dalle privazioni e dal vizio; larghe facce chiazzate di rosso come un vecchio fazzoletto che il bucato abbia stinto a chiose, col naso violaceo per le
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tante che le affittacamere sogliono offrire ai loro inquilini; col letto di ferro a un posto senza baldacchino, un vecchio canapè dalla tinta incerta
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I. — Sempre rinchiuso qui! — gridò all'amico conte Sampieri l'avvocato Augusto Bencini col suo schietto accento toscano, entrando nel salone dell
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col quale, finito il suo còmpito cotidiano, raddrizzando a fatica, con una strizzatina delle labbra, le reni indolite, l'operaio sorrideva, sereno e
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è del mestiere, combinano e scombinano un affare; e pittori e scultori, i quali carezzano con gli occhi qualcosa di bello, che attirerebbero col
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lentezza, scandendo ogni parola con l'accento umile e risoluto del meridionale provocatore, mentre accentuava ogni sillaba col solito dondolío delle
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s'erano vendicate della morta col mangiarle gli occhi.
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ascoltato paziente, quasi muta, con l'animo sereno e col più tranquillo sorriso le coniugali querimonie contro il destino; senonchè, morto il marito di una
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di carità e il soldato di marina stavan lì attoniti guardando la scena, il convalescente ordinò brusco, col suo piglio da superiore: - Lasciateci
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, non solo perchè la sua natura non l'aveva fatta ritrosa e prudente ma anzi lei portava a scherzare assai pericolosamente col fuoco, ma sopratutto
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col suo più impertinente sorriso: «Che vuole, amico mio? So benissimo che don Pedro de Aldana, se campa ancora abbastanza, finirà col dovermi una bella
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lingua dura e monotona che non conviene ai poeti. E col verso del Monti mi veniva in mente che di questa nuova Iliade del secolo ventesimo — poichè anche
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con un dito che trema un poco, con un cuore che precipita il suo ritmo, l'azione delle nostre truppe acceleri la vittoria col desiderio e col sogno, tu
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Pagina Fropntespizio
VIA COL VENTO di MARGARET MITCHELL A. MONDADORI MILANO PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA UNICA TRADUZIONE AUTORIZZATA DALL'AMERICANO DI ADA SALVATORE E
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, zio Pietro piangente e la cuoca che si asciugava gli occhi col grembiule. Tutti e tre la guardarono, chiedendo stupidamente che cosa dovevano fare
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complesso delle quattro linee collegava con l'occidente, col mezzogiorno, con la Costa e, attraverso Augusta, col settentrione e con l'Est. Essa era
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sapere la verità. Diede un'occhiata alla folla, riconoscendo amici e vicini: la signora Meade col cappello di traverso e il braccio in quello del
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IL gennaio ed il febbraio del 1864 passarono, piovosi e percorsi da venti freddi, col cielo fosco e pieno di nuvole. In conseguenza delle disfatte di
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che non ripieghi! Dateci un generale che resista e combatta! Col lontano brontolio del cannone nelle orecchie, la Guardia Nazionale e la Milizia di
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sorreggerla. Perfino Melania, ormai grossa, dimenticò la sua pudicizia e lavorò febbrilmente accanto a Rossella, Prissy e la cuoca, col viso angosciato come
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sedile del carretto, Prissy rannicchiata come un gatto nero, col bimbo coricato fra lei e Wade. Allora si ricordò. Si trasse a sedere e si guardò
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aperse piano lasciando entrare Dilcey, col bimbo di Melania attaccato al seno, e la borraccia del whisky in mano. Nella luce fumosa e incerta, sembrò a
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la interruppe, rimanendo col cucchiaio sospeso a mezz'aria. - Ascolta! Sta venendo qualcuno! Attraverso la nitida aria autunnale giunse uno scalpitio
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faccenda assolutamente personale, un'azione perversa compiuta contro lei e contro i suoi. Rimase in piedi in fondo alle scale, col lattante fra le braccia e
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trasformò in dormitorio il salotto col grande tappeto di velluto. Mammy strepitò ugualmente perché si permetteva ai soldati di dormire sul tappeto di
