dopo quanto ci sia di vero nei magnificati rapporti sui quali si è fondato il sotto-segretario di Stato.
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raccolto. E dal suo canto il Governo si atterrà ai suoi doveri. Per ora rimane a deplorare che tra quei tali ci siano stati un morto ed un ferito. Nè
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domicilio coatto. Ma la legge ci permetteva l'uno e l'altro.
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sulla media complessiva dei tre orari differenti. E noti l'onorevole sotto-segretario che ci sono anche ragioni di servizio per appoggiare la domanda
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Ora io credo che a questa conclusione non voglia venire l'onorevole sottosegretario di Stato; quantunque ci sia venuto perfettamente il prefetto di
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giorni or sono la sua relazione, che è un lavoro di gran mole. Finalmente un'ultima informazione da parte della procura generale ci ha fatto conoscere che
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Ci sarà dato compiacerci, in quella prossima ricorrenza, della lunga via in mezzo secolo percorsa: trarne lieti auspicii pel nostro avvenire: e si
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, che ci ha presentato l'onorevole ministro del tesoro, a cui si associa la Commissione nella sua relazione.
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d'oro, sulla quale sono impenitente oppositore e deploro molto la concessione fatta, devo dire che mi pare che ci sia molto ottimismo riguardo al
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Qui mi permetterò di dire incidentalmente che non capisco come nella riserva della Banca ci sia questo continuo aumento di moneta divisionale; è un
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in cui dovevano lavorare. E quando si mette tutto l'organismo di una grande Banca in una posizione falsa, ci vuole altro che la sorveglianza
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modificato l'idea che pareva vagheggiare l'anno scorso nella relazione che ci ha presentato, nella quale si legge:
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situazione della Banca d'Italia quale ci viene presentata nel Bollettino del tesoro. Da qualche tempo c' è un fatto che trovo strano assai: le
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Ma neppure nel maggio la discussione ebbe luogo, ed ora, dopo altri sei mesi, ci troviamo innanzi la terza edizione del progetto, in cui la Sezione
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Commissione, il quale nella sua relazione ci dice che essa provvederà «con accordi presi con alcuni Istituti benemeriti e nazionali, i quali
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Come pure un altro quesito ci permetteremo di rivolgere. Col primitivo progetto, anche i Banchi di Napoli e di Sicilia dovevano fruire degli effetti
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Mentre questi dubbi si facevano più insistenti è venuto fuori fortunatamente un documento ufficiale a chiarire quale sia questa situazione. Esso ci
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milioni di riserva matallica, impieghiamoli tutti in titoli di rendita, questi titoli ci daranno un frutto di circa 4,500,000 lire annue, col quale ogni
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Signori, è evidente che ci troviamo dinanzi ad un disavanzo cronico; perchè, fatalmente, finchè non si saranno liquidate tutte quelle sofferenze che
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Ma io prevedo quale sarà per essere la risposta dell'onorevole ministro del tesoro. Egli ci dirà certamente: ciò che si poteva fare si è fatto
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considerare che una troppo brusca sottrazione agli aiuti che eravamo soliti a concedere noi avessimo già compiuta in seguito alle malaugurate crisi che ci
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Poi ci sono ancora per 5 milioni di obbligazioni di ferrovie e del risanamento garantiti dallo Stato. E finalmente ci sarebbero lire 8,782,000 in
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se non ci fosse la garanzia dello Stato, lo so bene, onorevole Luzzatti; comprendo i segni che Ella mi fa; e se non fosse così, io parlerei in
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debitore. E qui troppi giuristi ci potrebbero ammaestrare sulle relazioni che corrono fra avallante ed accettante, fra garanzia rispetto ai terzi e nei
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Si potrebbe dunque provvedere ad un efficace miglioramento della situazione dell'Istituto con un equo sgravio di tasse. Poi ci sono gli utili della
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Non vi sorprenda se io porto un paragone un poco pedestre, forse poco rispettoso, ma che mi sembra calzi maravigliosamente al caso che ci occupa. A
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Ed il Banco di Napoli ci ha perduto infatti 100 mila lire l'anno: mentre tutti i banchieri del mondo cercano di guadagnare sulle operazioni che fanno
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ci è stato trasmesso dai nostri maggiori. Di questo patrimonio era fulgidissima gemma l'Istituto che la città che ho l'onore di rappresentare ebbe la
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intrugli che ci vuole un occhio del capo per pagarli; e poi? ... Se il Signore non fa il miracolo, si crepa più presto; e al medico che ci ammazza
, mostrandogli Mommo, le aveva detto: - Ecco una anima del Purgatorio che il figliuolo ci manda di lassù! - un po' anche perchè Scurpiddu era sempre
alla scoperta ideata; al buio, no, avrebbe avuto troppo paura. Fra dieci, dodici notti, ci si vedrebbe come di giorno nell'agghiaccio. E quasi egli
zufolando, con Paola su la spalla. - Oggi ti farò la carrozza, - le aveva detto per via. - Una bella carrozza a quattro ruote. Ci pensava da parecchi
niente. Chi cercavano? Ladri, forse. E subito pensò che i ladri cercati dovevano essere quei due; perciò aveva paura. - Va' a dirgli: Ci sono due
. - Dovremo rifarla, davanti alla Corte d'Assise. - E chi sa dov'è Catania? Io non ci vado. - Verranno i carabinieri, e ti condurranno là ammanettato
re Vittorio, - spiegava il Soldato , riconoscendo il Pantheon; - e chi ci va mette la firma in un libro più grande di un messale. Questa chiesa non è
sbraitare: - Se l'è sognato la tua massaia? Verrò a dirglielo sul muso. Per chi ci scambia? E tu bada che i tacchini non passino il limite, e non
no, c'è l'inferno che ci inghiotte. - E dunque ... - disse Scurpiddu , esitando. - Dice il Soldato che valgono dieci lire l'una. Sono mie le ho
al pollaio era il suo palazzo, non ci entrava nessun altro. E gli otto tacchini? Se voleva, a Natale, sarebbero quaranta lire. Alti, grassi, non si
mamma come si era trovato fuori a quell'ora. La povera donna, ridendo, l'aveva ridetto alla massaia; la massaia a massaio Turi che ci si era divertito e
Miseria , magra e malaticcia, e Senza-coda , ridotta tale dai figli del notaio che si erano divertiti a strappargliela. Quanti mai nomi ci volevano qui
Accademia della crusca
