segreto. Se lo volete sapere, persuadete il Governo a comprarlo, giacché l’artista lo vuole vendere al Governo. In Vicenza, la più gentile città del
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iscoraggirsi nel bene. Ma dove la città stessa non basta a porgere un sufficiente alimento alle arti del bello, non c’è istituto artificiale il quale possa
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A Venezia, città del colore, alcuni artisti si adoperano più intorno al disegno che intorno al colorito. Il Roi, quantunque nella pittura abbia un
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, sono tornati a esercitarla nella loro città nativa. Fanno dal vero de’ bozzetti saporiti, che traducono ne’ quadri senza alterarne la verità dell
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quali si presta tanto la città delle gondole. Povero amico, infaticabile e curioso! Voleva studiare i casi di una battaglia navale, voleva farsi il
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Questa è la storia di molti artisti in tutte le città, dal più al meno; ma, dove il commercio dell’arte fiorisce, qualche buon briciolo del grasso
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critici pedanti e dei critici scapigliati poveretto lui, è uomo spacciato. Milano, salvo per gli animi di tempra fiera, e ce n’è, diventa città
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, ha visto l'arte nuova fuori della sua città, e se n’è innamorato. Che male c’è egli se qualcuno de’ suoi lavori rammenta il modo di questo o di quell
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statue. In quella città piena di maravigliosi esempii anche nella statuaria, in quella città dove non mancano gli uomini innamorati dell’arte e la gente
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. Per quella mente contemplativa ed incontentabile sarebbe riescita necessaria l’agitazione di una città, che lo spingesse a operare, e che gl’impedisse
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altre città i monumenti hanno qualcosa di arcigno o di solenne, che li fa guardare con un certo rispetto freddo, quasi pauroso; qui all’incontro le
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La logica dell’arte è relativa, come la bellezza. In un’altra città la chiesa di San Marco, per esempio, sarebbe troppo matta: ori, mosaici, colonne
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calli non si possano allargare ed i suoi rii raddrizzare; ma chi volesse scimiotteggiare a Venezia le altre città, farebbe come un medico, il quale non
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’allargamento era indispensabile: facilita il cammino alla gente, che prima, andando dalla Stazione della ferrovia al centro della città, s’ingorgava
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De’ ponti nuovi ce n’è uno brutto nel più ameno luogo della città, tra il molo della Piazzetta e il giardinetto del Palazzo reale, lì dove si vede l
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intonazioni pittoriche deve venire, crediamo, più dalle prospettive d’una città che dalle figure, poichè le prime dominano costantemente e si può dire invadono
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imitazione minuta e gretta, o se si propongono di essere moderni, come i loro colleghi delle città di terraferma, somigliano a pulcini bagnati.
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Venezia, non adatta al nuovo, è la città de’ ristauri. Si fanno spesso con tanta cura e con sì fine intelligenza, che ottengono il vanto supremo
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Così Venezia ridà nuove forze; perchè durino molti secoli ancora, ai monumenti della sua vecchia arte. Le città, che hanno ereditato tanto splendore
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I Pegrassi non sono bene noti in Italia. Avrebbero bisogno di vivere in una città, dove si presentasse frequente occasione di ornare quartieri
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torri antiche, i vecchi palazzi bruni fanno immaginare una certa analogia tra la città dell’Adige e quella dell’Arno. Il palazzo di Mercato Vecchio ha
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Ma qualche altra città del Veneto presenta caratteri suoi speciali: Vicenza, per esempio, col suo Palladio, libero e grandioso senza freddezza nella
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ghirlande di Fra Giovanni; dalla gravità un poco fredda del Sammicheli sino alle irrequietezze del Bibiena. Salvo Roma, nessuna altra città raccoglie in
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Mentre Venezia si studia di tenere in piedi con pochi quattrini — il Governo è taccagno e la città è povera — il più bel palazzo del mondo, quello
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, cercando forse in questa città il vivo spirito dell’arte moderna, che a Roma si tuffa nel gran mare delle cose antiche. Mandò a Firenze una figura grande al
