ci si va è desiderabile di contare sul silenzio e sull'attenzione del pubblico. Non è proibito, talora, di annoiarsi — ma i più elementari canoni
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che in molte case i fratelli e le sorelle non si accapiglino, e si rispondano male, mentre qualche mamma con poco giudizio grida loro: "Ah, se ci fosse
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agli usi sociali. Invece la sorte ci serbò qualche sorpresa. Accanto alla padrona di casa, vestita semplicissimamente, troneggiava una signora in
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della giovinezza come una brutta maschera; "modus est in rebus„ dicono i saggi — poichè in ogni azione della vita ci vuole equilibrio e misura. Non v'è
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vieta di importunare le persone dalle quali riceviamo una gentilezza poiché ci vengono a visitare, ripagandole così malamente e costringendole prima a
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dover renderne conto a nessuno: quello di non andare in società. Ma quando ci si va bisogna saperci stare...
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Domenica in Albis è un continuo sventolar di veli bianchi, dalla mattina alla sera, non soltanto per la strada, ma per i caffè, e poco ci manca, anche per
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non si aspettassero tanta consolazione, rifiutandola, quasi, un miracolo. Non si è mai vecchi quando non ci sente vecchi; e non bisogna far sentire
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! Bisogna obbedire per non far cattiva figura! Come se ci fosse bisogno di occhi estranei per essere in famiglia cortesi, lindi e obbedienti! L'educazione è
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la loro casta. Si evitino dunque simili argomenti mentre sediamo a tavola o ci troviamo in località da essere facilmente uditi dal personale di
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troppo alla mano ringraziando un domestico allorquando ci rende direttamente un servizio; anch'egii ci ringrazia allorchè gli paghiamo il suo mensile
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suppellettili; ci guadagnano un tanto l'igiene e la rapidità del servizio; senza contare l'enorme vantaggio di aver sempre la casa in ordine, linda, e
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riconoscendolo non bisogna cadere nel difetto opposto della troppa confidenza. A meno che i nuovi domestici non ci sieno stati raccomandati da persone
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caffè, dico, verranno serviti i liquori. In quanto a questi ci si può sbizzarrire a volontà tante ne sono le qualità che girano sul mercato. Per le
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che ci si può permettere nell'intimità della nostra casa non è sempre accettabile in società ove spesso si trovano signore che soffrono il fumo, e a
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gentili e premurosi soltanto con le persone che ci vanno a genio. Dal canto loro i padroni di casa faranno il possibile perchè fra i convitati regni la
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dogma da accettarsi ad occhi chiusi. Colui che non ama questo genere di divertimento non ci vada; vi sono mille modi di passare la sera per chi ha i mezzi
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mascherata qualunque. L'origine di questi balli in costume ci viene dalla Francia, ove al tempo di Re Luigi XVI la moda creò tale costumanza così cara al
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poteva avere; ragion di più per dimostrare a coloro che ci ammaestrano ogni affettuosa deferenza, perchè quello che i pedagoghi ottenevano una volta col
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degli abiti chiari, vistosi? Allorchè qualche cosa in noi si è spento anche i fiori, anche la luce del sole ci sono di fastidio; e tutto, all'intorno
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ogni qualvolta capita loro l'occasione e nessuno ci trova nulla a ridire poichè l'uso è generalizzato e accettato — ma benchè la concessione di tale
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antipatica della scortesia. La chiesa non è una sala nè un teatro; non ci si deve andare per vedere e per farsi vedere, nè per esaminare i cappellini e i
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estranei e ove, tante volte, l'educazione è l'arma più sicura che ci difende contro amarezze, prove e delusioni.
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specioso pretesto che nella sala non ci sono più seggiole. La consuetudine delle visite ha, in questi ultimi anni, perduto un poco di quella austerità grave
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e corretta, dimostrando sinceramente l'inevitabile dispiacere che si prova nella vita allorquando ci allontaniamo dal luogo ove, o poco o tanto, si
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: "Da noi si fa così; da noi si dice così; da noi ci si comporta così„. Anzi dovrà studiarsi di dimenticare, trovandosi in società, tutti gli usi
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s'interessino tanto dei fatti nostri da commuoversi se la necessità di provvedere ai bisogni più impellenti della vita ci vieta di comprarci, ogni
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vivisettore. Ci vuole, talora, tutta la compitezza delle visitatrici a sopportare questo chiacchiericcio volgare che una padrona di casa, con un po' di
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rischia di offendere qualcheduno che ci ha usato la cortesia di venirci a visitare. È nel diritto di una signora non ricevere coloro pei quali, in un
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fortuna. Specialmente se ci annunziano un matrimonio non prorompiamo in esclamazioni di questo genere — Ma davvero?! Pare impossibile! E chi l'avrebbe
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una parola, ma interrompere non è lecito, specialmente se chi ci parla è superiore a noi di posizione e di età. Anche nelle discussioni, qualunque
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meraviglie bisogna propinarle a dosi omeopatiche perchè, ripeto, ai fanciulli prodigio nessuno ci crede più; e le sonatine sul pianoforte, e le
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Quando ci sembra che il tempo ragionevolmente dedicato a una visita sia trascorso, bisogna sapersi congedare con una certa grazia. A meno che non si
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possibile allorchè ci si trova in società. Mi è accaduto più volte di udire voci stridule raggiungere un diapason tale da rintronare i timpani dei loro vicini
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ne va del loro amor proprio, le assicuro che ci si mettono di buona voglia e ogni volta imparano a fare qualche cosa di nuovo.
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farci portare ciò che ci occorre. In ogni caso, però, e questo bisogna metterselo in testa, non si deve mai considerare il salotto ove ci viene offerto
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stato veramente gradito. Naturalmente la musica del grande artista ci aveva toccato fin nel profondo del cuore, e glielo esprimevamo più col volto che
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