ha visto che Quel che sopravvive è ciò che il gusto delle | classi | dominanti decreta che debba sopravvivere, che di solito |
L'arte contemporanea tra mercato e nuovi linguaggi -
|
degli specialisti tuttavia non dà luogo a | classi | incomunicanti; non di rado infatti diversi specialisti |
Manuale Seicento-Settecento -
|
decorosamente il posto che le si perviene fra le diverse | classi | della pittura? Se volete che esista, allora vi è di |
Della scultura e della pittura in Italia dall'epoca di Canova ai tempi nostri -
|
la vita quotidiana degli americani più svantaggiati o delle | classi | medie. |
Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale -
|
di un classicismo storicistico, diventa il gusto delle | classi | che si ritengono investite per mandato divino dell'autorità |
L'Europa delle capitali -
|
se non ancora agli assunti ideologici, delle diverse | classi | sociali. |
L'Europa delle capitali -
|
van Dyck collega esplicitamente i sentimenti elevati alle | classi | sociali privilegiate. |
L'Europa delle capitali -
|
mondiale la penetrazione nelle abitazioni di tutte le | classi | sociali' perdeva la patina regionale e sopraffaceva quelle |
Manifesti, scritti, interviste -
|
una pittoresca partita di caccia, lo svago prediletto dalle | classi | dominanti, con un esotico dispiegamento di falchi, scimmie, |
La storia dell'arte -
|
anche nella rappresentazione, sempre in Lombardia, delle | classi | umili. |
Le tre vie della pittura -
|
risolutezza partito a favore del nominalismo: i generi e le | classi | non sono affatto reali, mentre sono reali l’interruttore, |
Pop art -
|
la Zerlina del Don Giovanni di Mozart, donna, e delle | classi | umili: “vorrei e non vorrei”, figura combattuta, innamorata |
Le tre vie della pittura -
|
reale il solo principio d’ordine è il raggruppamento per | classi | d'immagini. Poiché non vale più il concetto della forma |
L'Europa delle capitali -
|
del «genere» è collegata alla distinzione di due | classi | dell’imitazione: della realtà com'è, quindi veduta come |
Manuale Seicento-Settecento -
|
di preghiere destinati alla devozione privata delle | classi | egemoni. |
La storia dell'arte -
|
di costume non è il popolo o la borghesia in quanto | classi | o ceti sociali, ma il personaggio storico che il |
L'Europa delle capitali -
|
è noto soprattutto per la rappresentazione delle | classi | umili, sono dotati di un’ampiezza di interpretazione che |
Le tre vie della pittura -
|
borromaico, per cui accogliere nelle proprie sale le | classi | umili per lo meno in effigie significa non ignorare la |
Le tre vie della pittura -
|
che si nasconde dietro al lusso e all’arroganza delle | classi | privilegiate. Saranno i romanzi inglesi, con il nato povero |
Le tre vie della pittura -
|
coscienza, classificarli: formulare i sentimenti per | classi | o per tipi è anche il modo di definirli come valori |
L'Europa delle capitali -
|
pure, la potenza politica dello Stato e la prosperità delle | classi | dirigenti non basta a spiegare la grandiosa |
L'Europa delle capitali -
|
ritratti dedicati ai “poveri”, a quei rappresentanti delle | classi | umili che, come dicevamo, per la prima volta nel Settecento |
Le tre vie della pittura -
|
sintesi di descrizione del personaggio e di attenzione alle | classi | umili, che nel Settecento per la prima volta assurgono a |
Le tre vie della pittura -
|
sullo sfondo, e intendiamo parlare, in primo luogo, delle | classi | umili, e poi delle donne. Vedremo come nel Settecento i |
Le tre vie della pittura -
|
considerato, ma nel ricollocarla nella dinamica delle | classi | e nei rapporti di coscienza, variabili da febbraio a |
Le due vie -
|
caratterizzano il diverso modo di essere e agire delle | classi | e degli individui. Bisogna dunque tener conto di questi |
L'Europa delle capitali -
|
lusso se porta una innovazione sottile alla lettura delle | classi | sociali, in quanto pone in cima alla piramide anche gli |
L'arte di guardare l'arte -
|