Il banchetto con settanta invitati di fronte al mare. Il sole indora le acque, il cielo non ha confini. Stupori dei commensali per ogni portata.
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cielo. E la bellezza dell'inaccessibile: pietra e luce, pietra fatta luce. La lontananza si mostra come maestà: disegno e respiro della forma. Un velo
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ingigantita contro il muro. Una blatta che strisciama sembra rotolare dal cielo del soffitto. Non ha bambini ègià vecchia: 47 anni. Il mio numero di casa è
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alte fin quasi al soffitto. Ma un piccione non s'era ancora visto. Fino a sera sperammo che se tornasse in cielo da solo, com'era stato per gli altri
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II Solo la descrizione. Due finestre marroni soffocate dall'edera. Un cespuglio di mirto piegato verso sinistra da una raffica di vento. Il cielo
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C'erano nel bianco riverberi di bianco, che spumeggiando rotolavano su una distesa bianca, il cielo, sopra, era bianco, un cielo perso nella luce che
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chiuso in sé, e cielo mare e spiaggia comunicano perfettamente un identico senso del respiro del mondo è l'arancione della pelle, che pertanto da
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I gabbiani stanno sempre nel cielo, che è il loro solo mondo. Quando il vento è più freddo si fanno portare su in alto e si lasciano andare, così da
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pungente, e azzurro ancora sullo specchio, dal cielo del terrazzo, in visione angolare, invadente, senza possibili raffronti. Sembra che non ci lasci scampo
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sempre in movimento della nuvola pareva quasi sul punto di sciogliersi nel cielo più segreto, e meno male che adesso grazie al vento è ritornata netta e
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un soldato di una guerra, tremando a ogni colpo. Ma il cielo è sgombro, il sole entra dai vetri e tutti i movimenti del vento sono sotto controllo
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Vegliai le stelle vivide nei pelaghi del cielo, Io per il tuo dolce mistero Io per il tuo divenir taciturno. Non so se la fiamma pallida Fu dei capelli
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A l'antica piazza dei tornei salgono strade e strade e nell'aria pura si prevede sotto il cielo il mare. L'aria pura è appena segnata di nubi leggere
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che passano e ripassano e sono come uccelli di un cielo musicale! Ariette d'ospedale che ci sembra domandino un'eco in elemosina! II. Vedi: nessuno
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soffitti pallidi, il cielo, talvolta sopra lo sfacelo delle cose. Lacrimava dolcemente quietamente per ore e ore, come un piccolo fanciullo malato. Dopo
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vento e lo sciame ronzante degli insetti. - Delle rondini il volo affaccendato segna di curve rotte il cielo azzurro e trae nell'alto vasti cerchi il
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Salve, o vita! dal cielo illuminato dai primi raggi del sorgente sole all'azzurra campagna! Salve, o vita! potenza misteriosa fiume selvaggio
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Tace la notte intorno a me solenne le ore vanno e sfilan le memorie siccome un nero e funebre convoglio. Del cielo nelle oscurità remote nell'ombra
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il tempo procede per il giro d'altri inverni e di nuove primavere. Ma alla notte sui vertici ricolmi passa il nembo e pel cielo s'accavalla la nera
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le città. Nella pozza riflettete gocce unite in società grigio in grigio terra e cielo per i campi e le città. Ma la noia il disinganno fa le gocce
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che vive il core mio tace o fanciulla. - E quando pel fosco piano cui plumbeo il cielo incombe divampa la fiamma ribelle sospinta dal vento dell'odio
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verde argenteo del tuo cielo. Dove tu stendi l'eccitata luce delle tue prospettive, ivi t'innalzo, dal mio segreto fremito, l'offerta di questo breve
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Sarà un giorno tranquillo, di luce fredda come il sole che nasce o che muore, e il vetro chiuderà l'aria sudicia fuori del cielo. Ci si sveglia un
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la vita e le cose. In te desti respiravamo sotto il cielo che ancora è in noi. Non pena non febbre allora, non quest'ombra greve del giorno affollato
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è tuo destino, pallida, mesta, e collo sguardo chino? Io leggo il cielo attraverso l'amore! Tu sei la lente delle mie pupille: povero fiore, tolto
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amistà perenne e eterna guerra. Son mille secoli che si innalzan le braccia al Nume ignoto, né mai si svincola l'amor del cielo dall'amor del loto.
