Noi ora ci troviamo davanti alla scuola, in un piazzale alberato. I ragazzi sciamano, i genitori attendono. - Come è andato l'esame? Che tema vi
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fiori: - Noi ti ringraziamo, o bel sole di Dio, che ci vesti di colori e ci dài vita. - E gli uccelli, con il loro canto, sembrano innalzare lodi al
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brulicava di uomini e ferveva di opere: il mare era azzurro, leggermente agitato. Ma ci voleva ben altro per spaventare quegli arditi marinai! Si
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Il figlio adottivo di Bonuccello. - Fu una cosa terribile: sette anni fa mi trovavo imbarcato come pilota su un bastimento: ci colse presso le
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capra. I ragazzi, dopo aver mangiato e bevuto - ci dispiace notarlo, ma per i nostri eroi mangiare e bere erano occupazioni di prim'ordine - girarono
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ringraziato e goduta l'ospitalità dei pastori, tornarono lieti e stanchi a casa discutendo sulla storia dei lupi. Chi ci aveva creduto era soddisfatto, chi
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odi: voi con lo scambio di quattro soldi di liquerizia siete più amici di prima; igrandi invece prima di ritornare amici ci pensano, calcolano e alla
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dotati di un'anima che pensa, vuole e ama; eppure, chi di noi l'ha vista? Noi non vediamo Dio, ma Dio vede noi. E questo è ciò che importa. Ci vede, e
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, Gesù, nella sua predicazione, chiamò continuamente Iddio col nome di Padre suo; dichiarò di essere il Figlio di Dio, si fece uomo per salvarci; ci
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Cherubino non ci è riuscito. - È un conto che non si può fare - disse Cherubino un po' preoccupato. - Che cosa è che non si può fare? - domandò una
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Angeli che appaiono agli Apostoli dopo che il Maestro Divino è salito al cielo e una nube lo ha sottratto ai loro occhi? Gesù poi ci ha insegnato che
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tutto se stesso, ci meritò il perdono dei peccati, ci ottenne nuovamente la grazia, cioè il tesoro della figliuolanza divina, la speranza, il diritto
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ai nostri debitori. E non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male; e così sia. - È una preghiera tanto facile, che la capisce anche un bambino
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Padre nostro, che sei ne' Cieli. Gesù ci ha fatto sapere che Dio è proprio il nostro Padre e noi siamo proprio diventati i suoi figliuoli. E che il
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gli domandiamo ciò che è necessario al nostro corpo, cioè quel tanto di nutrimento che ci basta per campare, e ci abbandoniamo con fiducia nella sua
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Signore abbia a perdonare a noi, è necessario che noi prima perdoniamo a chi ci ha offeso. Questa è una condizione rigorosissima e necessaria. E difatti
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E non c'indurre in tentazione. Con queste parole, noi preghiamo il Signore di non lasciarci cadere nelle tentazioni; lo preghiamo che ci tenga sempre
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quel momento diventò la Madre di Dio. Questa pagina del Santo Vangelo ci mostra tutta la grandezza di Maria. Maria è la donna avventurata che Dio ha
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Dio! Ci ha donato il Salvatore divino Gesù, ed è perciò anche madrencoostraprottioecnlre di potente pietosa. Rivolgiamo a Lei, con particolare
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credono in Lui; per ripetere a noi tutti che non bisogna invidiare chi ha di più, ma che si deve essere contenti dello stato in cui Dio ci ha posto
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, e tutti quelli che l'udivano si meravigliavano altamente della sua sapienza. Maria gli disse: - Figlio, perchè ci hai fatto questo? Il padre tuo ed io
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divino esempio; esso ci insegnerà ad amare il lavoro, e ci aiuterà a preparare a noi stessi il premio dell'eterno riposo.
