«Art. 13. La società delle strade ferrate romane, tanto col prodotto netto dell'esercizio di tutte le sue reti quanto con ogni altro mezzo di cui
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Trattandosi di un comune del mio collegio, ho creduto pertanto mio debito rendermi interprete del sentimento universale col presentare questo
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fosse eretto. In sostanza, il cambiamento è l'effetto di un accordo preso col ministro delle finanze, che sono costretto ad osservare lealmente; ed io
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Il Governo propone, egli ha detto, un'ottima surrogazione. In pieno accordo col ministro delle finanze io sostituisco al bosco di Monticchio quelli
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sottrazioni dai beni che erano stati assegnati a questa società, affinchè li alienasse e si rimborsasse col prezzo ricavato dei 150 milioni forniti allo
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Si costituì poi nella Tesoreria di Palermo un'amministrazione finanziaria col titolo: “Azienda dei danneggiati dalle truppe borboniche nella
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nella Tesoreria di Palermo col titolo: “Azienda dei danneggiati dalle truppe borboniche nella rivoluzione e guerra del 1860”.»
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M'auguro che la Commissione col suo buon volere recederà, alquanto dai suoi propositi, e così tempererà saviamente taluni concetti draconiani che
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sistema, che essi proporrebbero per metterla in armonia col complesso della legge.
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Villa-pernice, relatore. Comincierò col rispondere all'onorevole Camerini.
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Dunque, o bisogna togliere di mezzo l'articolo 12, o metterlo in correlazione col secondo comma dell'articolo 3, scritto nel caso che le convenienze
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termine sia messo in rapporto col resto della legge. Questo rapporto io non ho potuto scoprirlo; mala Commissione forse potrà additare un rapporto che
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Non possono esserlo neanche coloro che in precedenti gestioni col comune sono incorsi in alcuna delle pene disciplinari stabilite dalla presente
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, dell'onorevole Massari, ho formulato un emendamento col quale resta escluso dall' ufficio di esattore il ministro del culto che possiede un beneficio
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Concederà il signor ministro che col testo votato dal Senato, e da lui ora proposto, non sarebbe risoluta la questione, e farà ragione alla
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deputati Bonfadini e Minghetti. — Presentazione di due schemi di legge: uno sulla pesca e l'altro per una convenzione postale col Portogallo.
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si disse dalla stampa di tutti i paesi nemico d'Italia, nemicò dell'umanità; queèto Papato tenuto in conto di grande malfattore per avere col suo
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Ma, signori, siamo sinceri, è tutt'altra la cagione che gliel'ispira. La diplomazia ha cessati i suoi rapporti politici col Papato dal giorno in cui
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tanto malagevole, volete aggravarlo anche di più lasciandolo, senza la garanzia delle leggi comuni, all'arbitrio della inquisizione? E quando col
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illegittima l'unione non benedetta dal prete? Eppure, signori, nessuno se n'è preoccupato. Gli Italiani, avvezzi a legarsi col quod Deus conjunxit, adesso
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sorte inqualificabile di nascere col destino di regnare.
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dell'educazione. Non è possibile, che col sistema che ha amministrato l'Italia fino a questo momento voi possiate andare a Roma e contentare i Romani
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Signori, io finisco ripetendovi che questa legge non deve votarsi, perchè essa è in contraddizione aperta col plebiscito romano, e, ripeto, sarebbe
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Col presente Statuto a Roma non potrete stare; scontenterete tutti, ed anche voi stessi. Lo Statuto ha reso, lo riconosco, i suoi servizi al paese da
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malessere in cui quel gran paese oggi si trova, potrebbe dare in inquietezze e disturbi spiacevolissimi; bisogna fare in modo da prepararci a Roma col
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signori, sentiamo tutti in Italia d'essere figli della grandezza latina; non impunemente abbiamo tutti imparato a mormorare fra i primi, col nome di
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riporta, col pieno e profondo assenso della nazione, verso le antiche origini, verso la base prima e più certo della comunanza italiana, non può che
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capitale, vale a dire col metodo della libertà e della moderazione; ed è questo metodo che ci impedirà, arrivando a Roma, così di trascendere in una
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sempre proceduti col metodo della libertà e della discussione. E la storia giustamente registrerà con maraviglia che sarà stata l'Italia il solo paese in
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espellerci quando che sia da Roma. Io veramente non apprezzo tutte codeste ragioni, ma l'onorevole Toscanelli, il quale col suo incisivo linguaggio ci
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l'onorevole Salvatore Morelli), i suoi insulti verso il Papato, che egli osò di qualificare col titolo nefando di malfattore…
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Ma chi potrebbe pensare e neppure sognare un pentimento da parte di ministri i quali occuparono Roma col mezzo delle bombe e dei cannoni? Che presero
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Lo stato anormale dell'eterna città, checchè si dica dai propugnatori della presente legge, e i rotti rapporti col Pontefice e colla Santa Sede
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passato in tutte le sue forme, l'onorevole Bonfadini deve ben sapere che vi sono cattolici i quali vogliono andare avanti, ma col diritto e colla
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dalle leggi e dalle consuetudini dello Stato; dunque sarebbe lo Stato che, come giudice e parte, pronunzierebbe nelle controversie col mezzo dei propri
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«Che avverrebbe mai, egli dice, se alcuno di questi Stati la rompesse col Re d'Italia, e fosse nella necessità di trattare ogni giorno col Pontefice
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col Sacro Collegio, coi Concilii, tanto ecumenici che diocesani, e l'ordine gerarchico entra per divina istituzione come elemento essenziale ed
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, voi già cominciate ad intenderlo confusamente, con essa e non più soltanto col Papa dovete ora trattare. Il Papa ci deve dar conto della sua
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, parlando di cattolici, io intendo di coloro i quali di buona fede credono e desiderano la conciliazione della Chiesa col laicato, non
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postale col Portogallo. (V. Stampato n° 57)
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Accademia della crusca
