Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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di qua segue facilmente che il centro di gravità coincide  col  punto di incontro dei piani diagonali; per un
di incontro dei piani diagonali; per un parallelogramma  col  punto di incontro delle due diagonali; per un ellissoide o
delle due diagonali; per un ellissoide o per un ellisse  col  rispettivo. centro, ecc.
si intende,  col  debito segno.
esperienze di diffrazione degli elettroni, sia  col  metodo analogo a quello di Lane che col metodo analogo a
elettroni, sia col metodo analogo a quello di Lane che  col  metodo analogo a quello di Bragg, sono state poi eseguite
dà (scartando la soluzione  col  segno — che darebbe )
si evolve poi  col  tempo obbedendo l'equazione differenziale di Schrödinger
è la nota curva gaussiana degli errori  col  centro in .
 col  significato di ε e di γ, che risulta dalle (24).
 col  solito significato infinitesimale del vettore ε. Come, già
risultati si possono altresì mettere in relazione  col  principio d'indeterminazione di Heisenberg
casi di equilibrio, la verticale del baricentro ha comune  col  quadrangolo (o col triangolo) tutto un segmento, e su
la verticale del baricentro ha comune col quadrangolo (o  col  triangolo) tutto un segmento, e su questo si può scegliere
introducendo un nuovo numero intero (che si identificherà  col  «quanto totale» del § 47)
equazione ben nota si può integrare  col  metodo della separazione delle variabili, cioè ponendo
→ - ∞ la x tende all’infinito (col segno di c 2 se c 2 ≠ 0,  col  segno di c 1 se c 1 = 0). In conclusione il mobile proviene
far credere che questi siano i soli stati che non variano  col  tempo. P. es., sovrapponendo due stati stazionari col
col tempo. P. es., sovrapponendo due stati stazionari  col  prendere come una combinazione lineare di due autofunzioni
π, il prodotto di m per la sua distanza dal piano, preso  col  segno +, se la massa è situata in uno (arbitrariamente
scelto) dei due semispazi determinati da π,  col  segno -, se la massa è situata nell’altro semispazio.
un vettore ruotante e il corrispondente vettore alternativo  col  moto circolare uniforme e col moto armonico corrispondente
vettore alternativo col moto circolare uniforme e  col  moto armonico corrispondente [§ 7]. Ricordando le
cominciamo  col  richiamare in termini precisi le due ipotesi, ammesse
Sceglieremo il verso positivo di coincidente  col  verso in cui è percorsa l'ellisse, cosicchè p non sia
un vettore variabile,applicato in un punto fisso, coincide  col  derivato del suo estremo libero.
modo ovvio la notazione del prodotto interno, si è indicato  col  simbolo H l'operatore (o matrice)
per P una serie di potenze pari o di potenze dispari,  col  primo coefficiente arbitrario.
designata  col  nome d i tensione. È poi sempre la stessa per tutti i punti
grande interesse dal lato sperimentale, condurrebbero, sia  col  metodo della meccanica ondulatoria che con quello delle
anche praticamente insuperabili se non potessero trattarsi  col  metodo delle perturbazioni. Tale metodo si può adattare
come l'integrale di pdx (dove p indica ora l'impulso preso  col  suo segno) esteso ad una oscillazione completa del
completa del movimento classico, il che si indica  col  simbolo; perciò la formula precedente si può scrivere
due ipersuperficie con una legge di densità arbitraria.  Col  variare del tempo i punti si sposteranno e la densità della
la densità della distribuzione verrà in generale a variare  col  tempo. Si piò dimostrare, con una facile applicazione del
che la sola legge di densità che si mantiene stazionaria  col  tempo è quella uniforme. Per tale distribuzione di densità
osservi che tutto ciò non è interpretabile  col  semplice modello vettoriale, secondo il quale la seconda
vettore moltiplicata pel coseno dell’angolo da esso formato  col  corrispondente asse.
chiarezza, si designa con a a l'accelerazione assoluta)  col  teorema del Coriolis, espresso (Cfr. Cap. IV, n. 3) dalla
risulta appunto che, anche  col  nuovo riferimento, la velocità vettoriale è quel vettore
quindi decresce  col  crescere dell'impulso, ossia della velocità, il che non
un qualsiasi punto O solidale  col  sistema rigido e indicatane con v 0 la velocità che per la
premesso, vediamo come si imposta  col  metodo delle matrici la ricerca degli autovalori di
leggi che determinano come le variabili di stato variano  col  tempo (equazioni del movimento) si possono scrivere, nella
consideriamo, siano omogenei. Il baricentro coincide allora  col  centro O del disco.
si fa coincidere O  col  baricentro, q 0 va a zero, e non v’è correzione di primo
il problema studiato al § 39 per trattarlo  col  metodo di Sommerfeld. Si ha anzitutto dalla meccanica che
di v, relativo all’intervallo (t 0, t 1), e si rappresenta  col  simbolo
, il coefficiente di trasmissione varia in modo periodico  col  variare di l (spessore della barriera): per cos ossia per
rispetto ad x); ovvero, raccogliendo le due formule in una  col  porre per la prima ed per la seconda,
geometriche dirette, si trova che l è un’ellisse eguale  col  fuoco in O'.
(in lunghezza  col  loro valore assoluto, in verso col loro segno) le
(in lunghezza col loro valore assoluto, in verso  col  loro segno) le proiezioni del segmento orientato AB sugli
risultante di più vettori su di una data direzione coincide  col  risultante delle proiezioni dei vettori considerati su
angolare) rispetto alla terna fissa e a quella solidale  col  sistema.
all’astratto per approssimazione successiva, si finisce  col  trovare naturale un asserto, che, a prima vista, sembra
di incontro delle rette che congiungono ciascun vertice  col  centro di gravità della faccia opposta.
il simbolo, di uso frequente e assai comodo, δnm>,  col  significato
di F attorno ad O, sia I l’intersezione dell’ellisse λ  col  segmento OO'. Sia O 1, il secondo fuoco della λ.
della meccanica ondulatoria di Schrödinger, enunciandolo  col  linguaggio geometrico dello spazio hilbertiano: si scorgerà
la connessione dei risultati, a cui abbiamo accennato,  col  terzo principio della termodinamica o principio di Nernst

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