che minacciava i suoi cari, Andrea chiamò a sè la moglie, e così le parlò: «Caterina, Dio ci mette a ben dura prova! Fin qui, lavorando, si tirò
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. Non conosce il mestiere chi ha foraggi per tre bestie, e ne tien cinque. Su tre sole ci guadagnerebbe: al contrario, a farne digiunare cinque, perde
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l'attività, ci fa pronti a ripigliare le interrotte fatiche. Il riposo è dunque necessario; e lo è non meno che il nutrimento, ed il moto. L'uomo non
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' cieli. Perchè noi potessimo eseguire il suo comando, Iddio ci ha fatto il cuore capace di un amore infinito: Egli infuse nell'anima nostra la virtù della
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tutto il paese. Non ci fu verso a domare il fuoco del pagliaio e del fienile; ma tra tutti si potè salvare la casa. E il mulino del Riobianco? Te ne
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può tutto quello che vuole. Dio è il creatore e il padrone del mondo: e noi siamo le sue predilette creature. Il Signore Iddio, infinitamente buono, ci
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pensieri d'odio e di vendetta. A chi ti ha offeso perdona, se vuoi essere perdonato. Il perdono è la vendetta che ci ha insegnato Gesù Cristo: perdonando
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18. Il dovere del lavoro. Tutto viene dal lavoro. La casa che ci ricovera, gli abiti che ci vestono, i cibi che ci alimentano, sono frutto del lavoro
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lavoro, come si è di buon umore! Con che appetito si mangia! Come si dorme bene! Questa gioia del lavoro cresce ogni giorno, ci fa contenti del nostro
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20. Il premio del lavoro. Dio ci obbliga tutti al lavoro; ma ci fa trovare in esso una sorgente di felicità e di benessere per noi e per le nostre
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l'ozio. Carlambrogio ha trovato la fortuna in fondo alle braccia: ogni contadino può trovarla come lui, purchè ci si metta di buon proposito. Chi vuole
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immagine del paradiso. Nella chiesa ci sembra di essere più vicini a Dio; la nostra fede in lui è più viva; e più fervorosa è la preghiera. Là
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3. La preghiera. Tutto ci viene da Dio. Da noi soli, senza l'aiuto suo, si può far nulla di bene. Chi vuol far bene deve cominciare da Dio. Prega
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leggere, scrivere, e far di conto. Leggi almeno qualche po' nelle lunghe sere invernali: ci sono dei libri fatti apposta pei giovanetti campagnuoli
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ragione è questa: Renzo è un uomo giudizioso che bada ai soldi; sa quanta fatica ci vuole a guadagnarli, e non li spreca; spende tutto quello che è
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, al Sindaco, al Maestro. Andrea ama i suoi fratellini, ma non sa fare loro una carezza; a divertirsi con loro non ci ha gusto. Obbedisce borbottando
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in America; sì, ci voleva proprio andare. Per sua fortuna, pochi giorni prima del tempo fissato alla partenza, tornarono di là alcuni suoi compaesani
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personificata nell'augusto Re Umberto che ci governa. Egli ha combattuto sui campi Lombardi, a fianco dell'immortale suo padre Vittorio Emanuele, per la
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beni che possediamo. Se ci manca questo dono di Dio, a che giovano tutte le altre ricchezze? La vita stessa a che cosa serve a chi non è robusto e
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, guasta dalle infiltrazioni del vicino letamaio: e infatti l'acqua di quel pozzo, lasciata per un giorno in un bicchiere, puzzava di marcio. Oh che! Ci
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, e ti graffia, perchè vuol essere sempre pulito. I ragazzi sporchi, come Geppino, dovrebbero imparare la pulizia dal miccio. Infine poi, non ci vuole
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