perché ormai gli incas, quasi completamente distrutti dagli spagnoli, erano rimasti in pochissimi e alla pelle ci tenevano estremamente se non altro per la
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fronte!" "Ci vorrebbe troppo tempo, capitano!" disse Raul. "Su, avanti, camminate con noi..." "E va bene" acconsentì il capitano, di pessimo umore. E
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mano nelle acque dell'Orenoco, ci mancò poco che venisse mangiato da loro perché si trattava dei terribili piraja, detti anche pesci denti e per
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asciugò la bocca col dorso della mano e concluse: "Perciò io, qui chiamato come esperto nella conquista delle città fortificate, penso ci sia una
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Jolanda che aveva fatto il ginnasio "gli Alisei sono venti..." "Fossero anche cinquanta, non ho paura di loro!" rispose la donna, imperterrita. Ci volle
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conte di Trencabar. "E chi vi ci ha fatto?" "Mia madre... io sono il maggiore di otto fratelli..." "Non vale!" esclamò il governatore. "Quindi, tutt'al
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IV In cui ci imbattiamo in qualcuno di quei maledetti spagnoli ai quali si è alluso nel capitolo precedente e si assiste ad un incontro che non
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," rispose il Corsaro Nero "ho un'idea... Venite... Saranno essi stessi che ci condurranno da mia nonna!"
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il maggiordomo Battista "a portar questa pianta in Europa ci sarebbe da far fortuna..." "Macché, non attaccherebbe!" esclamò Giovanna. "Ve lo
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conte," disse "dovete darmi retta... È l'unica cosa che ci sia da fare..." Il capitano Kid rientrò in fretta con un biglietto fra le dita. "Capitano
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" rispose Raul tristemente. Per quanti sforzi avesse fatto per incontrare la morte combattendo contro i pirati che assediavano Maracaibo, non ci era
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... "Ma non avete capito, nostromo?" esclamò Jolanda, raggiante. "È Raul che ci ha mandato questa roba..." Intanto il maggiordomo Battista si era
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Filibusta," disse"salute a voi! Mi dispiace di disturbare il vostro trattenimento, ma fra pochi istanti ci dovremo imbarcare sulla Tonante e far rotta verso
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..." "Tu non pensi ad altro che a mangiare..." lo rimproverò Battista, disgustato. "Il guaio è che ci penso soltanto, ma non pranzo mai! Se almeno mi
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?" "Io?" esclamò il capitano. "Non ci mancherebbe altro!" "Perché? La morte sul campo di battaglia è la più bella per un soldato come voi..." "A parte
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il conte di Trencabar "non ci ha dormito nessuno..." "Perché? È rumorosa?" domandò il Viceré, allarmato. "No, perché è destinata ai membri della
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indiana si misero in cammino con il sergente che marciava a fianco degli altri, mentre Nicolino che non ci vedeva un accidente andava a sbattere
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ci sono altre entrate?" domandò don Miguel. Il governatore di Maracaibo si avvicinò ad un'altra parete e premette un invisibile bottone, facendo
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segreta e lo fece scorrere. "Meglio andarci da qui..." consigliò rivolto ai tre. "Fuori ci sono le guardie e non vorrei per nessuna cosa al mondo che
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regolare equipaggio e abbandonata a causa di qualche epidemia" opinò il maggiordomo Battista. "E così ci sarebbe pure il pericolo di prendersi qualche
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pure il segno delle cinque dita" mugolò. "Io qua dentro non ci sto un momento di più..." E Nicolino si avviò risolutamente verso la porta. Battista, che
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personaggio cercò di spiegarle: "Ma io sono uno spettro... E anche la nave non è una semplice nave... È il Vascello Fantasma!" "Per questo ci fa così
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Il drappello di soldati spagnoli avanzava rotolando le botti. Li comandava il sergente Manuel che ad un certo punto si fermò. "Non vorrei che ci
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torcia accesa. "Non c'è nessuno," disse Giovanna "adesso usciamo di qui, ci gettiamo in mare e raggiungiamo a nuoto la costa..." "Sì, ma prima di
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..." "Signorina, è pulito, ma ci si scivola sopra e ci si fanno certi cascatoni!..." "E voi perché non camminate a piedi nudi, come facevate prima
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..." disse il capitano. "Volevo sapere se c'era una bandiera bianca per poterci scrivere sopra il mio motto: 'Noi non ci arrenderemo mai!". Raul credette
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