dappiù delle compagne o col disprezzarle, come alcuna

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Pagina 20

acquistato il privilegio delle insolenze e dell' arroganza col crescere di scuola; guai a chi le contraria, lì la ragione non vale più, sta per ragione

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Pagina 27

un'altra, anche innocente come l'acqua, è lieta come d'aver toccato il cielo col dito; per scusar sé non s'adonta di ricorrere alle più inique arti; non

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Pagina 29

così! E un'amica intanto la toccava col gomito, dicendole confortevoli parole all'orecchio. Allora Lisa ruppe in un singhiozzo e gridò colla voce

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Pagina 32

farsi compassionare nelle sventure, e invidiare nelle prosperità; e quindi siam sempre 1ì col nostro: io qui, io là; ma io ho fatto, io ho detto, che

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riconosce chi intende, chi ha sentimento e gusto. Marina col suo metallo di voce limpido, soave, argentino, piegandolo alla diversa espressione dello

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Pagina 42

bella e finita, per una fanciulla la conoscenza d'una lingua non istà solo nel prendere un libro e alla meglio col dizionario 51 alla mano imburchiare un

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Pagina 49

col levarci un fronzolo, coll'adattarvi un pizzo, tanto per acconciarla alla moda; e lo faceva così bene, che pareva sempre nuova di negozio. La madre

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Pagina 50

il cappellino di quella. Aveva sempre il suo posto, dove, col permesso del Parroco, aveva collocate due sedie; e quando vi giungeva, non respingeva

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Pagina 56

sulla tastiera; una prestidigitazione e nulla più; nessuna ragione dell'arte, nessuna corrispondenza col cuore, nessun sentimento del bello, nessuna

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Pagina 63

parti del corpo, per agevolare lo sviluppo de' muscoli, e rafforzare la fibra, dando sveltezza e leggiadria a tutte le membra. E quindi col dar

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Pagina 70

, capelli inanellati, far da figurino della moda nelle botteghe, la cui unica fatica è misurar col metro le stoffe ai compratori! Perchè il loro posto

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Pagina 75

compiuti, dove le sue inquietudini saran calmate (1). Onde la religione è tutto un fatto suo: per il che si può pregare col poeta:

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Pagina 83

; perchè il ventricolo non si stanchi. In casa di Marina si teneva questa consuetudine: la mattina s'intingeva alcunchè nel caffè temperato col latte; a

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Pagina 99

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