bambina ebbe circa sette anni Roberto chiamò un giorno Co' stanza e le disse: La signorina deve essere educata ed istruita. Se volete continuare a
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ragazzo camminava sempre, senza sgomentarsi della bufera; ma una spossa- tezza immensa lo vinceva, e il sudore co- privagli la fronte. Egli si sarebbe
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nuovo e andò a co- ricarsi accanto alla povera bestia e le lec- cava la ferita. La vecchina, intanto, cavò di tasca una boccetta d'unguento e le spalmò
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campanula, vide una piccola Fata con la chioma d'oro e una corona di perle di ru- giada sui capelli lunghissimi. In ogni co- rolla di fiore vide tutto un
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addormentato, la ragazza andò sulla terrazza, e con voce dolce e monotona co- minciò a cantare. Cantò e ricantò tutta la notte, ma il Duca non si
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possanza e quelle immense ricchezze, il Re era infe- lice. Un pensiero fisso lo perseguitava. - A chi avrebbe lasciato la co- rona? - Aveva fratelli, nipoti
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i più piccoli. Sali, sali, già alcuni aristocratici co- minciavano a lagnarsi della stanchezza; ma il timore di restar separati dai compagni, dava
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palazzo. In quel palazzo tu vivrai co- me una principessa: non ti scotterai più i piedini sulle zolle infocate; non ti lace- rerai più le manine nei pruni
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Accademia della crusca
