... - Il signor Martelli. - Il dottor. Casnaghi. - La Maria Spia... - Ma adesso han chiuso. - La pagheranno salata. - Sicuro, ci pensiamo noi. - Noi? I
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durante il viaggio. Se Dio ci voleva far vivere di ripensamenti, ci avrebbe fatto gli occhi dietro la testa». - Sono d'accordo con il tuo capitano
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, un po' esitante: - E Villa Felice? Che ne sarà di questo suo bel palazzo, signora contessa? - Le dirò, signor Brisighini, che ci ho pensato a lungo. E
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- Quello non cambia. È avanti, che bisogna guardare. - Forse... gli altri. Ma io... - Tu vai a scuola, immagino. - Ci andavo, si. - Quindi dovrai
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riconosci? Il cane diede un balzo e gli cadde in braccio, uggiolando di felicità. Ci fu uno scambio frenetico di carezze, leccatine, abbracci e
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, adesso, starsene un po' con lui, godere del suo smisurato affetto canino! Non ci sono che i cani - a volte - che sanno amarti così come sei, anche
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di non notare il suo imbarazzo. Sapeva per esperienza personale come ci si sente in certi momenti della vita. E da quando era diventato il nuovo
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amici, ma che non ci voleva più andare perché aveva litigato con la fidanzata. Poi tirò fuori un enorme cabaret di pasticcini e due bottiglie di spumante
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! Sarà di nuovo quel buono a nulla del cuoco, ci scommetto, che s'è scordato un'altra volta le chiavi! Ma il cipiglio di malumore che s'era stampata sul
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sulla lingua. Io glielo ripeto sempre che... certe volte... insomma, che bisognerebbe... Mah! Che ci vuoi fare. È il suo carattere. La ragazza fece un
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non abbaiò, né si mosse di un centimetro. - Che ci fai qui, cane traditore? - sussurrò la Pinuccia, così sottovoce che le labbra si mossero appena per
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... - Non ci vuole poi tanta immaginazione, credi a me. E poi ho dei buoni informatori. Andiamo avanti con la nostra storia, d'accordo? La ragazza è
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? Qui c'è un parco immenso, e cortili, e vecchie scuderie. Possibile che non ci sia un posto anche per lui? È un ottimo cane da guardia
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non c'è proprio niente da ridere. - L'Ernesto ha ragione - borbottò dal fondo un vecchio calvo, tentennando debolmente il capo. - Ci sono delle cose
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tutto quello che non ci doveva stare secondo il regolamento e forse anche secondo il suo capriccio personale. - Guarda qua! - borbottava scontenta
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, così ricchi e densi che il cucchiaio ci stava dentro in piedi. Dov'erano adesso le mani svelte che per tanti anni avevano sgusciato piselli e fagioli
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l'ingresso. - Sai qual è il nostro guaio, Virgilio? - disse la Pinuccia rimanendo indietro con il professore. - Che nessuno ci dà mai niente da fare. Se
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- riconobbe l'Attilio. - Una meraviglia del creato. Ma non possiamo tenercela. La Maria Spia, il direttore... Loro non ci daranno mai il permesso. È il
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bottigliette di birra che la Maria Spia si sbevazza durante il servizio - fece l'Attilio. - Serviranno da biberon. - Già, già, bene, bene... Ma ci
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- LO DICO e lo ripeto: io non ci sto, caro direttore. Sono spese grosse, queste. A me interessano i profitti. - Signor Martelli, abbia pazienza
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sembravano inerti, come marionette abbandonate in un angolo dal burattinaio. - D'accordo... Allora ci penso io. Il Bagliotti-Gagginis mosse un passo
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maresciallo con orgoglio. - Noi ci sappiamo fare coi bambini. Potremmo tirarne su un esercito, di questi poppanti. - Sì, sì. Non ne dubito. Ma domani
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