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. Melania li raggiunse sulla veranda col bimbo in braccio; e allargando sul pavimento una vecchia coperta vi posò sopra il piccolo Beau. Benché felice
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tirò i baffi e sorrise col suo sorriso un po' timido. - È una storia lunga - cominciò. «Dio sia ringraziato!» pensò Rossella. E a voce alta: - Raccontate
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, osservando i progressi del suo commercio, pensava che non solo salvaguardava il suo presente col denaro yankee, ma anche il suo avvenire con gli amici
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un cavallo proprio. Ma fa cosí per poter andare tutte le sere alla bettola col nonno.» Nell'avvicinarsi alla folla ebbe la sensazione che vi fosse
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fredda implacabilità. Rossella aveva intelligenza col nemico; e, malgrado la sua nascita e la sua famiglia, era ormai nella categoria degli
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fuori casa; non sapeva neppure se sarebbe mai tornato. Continuò peraltro ad occuparsi del suo lavoro a fronte alta e col cuore che le doleva. Non si
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dimenandosi nell'abbraccio di Rossella che la depose a terra malvolentieri. Sarebbe piú difficile di quanto aveva creduto, salutare Rhett col giusto
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metterle vestitini e grembiuli di cotone invece che di seta e col colletto di trina. Sembrava ormai impossibile riacquistare il terreno perduto durante
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. Dilcey posò i piatti della cena che aveva in mano e, attraversando la dispensa, entrò in sala da pranzo. Dopo un attimo Melania era in cucina, col
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abbagliava; poi un ombrellino di raso bianco, col manico d'avorio; poi una scatola da lavoro; poi... non lo sapeva neanche lui, il babbo, tutto quello
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splendida, allegra casa de' Rivani, col disamore della Marietta e il suo triste tradimento! Meglio finir cosi all'oscuro, sepolta sotto la polvere ma compresa
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ricci che la brava donna aveva proprio allora piegati col ferro. Col suo buon garbo, la governante ricominciò l'acconciatura, studiandosi di farla in
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sotto il berretto di velluto, e salutasse col suo frustino alzato, d'un gesto risoluto e leggiadro, perchè un entusiastico battimani le dimostrasse
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- Allora, con questo velluto me ne faccio la guarnizione d'un mantello per me - finì col dire la Cerchi. Quasi di tutto era così: osservava la roba
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. In un angolo si vedeva un lavamano col mesciacqua scompagnato. Su la tavola era un canestro da lavoro con tutto l'occorrente per cucire e un mucchio
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hai paura, dimmi? Camilla accennò di no col capo, poi disse gravemente: - C'è l'angiolo. Liberata confermò: - Sicuro che l'angiolo ti guarda, bella mia
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, se le visite dei parenti non m'avessero ogni volta ricordata la perduta libertà, e se le monache col loro triviale cicaleccio, colle loro volgari
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giorno, e finì col restate in chiesa poco men che solo. Le monache erano ocoupate a preparare le loro pasticcerie. Il predicatore non avendo vedute
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profondo senso di riprovazione era io costretta ad assistervi! Contro tali preghiere lo spirito mio protestava col più energico disprezzo, ed innalzava
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, e col generale Torchiarolo, altro inquilino dell'abitazione, persona di qualche merito. La principessa, venuta una sera a visitarmi, disse aver
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giusta, che io deponessi l'abito benedettino, vestissi puramente di nero, ed abitassi celibe nella casa materna col titolo di canonichessa. Data ch'ebbi
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"Recitate un'Ave Maria per me," disse, benedicendomi distintamente. "Requiem eternam!" risposi. Aperto carteggio col vescovo di Castellamare, lo
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promessa era in contrasto col suolo, che tuttavia oscillava sotto l'impulso del tremendo fenomeno. Le genti fuggivano a tutta possa dalle case loro. Il
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parola sposa mi colpì; ma per quanta attenzione usassi, non mi venne fatto raccogliere altro del loro discorso. Il mio affetto aumentò col vederlo più
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col quale si sopprimono dal Governo Italiano i conventi, e disingannare a un tempo coloro, se pur ne restano ancora di buona fede, che tenesser quei
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