temporale. Di tutti i sensi, quello che ci offre senza confronto il maggior numero di piaceri negativi è il tatto, per la semplice ragione che esso ci
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La nostra coscienza, prima ed unica maestra della vera filosofia fisiologica, ci insegna però l'immensa differenza che passa fra una sensazione, un
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tutti portano il segno della identica origine. Eccone un esempio. La sapienza di saper fare il bene ci rallegra, e in questo caso noi godiamo
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Il sentimento più semplice e più elementare è quello che ci spinge ad amare noi stessi, a difenderci dal male, ed a procurarci quanto può farci
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elementi. Appena la ragione ci ha insegnato a leggere nel libro misterioso della nostra coscienza, noi ci troviamo di avere doveri più o meno difficili da
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, senza saperlo, cominciamo a palpitare alla gioia dell'amor proprio, e facendo forza a noi stessi, dovendo consumare un vero sacrificio, ci rendiamo degni
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pretese di un rivale, non sente il mio ed il tuo, sebbene non ne manifesti l'idea? ll sentimento della proprietà ci spinge a cercare, e ci consola
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, ma non possiamo amarlo finchè non ci ha commosso e finchè la sensazione non ha tratto in simpatia d'azione qualche facoltà superiore dell'intelletto
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Gli animali più lontani da noi, come sarebbero gli insetti, i molluschi, i rettili e i pesci, ci interessano più dei corpi bruti, ma di rado possono
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guardare cogli occhi lacrimosi un uomo che soffre. Tale affetto nelle sue forme meno nobili ci porge piaceri quasi puri da ogni tristezza, e coloriti
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Il sentimento sociale che noi proviamo per tutti gli uomini indistintamente, a uguaglianza delle altre condizioni fisiche e morali, ci procura gioie
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I piaceri che ci procura quest'affetto sono innumerevoli, e sebbene improntati ad un carattere speciale, sono comuni a tutti i sentimenti benevoli
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primo effetto del contatto è un riso smodato accompagnato da moti convulsivi diretti a sfuggire il corpo che ci tocca. La faccia si fa accesa, il
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L'uomo ci può interessare spesso per il solo carattere che è dato dall'età. I bambini, ad esempio, ispirano sempre una certa simpatia, e si prova un
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dividere in due grandi classi, secondo che provengono dall'aumento o dalla diminuzione del calore. Quando noi ci troviamo in un ambiente troppo caldo, per
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inalterabile che coltiviamo coll'esercizio della vita civile, e della cui esistenza ci fa avvertiti la nostra coscienza. Si tratta di una forza che
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Più ci allontaniamo, nel fare l'analisi dell'uomo morale, dalla semplice sensazione per arrivare alle più sublimi creazioni della mente, tanto più ci
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liquide, volatili e incolori, che sfuggono facilmente e non si saprebbe come ritrovarle. Ci vogliono le parole per le idee, come ci vogliono i vasi per i
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salto: l'idea che si rammenta ci viene davanti a piè pari, e noi la vediamo tutta intera e chiara, senza che prima s'avesse intraveduta in ombra. Anche
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, da poterla paragonare ai fremiti più tempestosi delle gioie del cuore. La fantasia, come ci può trasportare negli spazi siderei o negli antri più
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presenta due varietà ben distinte: la meridionale e la nordica. La prima ci si offre in tutta la pompa delle sue forme nei popoli orientali, mentre la
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Le grandi funzioni della vita vegetativa, essendo quasi interamente fuori del dominio della volontà, ci procurano pochissimi piaceri, quantunque
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della mente. Così, quando ci decidiamo a passeggiare o a studiare, a fare il bene o ad assecondare la passione, esercitiamo sempre la volontà, ma non ce
