questi pecore o lupi. La prima si può esprimere con l'immagine di chi, assorto in un'estasi sublime, contempla il cielo; mentre la seconda si può
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di non invecchiare mai. Che il cielo pietoso ce ne tenga lontani! Queste gioie sono di tutte le età, ma la vanità fisica naturalmente non può brillare
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che aveva veduto fino allora nel suo cielo tanti astri, non vede altro che un unico sole; e se prima, nel culto de' suoi piaceri, era stato
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passioni, torna però sempre a risplendere nel cielo, appena la calma abbia diradato le nubi che hanno ottenebrato l'orizzonte del cuore. Questo
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debolezza e il pericolo della lotta, e spasimando forse di un dolore che non ha nome, supplica il cielo perchè voglia rinnovare il miracolo della vittoria
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sentieri, si vive sotto un diverso cielo. Fra gl'individui d'età troppo disparata l'amicizia è impossibile; e quando questo nome si adopera ad indicare
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aver veduto con quale maestria un artista sappia con poche combinazioni di chiaro e di oscuro rappresentarvi un cielo dei tropici o della Siberia. Orbene
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se stesso, sorride per un istante ma non rimane sodisfatto, e, guardando nel cielo, cerca qualche cosa di più grande, prova allora un primo bisogno
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dovere è giustizia, e ciò che si deve fare è ciò che è giusto e buono. È il circolo eterno del cosmo, la volta infinita del cielo che non comincia in
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stanno sospesi fra il cielo e l'abisso, aspettando la vita o la morte. Voi tutti dovete conoscere quella regione, perchè voi tutti certamente avete
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speranza è lo sguardo intento al cielo, e tutto l'atteggiamento della persona composta a una trepida confidenza e ad un'estasi misteriosa. Gli occhi fissi al
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altro mondo e sotto un cielo meno trasparente. Qui la coscienza, per quanto ci avverta dei fenomeni della mente, non sa guidarci a studiarli nè a
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mondi che hanno il proprio cielo, i propri pianeti e satelliti. La smania di imparare è un'ottima cosa, ma può andar unita anche a facoltà
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piacere. La beatitudine non si adopera nel nostro basso mondo che per iperbole o per ischerzo, ed essa è riservata unicamente alle gioie eteree del cielo
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, si ricorre alle idee più grandi, e si nominano il cielo e l'ente supremo, oppure si compongono all'istante alcune parole che, per la loro forma
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la prima festa, rallegrandosi con la propria donna della fortuna che il cielo gli concedeva. Quella festa dovette essere semplice e grandiosa, e ne
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tutto gli sorride, quando è padrone del mondo dei piaceri, quando la natura intera sembra vezzeggiarlo, quando le simpatie di tutti lo elevano al cielo
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diverso cielo, presenterebbe dopo alcuni secoli una molteplicità di nazioni, varie d'indole e di natura. V'ha chi pone sopra ogni influenza
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commuove. L'uomo aspira al piacere con tutta la prepotenza della passione, lo cerca nel lavoro e nel riposo, nella scienza e nell'ignoranza, in cielo ed
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, Chi volesse fare altrimenti, lavorerebbe con lo scalpello nella nebbia, o misurerebbe col braccio i confini del cielo. Le sensazioni del gusto, tanto
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perfezione non si può fare che sotto la volta d'un cielo azzurro, tra l'erbe e i fiori. Allegra e vivace, essa bandisce l'ordine e l'etichetta e si compiace
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assorti per qualche tempo e muti, cogli occhi rivolti al cielo e la faccia atteggiata ad una espressione di grande solennità. Questi piaceri fanno sorridere
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La vera patria della musica e l'Italia, e le orecchie meno armoniche dell'Europa popolano la nebbiosa Inghilterra. La musica ha bisogno d'un cielo
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escluso. I piaceri della vista sono maggiori nei paesi prediletti dalla natura, e dove il cielo sorride sempre alle bellezze della terra. Il ricco gode
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per qualche ora nelle viscere di una miniera, è con vero trasporto di gioia che noi rivediamo la luce del cielo. I piaceri prodotti dal vario grado
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potere col nostro occhio abbracciare tanta vastità di orizzonte. Quando contempliamo dalla spiaggia l'immenso piano del mare e la volta del cielo che
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dell'arcobaleno o il magico caleidoscopio dei crepuscoli, sia coll'oscurità uniforme e cupa di un orizzonte senza stelle; il cielo è un vero mondo di
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una mossa brusca del treno tombola giù una borsetta o un cappellino, o un oggetto qualsiasi malamente issato in cima al mucchio... e pregare il cielo
pericolo l'integrità dei ninnoli sui tavolini, si cerca un posto a tastoni, e talvolta non si riconoscono le persone. Grazie al cielo, ora, l'usanza
non si dà nessun valore intimo. No, la cortesia dei modi risponde, in generale, a moti e bisogni dell'anima umana, di natura, grazie al cielo, assai più
pel quale a lui faceva voglia lasciarli stare... Ora son passati, grazie al cielo, o, come si suol dire con neologismo di gran voga, sono superati. Era
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dell'uso di tabaccare, il quale è rimasto in qualche superstite della trapassata generazione. E ne siano grazie al cielo, perchè la nettezza e il decoro
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: «Il primo mese gli è rose e miele, dentro sei mesi gli è miele e fiele, in capo all'anno gli è tutto fiele». Così però non è sempre, grazie al cielo, e
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gustosa per avere il gradimento generale. Ora non si usano più, grazie al cielo, i banchetti pantagruelici a cui resistevano, e non si capisce come! gli
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? - Oh, no grazie al cielo! Sono la mamma. - Ah, scusi, credevo!... Coll'interlocutore c'è chi crede più elegante usar la terza persona e dir per esempio
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