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, che sono tanto frequenti nella vecchia città, si vede fermata una carrozza signorile: la si vede proprio dal di dietro e in mezzo, sicchè le ruote
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Usciti dalla città mi posi a saltare cantando — avevo allora vent’anni — ed un paio di scarpe, che stava chiuso nel mio sacco da pellegrino pedestre
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— Vedete, amico — dissi al Caffi — sono tutto ilare nel pensiero di scapparmene via, dopo sei mesi, da questa città dove l’arte mi si è rivelata
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è il Walhalla italiano: non ridestate codesto cimitero faticoso e sublime, non tentate di trasmutarlo in città viva e moderna: fareste svanire i
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Ciancie senza costrutto. La bellezza di Roma è rimasta così faticosa e imponente com’era prima, e la città non ha perduto con la Reggia, col Senato
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malta, non potrà mai avere sul serio una importanza monumentale; e, quanto allo stile, chi vorrebbe mai in una città come Roma introdurre i garbi del
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Roma è la sola città, dove l’architettura classicamente accademica possa trovare anche al giorno d’oggi un qualche sviluppo. Di quella sua
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villa in campagna o un villino in città, che somigliasse a questi luoghi beati!
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A quale? Ad una innanzi tutto che abbia indole romana, giacché nella città dove la tradizione antica si fece così tenacemente sentire persino nei
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teatri arabi, le fontane turche, i palazzi municipali con le torri merlate del Medio Evo, le case signorili barocche o rococò, le porte di città romane
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Musei; l’arte maschia delie Caserme e delle Porte di città, la serena e austera insieme dei Cimiteri, la gaia dei Padiglioni e dei Chioschi, la
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v’è città dove gli artisti stentino tanto a fare. Alzano gli occhi ai cielo, infocando con infiniti lamenti le Muse e ancora più Mecenate, quasi
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picconi e gli arieti? Ma pochi si rammentano forse che una figura di Protogene difese la città di Rodi dal re Demetrio: la figura di Ialiso, che l
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È egli — dovremo porre questa dura domanda — è egli il Duomo della nostra cara città un tempio italiano o tedesco? È egli, questo monumento
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, nelle chiese di Bamberga, centro già di un’antica e florida scuola statuaria, in quasi tutte le vecchie città germaniche, non, dà peraltro il nostro
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sgangherate della persona. È una di quelle grasse femmine da bordello, che abitano nelle umide stanze delle stradette luride, vicino ai porti delle città di
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ben mossa, e nella Rinascenza morbida, tonda, anche gonfia, ma corrispondente all’ampiezza delle forme totali. La città di Parigi in una mostra tutta
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, facendolo girare di città in città, speriamo sino in Italia. Il nuovo coloritore è un giovine tedesco, che abita a Vienna, già celebre e ricco, Hans Makart
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rappresenta fuori de’ bastioni d’una vecchia città due zingarelle e uno zingaro fanciullo, serii, melanconici, pieni di un’arcana poesia.
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Non c’è più il sentimento greco della grazia fina, che gli abitatori di Pompei, di Ercolano e delle altre città eleganti sapevano mettere con tanta
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’arte continuò a vivere sempre, passando dalla gran luce delle città alle tenebre delle catacombe, dalle catacombe ai monasteri, dai monasteri ai
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città affatto diverse e molto innanzi nell’arte, Torino e Napoli, non si discorre quasi punto, per poterne dire un’altra volta con più ponderazione e
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la pianta. L’allegria degli incendii, che si moltiplicavano in tutti i punti della città, e degli scoppii di polveriere nelle isole.. L’allegria
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Gli scultori sono, fra tutti quanti gli artisti, i cucchetti della fortuna. Le piazze delle città italiane e i cimiteri si riempiono di monumenti: la
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allegria, la quale non si può chiamare altrimenti che veneziana, perchè non somiglia all’allegria di nessun’altra città, e, vincendo le sventure, la
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