Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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donna inviperita è di là dalla porta, e vi picchia su colpi  coi  pugni e coi piedi, e la scuote per aprirla.
è di là dalla porta, e vi picchia su colpi coi pugni e  coi  piedi, e la scuote per aprirla.
e Pistola si precipitano nella camera  coi  bastoni levati)
la suprema bontà che il Sole esprime al mondo  coi  suoi raggi!
Il Re resta appoggiato  coi  pugni chiusi al mento, come sotto l'incubo di un mistero.
entra  coi  Paggi, portando fiaccole. I Paggi restano nel fondo.
puella Gaditana col tibicino e  coi  liberti, continuando la danza, si eclissano nella curva del
entra  coi  Paggi, portando fiaccole. I Paggi restano nel fondo.
entra  coi  Paggi, portando fiaccole. I Paggi restano nel fondo.
dei deserti avranno in Babilonia la loro stanza insieme  coi  gufi, e l’upupe vi dimoreranno.
dei guardia-boschi. – Il parco a poco a poco si rischiarerà  coi  raggi della luna.
Principessa, più non potendo frenarsi, scatta in piedi  coi  lineamenti contratti, le membra convulse. Maurizio s'alza
sorveglierò dietro le scene perché nessun gatto esca fuori  coi  cantanti e perché nessuna quinta cada sul palco scenico.
disco luminoso irradia l’orgia e contrasta colle fiaccole e  coi  doppieri accesi. Ero, coperta col velo d’argento, ritta
purificazione, i Cantori, i Citarèdi,quattro Ierauleti  coi  flauti sacri, le trombe sacre,i Pirofori coi tripodi
Ierauleti coi flauti sacri, le trombe sacre,i Pirofori  coi  tripodi ardenti. Nel fondo l’altare di Venere altissimo,
e Tebaldo  coi  Francesi hanno di nuovo occupato il loro posto intorno la
mentre il giovane Osaka ti ha tentato invano colle vesti,  coi  tesori, colle parole, col bacio!
Ariofarne; lo seguono Ero con alcune sacerdotesse, Leandro  coi  pugili, vestito all’asiatica. – Tutto il coro si prostra ad
dei bicchieri e dei boccali: i Soldati francesi bevono  coi  Siciliani. – Monforte s’incammina tenendo per mano Elena ed
dei bicchieri e dei boccali: i soldati Spagnuoli bevono  coi  soldati Portoghesi. – Vasconcello s’incammina tenendo per
vicino all’ara ove s’erge la statua d’oro di Belo sta  coi  seguaci il Gran Sacerdote. Donne Babilonesi, Popolo,
agli addobbi della sala, mentre l'Abate, tutto affaccendato  coi  domestici, le volta dal fondo le spalle.
cortile del Palazzo Ducale parato a festa e  coi  fregi dorati come si vedevano anticamente. Nel fondo la
e il fondo s’innalzerà un palo di cuccagna colle strenne e  coi  borsellini variopinti appesi alla sua cima. Sopra una
che s’avanza lentamente. I littori che lo precedono,  coi  fasci laureati, respingono la folla. L’exaforo è portato da
d’Egiziani. Passano alcune schiere di soldati ausiliarii  coi  braconi alla barbara e passano dei Rheti e dei Galli.
Tartaglia discende  coi  servitori per la scalea di destra, per quella di sinistra
palpito di chiarità nell'ombra notturna, e guarda a lui  coi  grandi occhi pieni di stupore e di trepida aspettazione.
offerte che sarà portato in giro dal tempiere. Un vecchio  coi  capo coperto da un palliolum che gli ripara anche le
preci tra le mani. È salutata con rispetto dai Portoghesi,  coi  quali famigliarmente si trattiene in colloquio.
tutto scolpito e intagliato a mostri, a liocorni, a fenici,  coi  pilastri sorretti dal dorso di massicce tartarughe.
accorrendo ansimante,  coi  capelli irti, va a bussare alla casa di Guglielmo; poi,
accorrendo ansimante,  coi  capelli irti, va a bussare alla casa di Guglielmo; poi,
preci tra le mani. È salutata con rispetto dai Siciliani,  coi  quali famigliarmente si trattiene in colloquio.
colle fronde bizzaramente foggiate dal ghiaccio in croci,  coi  cespugli di fiori alpestri trasformati in tombe trasparenti
piedi si stendeva il mare di ghiaccio, desolato, infinito,  coi  suoi riflessi verdastri e con le sue onde irrigidite che si
il berrettone. – Desiré corre nell’anticamera a parlare  coi  servi. Questi lentamente e silenziosamente rientrano,
e l'Assessore e i Giudici del Comune, e l'Inquisitore  coi  suoi Notai. Mariòla, fra gli uomini che la tengono per le
in forma di fiasche, polverose, a rubinetti d'argerto e  coi  tappi in alto a collare con scritta, una: "Essenza figli
legata ad una spranga, la borsa della «Venturina»  coi  novanta numeri della tombola. A poco a poco si affollano le
l’ouverture. Ci siamo provati di realizzare e di sviluppare  coi  suoni questa aspirazione musicale del poeta, e perciò
l’ouverture. Ci siamo provati di realizzare e di sviluppare  coi  suoni questa aspirazione musicale del poeta, e perciò
a nastri, Matacino e il suo randello, Mezzettino e Pasquino  coi  calzoncini nero-fumo, Claudione e Cataldo pedante, Ottavio
a sinistra, comunica colla scena; una piccola a destra,  coi  camerini. Quella a sinistra, sul davanti, conduce ai