ben bene i solai, Sua Maestà col gran peso gli avrebbe sfondati. Il povero Re si disperava: — O che non c' era rimedio per lui? — E chiamava altri
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nascondersi dietro un muricciolo, e vide arrivar la strega a cavallo del manico di una granata. — Con chi hai tu parlato? — Col vento dell'aria. — Veggo
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: — Si beffava di loro con quella nocciuola e con quell'acqua! — La maggiore buttò la nocciuola in terra e la pestò col calcagno. La nocciuola schizzò
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? Vi ricordate che la urtaste col, cavallo e cadde per terra? — Sì. — Era lei, la fata Regina. — Il Re dovette persuadersi che era inutile lottare con
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. Gli tastava il ciuffo, gli accarezzava il collo, lo spronava leggermente col tacco; e intanto diceva scherzando: Cavallo, mio cavallo, Salta dal
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guscio. Venne fuori un pulcino bianco eh' era una bellezza. — Maestà, Maestà! fatemi la zuppa col vino. - E pigolava. — Sei galletto o pollastra
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al punto d'onde era partita. Allora, da scaltra, disse al Re: — Maestà, turatemi le orecchie col cotone e versatevi su della cera. Così non sentirò
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, partirò io! È la nostra. cattiva sorte! — Ma, saputo che quella recava l'unguento da far sparire le gobbe, le andò incontro col Re e con tutta la corte
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del cielo. Ma quel bene lei lo faceva sempre col pensiero al figliolino perduto: — Che le importava di tanta fortuna, senza il suo figliolino? —- E
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sette anni alla pioggia e al sole. - Lasciò il governo ai ministri, per tutto il tempo che sarebbe stato assente, e andò ad abitare col contadino
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abitava su, nelle stanze reali; pranzava a tavola col Re, colla Regina con tutta la corte, e prima di toccar le pietanze, metteva da parte i meglio
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— Nel canile. L' altra abita nel canile. - Il Reuccio, stupito, scese giù insieme col Re e con la Regina, e trovò Testa-di-rospo nel canile
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paesetto del regno, nascosto fra le montagne, una povera donna aveva partorito un bambino mostruoso, col viso d' uomo e il resto del corpo di vero
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. — Non ti farò più nulla. — Le arance d' oro son riposte dentro la Grotta delle sette porte. Ma c' è il mercante, col berrettino rosso, che fa la
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occhi, fata Fantasia s' intenerì: — Vado e vengo. — Rientrò nella grotta, e dopo un pezzetto, ricomparve col grembiale ricolmo: — Tieni; con questa roba
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— Come si chiama? — Si chiama Beppe; ma noi gli diciamo Ranocchino. — E Ranocchino sia! — La vecchia toccava appena il bimbo col bastoncello, che
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uccellacci e vi porteranno lassù. La notte, spaccherete il cuoio col coltello di diamante; e la mattina quando l' aquila e gli uccellacci saranno andati
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in fretta quei morticini e buttatili nell' olio bollente, cominciò a rimestare col suo bastone, e intanto cantava: — Oh, il bel ranno! Oh, il bel ranno
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, fatemi ritrovar la mia figliuola! — Maestà, male nuove. La Reginotta è alle mani d'un Lupo Mannaro, quello stesso che diè il rimedio e fece il patto col
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gli usci si spalancarono, e le venne innanzi sempre lo stesso cosino alto un gomito, vestito di stoffa a trama d' oro, col berrettino rosso sormontato
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? Allora ben mi stia, se le Fate che vennero ad aleggiare tra le bianche pareti del mio studio mentre il sole di gennaio lo scaldava col tepore dei suoi
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Pagina Prefazione
padre pensò d' andarsene in una pianura e chiamare la Sorte: — Sorte, o Sorte! - Gli apparve una vecchia, colla conocchia e col fuso: — Perchè mi hai
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albeggiava, indossava la carniera, e col fucile sulla spalla, e coi cani; via pei forteti boschi. Chi avea da parlare col Re, doveva andare a trovarlo in
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richiamarla; ma la vecchiarella aveva svoltato cantonata ed era sparita. Otto giorni dopo, si presentava un forestiero, chiedeva di parlare in segreto col Re:
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e si è messo a cantare. Canta, canta, canta, mi s'aggravavano gli occhi. Gli dissi: cardellino traditore, col Reuccio non ti giova! — Ed esso a
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quelli col manico di ferro. — Che cosa volete me ne faccia? — Tienlo caro: Un giorno, forse, ti servirà. - La Reginotta se lo mise in tasca. Cammina
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Pagina Titolo
un anno, un mese e un giorno, arriva a corte un forestiero, che chiede di parlare col Re. Era un nanetto alto due spanne, gobbo e sbileneo, con un
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peloso, che l'afferrò e la tirò giù. E così, da parecchi anni, lei viveva in fondo a quel pozzo, col Lupo Mannaro che l' avea tirata giù. In fondo al
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Pagina Titolo
tempo tre giorni. — Col Re non si scherzava. I ministri cominciarono dal grattarsi il capo, e, pensa e ripensa, uno di essi propose di andare, la notte
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Pagina Titolo