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sono i beni (la vita, il tempo, l'ingegno) e le grazie che Egli ci ha dato e ci dà; e nostro dovere è di bene usarne per fare la sua volontà durante la
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, alle tentazioni che ci vengon dal diavolo, dai cattivi compagni e dalle cose pericolose della vita. Insomma, saper comandare a sè stessi, che è la cosa
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? Fanciulli, guardiamo con fede a Gesù Crocifisso e impariamo la lezione che Egli ci dà dalla Croce, che è la scuola più alta di tutto il mondo. Il
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LA PASSIONE E LA MORTE. Il racconto dei patimenti e della morte di Gesù è un racconto che ci è familiare. Ricordiamone i tratti principali: la lega
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grandi baffi ancora umidi per l'acqua bevuta gli disse: - Si può essere eroi anche zoppetti come sei tu. Il giorno seguente ci fu un grande via vai di
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, se non ci verrà impedito, partiremo per la Calabria, dove altri prodi figli d'Italia hanno proclamato la rigenerazione della Patria. Secondo ogni
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, che non manchiamo di coraggio e che domani dovremo dare l'assalto a Porta Pia, non ci avventuriamo verso quel luogo, perchè è molto pericoloso e ci
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stati discordi e divisi, erano consacrati per sempre. Nessuna forza più avrebbe potuto strappare Roma all'Italia: «A Roma ci siamo e ci resteremo
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-Zara e di Zanzùr, presso Tripoli, e delle Due Palme, presso Bengàsi, i Turchi e gli Arabi furono messi in rotta. Nel Mar Egeo ci impadronimmo
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previdente signore! - Dimmi, papà, - domandò Sergio - perchè questa mattina ci dài delle ciambelle al pistacchio così buone, mentre la domenica scorsa non
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anno una magnifica vittoria arrise alla bandiera italiana. Le formidabili posizioni nemiche che ci sbarravano la via di Gorizia, il Sabotino, il Podgora
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percorrere sei chilometri a piedi ci mettevano circa un'ora: adesso meno di dieci minuti con i motori, La mattina del 28 ottobre i fascisti
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L'orizzonte. Noi non vediamo mai tutto il cielo, perchè siamo chiusi tra case. Anche in aperta campagna le piante e le siepi e le colline ci chiudono
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Se ci avvenisse di non sapere che strada prendere per tornare a casa, dovremmo anzitutto cercare i punti cardinali, cercare l'oriente, orientarci
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Il cielo stellato. Se è notte, ci sono le stelle, e tra esse una che serve a orientarci. Le stelle ci appaiono come tanti spilli lucenti infissi
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CIELO COPERTO. Ma il cielo è coperto di nubi dense, e non si vedono nè il sole di giorno, nè le stelle di notte; oppure c'è la nebbia e ci si vede
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LA BUSSOLA. Ma non ci sono nè piante nè muri all'aperto siamo in mezzo a un prato, o nel campo sportivo, o anche chiusi in camera in una giornata
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Le acque. L'acqua! È la vita del paese. Senza di essa non vivrebbero nè gli uomini, nè le piante, nè le bestie. L'acqua ci viene dal cielo, quando
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dignità sui loro sgabelli variopinti. - Dimmi - mormorò Anselmuccio a Cherubino - tu, armato, ci entreresti in quella gabbia? Cherubino rimase un
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ricoprivano di musco, di erbe ed anche di fiorellini, e le rondini ci stavano come in casa loro. La strada stretta e pietrosa, che vedevo sporgendomi dalla
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contadino che ci viveva come un eremita. Solo di tanto in tanto egli veniva su in paese, a casa nostra, con un cestino di canna, ricoperto di foglie
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felice, aveva sempre qualche cosa in serbo per noi; noci, fichi secchi, mandorle; e quando non poteva di più, ci faceva arrostire le castagne fra la
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LA MESSA. La signora Antonia con voce dolce raccontò ai ragazzi: Tutte le domeniche mia madre ci conduceva, noi bambini, ad ascoltare la prima Messa
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non ci fosse vento, e saltavano sul pattino tentando di sommergerlo: ma la gioia di Marino era tale che gl'infondeva una forza sovrannaturale. Senza
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contro il palato, diceva a voce alta: - Qui ci sarebbe da rosicchiare per un anno! E Sergio, Pensieroso, domandava: E che ci sarà mai dentro? - Dentro
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premio il babbo ci condusse a visitare i luoghi dove Benito Mussolini nacque e passò la fanciullezza. Il viaggio, in automobile, fu bellissimo: le
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, ci dispiace il particolare, si toccò istintivamente il capo). - Sei un testone - seguitò con la voce dolce di chi vive in campagna Fafòn - perchè non
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dannazione terrestre ci fanno molto patire. Il Cielo sa poi mettere tutte le cose a posto. Per esempio: io e la mia famiglia abbiamo fame o dobbiamo
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