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I piaceri negativi della mente si conoscono appena, perchè per se stesso l'intelletto ci procura pochi dolori, i quali non arrivano quasi mai a tale
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I piaceri che ci vengono dal raffreddamento del corpo si esprimono generalmente con brividi e con sospiri, collo stringere gli occhi e col
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rallegrarci ci agghiaccia. Il riso produce effetti meccanici, ma esercita pure una influenza morale. Se siamo appena in uno stato di mediocre buon umore
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, e servono a definire lo stato in cui ci troviamo. L'intelletto non può avere la necessaria calma per analizzare il piacere che ci innonda, e non
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è così imperioso che, molte volte, noi ci rivolgiamo anche agli oggetti inanimati, parlando e ridendo coi muri, colle piante, coi sassi. Altre volte
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il numero dei piaceri, e influendo qualche volta per molto tempo sullo stato generale della nostra sensibilità, ci rendono incapaci di godere le
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natura ci dichiara maggiorenni, ed entrando d'un tratto nel possesso di tutti i nostri beni, siamo presi da un vero delirio di possesso, diventiamo
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costituisce una vera arte, che si confonde con tutte le altre, che ci ispira e dirige, ma che finora non è stata individualizzata. In ciò l'occhio
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felicità sempre buona e così poco esigente. Non sempre però le speculazioni arrischiate del desiderio vanno male: qualche volta ci porta a casa gioie
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i muscoli, e, intenti languidamente a raccogliere una sensazione che ci si offre tanto spontanea, proviamo la voluttà di un piacere che non ci costa
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, come avviene quando si mangiano le uova di alcuni pesci. La compage mollemente fibrosa ci dà del pari sensazioni piacevoli, ciò che si prova
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note contemporanee e successive ci fornisce il primo elemento del piacere musicale, che può arrivare ai vari gradi di intensità secondo la natura dei
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sentimenti, che possono essere ispirati da queste sensazioni. I piaceri puri della vista hanno espressioni molto semplici. Quando un oggetto ci interessa
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da quelli che già conosciamo, e quanto più raccoglie in sè gli elementi atti a produrre piacere. L'oggetto che ci porge questo genere di piaceri si
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alcuni caratteri fisici. Un piacere molto elementare ci è dato da un corpo che si muove. In questo caso l'oggetto che osserviamo cambia ad ogni istante i
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che si riferiscono a questo ordine di sensazioni ci sono dati da un colore unico, il quale c'interessa per la sua tinta speciale e per la sua tonalità
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Altri piaceri consimili si hanno dalla rifrazione della luce, la quale ora ci mostra i sette colori dell'iride ed ora colorisce tutti gli oggetti di
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Una locomotiva che passa innanzi ai nostri occhi ci interessa, perchè si muove con rapidità, e presenta una infinità di moti alterni e continui. Noi
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del cuore, invitandoci a pensare e a sentire. Così, più d'una volta noi ci soffermiamo nelle nostre passeggiate dinnanzi ad un cartello indicatore
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. La vista dei monumenti e di tutte le opere umane ci apre un altro campo di piaceri, che non sono meno intellettuali dei precedenti. Ma i piaceri
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fumatori che hanno bisogno degli avvertimenti del Galateo, e ci sarebbero i ciclisti, genia malvagia, irruente e dispettosa, e gli automobilisti che credono
sogliono salvare almeno le forme. Ma purtroppo, in certi casi, quando ci sia in gioco una passione, una prevenzione, un interesse, accade anche di veder
Parla a queste rondinelle: “Non vorreste, amiche belle, trasportarci via di qui?” E le rondini: “Cì Cì!”
È LA MACCHINA DI ANACLETO: CI PORTA LUI A TORINO.
TI SBAGLI: SU DI UN MACININO COSÌ IO PROPRIO NON CI VENGO.
Il bravo Sancio gli manda ancora dietro qualche savio consiglio: - Eh no, non fuggiranno, stia sicuro... Ci vada più pianino, che c’è tempo! Che fa
, ma se uno ci prende troppa confidenza...