Seduta lì al camino, sotto quell'ampia cappa dove la sera s'accoglievan tutti i parenti, la Giulia seguiva co' dolci occhi azzurri l'andirivieni
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, co' rami intrecciati di fili d'oro e d'argento, da cui pendono i regali per tutti gl'invitati grandi e piccini. Anche in codesta festa la Giulia ebbe
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ch'ella si presentasse al pubblico, vestita a uso amazzone, co' lunghi capelli sciolti, ondeggianti
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, bussar disperatamente come avrebbe voluto, co' piccoli pugni stretti... Bisognava aspettare, come un pezzo di stoffa qualunque, l'ora de' patimenti
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, sbuffando e raspando, co' segni della più viva impazienza. Girò la testa quando la signora Amalia e Camilla scesero le scale. La bambola avrebbe voluto
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, sdraiata sur un canapè a leggere un giornaletto di mode. - Alla Giulia... la bambola... - Cominci fin d'ora a perder tempo co' balocchi, eh? - esclamò
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una pantomima, dove a Pulcinella, ladro, secondo il solito, toccava un fracco di legnate, ch'egli si meritava; e più in là dei Beduini a cavallo, co
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pulitina se non elegante. Adesso la Giulia rimaneva anche spesso co' capelli arruffati, perchè l'amica sua non aveva nè tempo nè forza da pettinarla
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lei sfioravano per I'ultima volta il visetto di porcellana sempre freddo, sempre freddo... La signora Amalia, co' suoi strilli, fece riunire il vicinato
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bambina dal tipo zingaresco, co' capelli neri, a riccioli fitti, tutti inciruffati. - Che c'è? - chiese con voce rauca. - Guarda! - e Attilio alzò verso di
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nasale, battendo la mano nodosa su la tavola da pranzo, nuda e nera. - Aspetta che ti voglio proprio dare una lezione co' fiocchi! - In quello rientrò
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- È matto! - disse la Giulia fra sè, seguitando a fissare co' suoi larghi occhi azzurri l'individuo che le stava davanti. Costui era armato di
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Seduta lì al camino, sotto quell'ampia cappa dove la sera s'accoglievan tutti i parenti, la Giulia seguiva co' dolci occhi azzurri l'andirivieni
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, co' rami intrecciati di fili d'oro e d'argento, da cui pendono i regali per tutti gl'invitati grandi e piccini. Anche in codesta festa la Giulia ebbe
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ch'ella si presentasse al pubblico, vestita a uso amazzone, co' lunghi capelli sciolti, ondeggianti
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, bussar disperatamente come avrebbe voluto, co' piccoli pugni stretti... Bisognava aspettare, come un pezzo di stoffa qualunque, l'ora de' patimenti
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, sbuffando e raspando, co' segni della più viva impazienza. Girò la testa quando la signora Amalia e Camilla scesero le scale. La bambola avrebbe voluto
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, sdraiata sur un canapè a leggere un giornaletto di mode. - Alla Giulia... la bambola... - Cominci fin d'ora a perder tempo co' balocchi, eh? - esclamò
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una pantomima, dove a Pulcinella, ladro, secondo il solito, toccava un fracco di legnate, ch'egli si meritava; e più in là dei Beduini a cavallo, co
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pulitina se non elegante. Adesso la Giulia rimaneva anche spesso co' capelli arruffati, perchè l'amica sua non aveva nè tempo nè forza da pettinarla
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lei sfioravano per I'ultima volta il visetto di porcellana sempre freddo, sempre freddo... La signora Amalia, co' suoi strilli, fece riunire il vicinato
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bambina dal tipo zingaresco, co' capelli neri, a riccioli fitti, tutti inciruffati. - Che c'è? - chiese con voce rauca. - Guarda! - e Attilio alzò verso di
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nasale, battendo la mano nodosa su la tavola da pranzo, nuda e nera. - Aspetta che ti voglio proprio dare una lezione co' fiocchi! - In quello rientrò
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- È matto! - disse la Giulia fra sè, seguitando a fissare co' suoi larghi occhi azzurri l'individuo che le stava davanti. Costui era armato di
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