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Un lenzuolo di nebbia avvolge il cielo, e la pioggia minuta e lenta cade; le colline lontane han messo il velo, e di fango si coprono le strade
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Albo signando lapillo. Egli aperse quel dì le sue finestre, guardò nel cielo e ringraziò l'azzurro; sorrise ai fiori e ringraziò i profumi, e disse
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padre; ma le materne lagrime non prevedeva Iddio? Oh lo spietato oblìo che domina nel cielo! Nel cielo ?...Arpìa, silenzio! Ci può la madre udire: la
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dibatte, appesa a un sogno isterico. Dalle cantine stridevano i galli col canto rauco; e le lanterne erano sgorbii gialli sul cielo glauco. Qualche
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La notte piombava dai campi celesti, e gli uomini onesti - russavano già. Il cielo era un buio germoglio di stelle; s'empìa di fiammelle - la negra
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dei posteri e del sol. Tu che inceppasti il fulmine, prosa lanciando in cielo, sicché alle stelle vergini hai lacerato il velo; tu che, buffon, le
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nebbia di candido velo passavi come una figura in cielo, presago cuor! sulle mie guancie smorte sentir mi parve il soffio della morte!... Oggi un
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vastità del cielo, e della donna il cor. . . . . . . . . . . . . Perché, cretino e splendido mondo dei Filistei, sotto l'arcano incendio fremevi, e intorno
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, il tuo pontefice, il tuo boia, il tuo cielo, e il tuo loto! Canto litane di martire e d'empio; canto gli amori dei sette peccati che mi stanno nel cor
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di giornate regali il don mi offria. Un giovin Sire senza scettro d'oro, ma cui nutrian d'aromi e terra e cielo, e una corte di sogni e di speranze
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che ti sorrida, e rassereni il cielo!
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Metti un gaio color sul tuo pennello, e dipingimi un cielo al primo albore; poi fra le piante e i fior di un praticello, un somarello - che canti
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Spesso i sogni che all'anima son belli, ti aleggiano d'intorno al primo albore, quando fuor del verone i mesti augelli sospirano del cielo il
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, sparisce il cielo, e schiudesi l'inferno!
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Un cielo grigio, una mesta campagna che uniforme svanisce all'orizzonte, un placido canal che l'accompagna, e qualche donna che scende alla fonte
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vola, no, libera in mezzo al cielo, ma preme il suolo, e a colmo di sventura, la madre ha accanto che le abbassa il velo, e la dilunga ognor dalle
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il gennaio malinconico rammentate, quando il cielo era bigio, e al letticciuolo vi assalia la nebbia e il gelo! Rammentatevi le lagrime che spargeste
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? Brilla, brilla infedele, e cerca intorno una fiammella di gentil fanciulla! E poi con lacci che ti presti il cielo, a te per sempre annodala; sciogli le
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, che il calice pieno hai gettato alle spine del suol! Or, dal cielo, tu, artista giocondo, alle tele incompiute sorridi, e dell'arte degli uomini ridi
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Un lenzuolo di nebbia avvolge il cielo, e la pioggia minuta e lenta cade; le colline lontane han messo il velo, e di fango si coprono le strade
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. Traversa il cielo un vento accidioso, della sua meta incerto e senza lena; al suo passaggio il bosco pensieroso saluta sì, ma rispettoso appena. Giù nel
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disprezzo, e la manìa di cercar perle al lezzo. Ti lascio - forse - alcune avite botti, il vecchio Dante onde al cielo si arripa, e, ausigliatrice di
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Poeta del Buono e del Bello, guardaci ancor dal cielo; e sia la croce del tuo sacro avello luce immensa... non velo! 27 maggio 1873.
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che il Nume è la donna. Che l'Arte è la femmina, che il cielo è l'amore, che il lezzo è profluvio, che il fango è splendore! Oh!... Candida, candida la
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