Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Se si è ammessi, entrando nell'ufficio della personalità  ci  si inchina leggermente e si resta in attesa di essere
essere brevi e concisi. Al primo cenno di congedo,  ci  si alza, ci si inchina e ci si ritira, a meno che non ci
brevi e concisi. Al primo cenno di congedo, ci si alza,  ci  si inchina e ci si ritira, a meno che non ci venga tesa la
Al primo cenno di congedo, ci si alza, ci si inchina e  ci  si ritira, a meno che non ci venga tesa la mano.
ci si alza, ci si inchina e ci si ritira, a meno che non  ci  venga tesa la mano.
Allorché siamo ammalati, gli amici, i parenti, i servi  ci  aggravano colla loro soverchia sollecitudine. Le loro mal
inurbanissima tristezza, il loro parlarsi all' orecchio  ci  fanno certi d'una malattia che non sentiamo, o non ci
ci fanno certi d'una malattia che non sentiamo, o non  ci  permettono di dimenticare che siamo ammalati. La speranza
permettono di dimenticare che siamo ammalati. La speranza  ci  tiene ferma avanti la mente l'idea della guarigione; le
mente l'idea della guarigione; le stolte lagrime di costoro  ci  dicono che la speranza c'inganna, e che ci hanno già
di costoro ci dicono che la speranza c'inganna, e che  ci  hanno già preparata la bara e il sepolcro. 10.° E'una vera
ribeve la gocciola d'acqua. Tutta la natura parla d'amore e  ci  presenta un perpetuo spettacolo di nozze; tutta l'arte,
provato la verità di tale affermazione. Un ricordo che non  ci  lascia mai, che attira a tradimento il nostro pensiero
tradimento il nostro pensiero nelle ore dell'occupazione e  ci  fa essere disattente, svogliate, lontane mille miglia da
è mentale, o il seguire il pensiero d'un autore,  ci  costa un continuo ed eroico sforzo di volontà : e se
eroico sforzo di volontà : e se l'occupazione è materiale  ci  fa commettere errori e distrazioni di cui ci sentiamo
è materiale ci fa commettere errori e distrazioni di cui  ci  sentiamo umiliate. E nelle ore del riposo questo ricordo
E nelle ore del riposo questo ricordo grandeggia così, che  ci  invade tutta l'anima, la sommerge in una dolcezza che
dell' intelletto, che offusca ogni altro sentimento, che  ci  avvolge, ci rapisce, ci diminuisce, ci cancella, ci
che offusca ogni altro sentimento, che ci avvolge,  ci  rapisce, ci diminuisce, ci cancella, ci travolge a segno
offusca ogni altro sentimento, che ci avvolge, ci rapisce,  ci  diminuisce, ci cancella, ci travolge a segno che ci
sentimento, che ci avvolge, ci rapisce, ci diminuisce,  ci  cancella, ci travolge a segno che ci sentiamo tentate di
che ci avvolge, ci rapisce, ci diminuisce, ci cancella,  ci  travolge a segno che ci sentiamo tentate di domandare
ci diminuisce, ci cancella, ci travolge a segno che  ci  sentiamo tentate di domandare pietà...
del quale non si possa pensare un altro maggiore. Quando  ci  tormenta il dolore di denti diciamo: Se questo strazio
di più, morrei. Non è vero. Se dura un giorno di più noi vi  ci  troviamo abituati più del giorno di prima e lo sentiamo
del giorno di prima e lo sentiamo meno. Nei dolori morali  ci  entra sempre la nostra superbia; almeno in gran parte. Ci
ci entra sempre la nostra superbia; almeno in gran parte.  Ci  crucciamo se non ci è mostrata quella considerazione alla
nostra superbia; almeno in gran parte. Ci crucciamo se non  ci  è mostrata quella considerazione alla quale ci pare d'aver
se non ci è mostrata quella considerazione alla quale  ci  pare d'aver diritto; se le cose non sembrano procedere come
un gesto analogo ai sentimenti che esprime. . . . .  ci  piacciono così come ci piacciono degli occhi vivaci, delle
ai sentimenti che esprime. . . . . ci piacciono così come  ci  piacciono degli occhi vivaci, delle rosee guance, dei denti
Quegli atti che, sebbene innocui agli altri, provano che  ci  scostiamo volontariamente dal modello della bellezza,
scemario a noi credito, perché essendo argomento che non  ci  curiamo di crear sensazioni piacevoli nell'altrui animo,
crear sensazioni piacevoli nell'altrui animo, indifferenti  ci  mostrano all' altrui stima ed affezione. Questa
che in sè racchiude nel grado massimo il difetto che  ci  si rimprovera;
ritmo incalzante del vivere moderno non sempre  ci  consente di avere una soluzione pronta e chiara per tutti i
fare con il vero "saper vivere", moltissime volte noi tutti  ci  troviamo impreparati ad affrontare particolari avvenimenti:
di comportamento abbastanza semplici la cui osservanza  ci  mette sempre e sicuramente al riparo da eventuali
si presenti uno di questi problemi; ad esempio  ci  consiglierà come ringraziare gli amici che ci hanno
ad esempio ci consiglierà come ringraziare gli amici che  ci  hanno ospitato, l'abbigliamento adatto a una cerimonia
l'abbigliamento adatto a una cerimonia importante, come  ci  si comporta in ufficio, come presentarci alla nostra futura
qualunque autorità abbiano gli altri sopra di noi, non  ci  possiamo giammai persuadere che abbiano il dritto di
alcuno svela agli altri le nostre imperfezioni; 2.° Quando  ci  attribuisce delle imperfezioni di cui siamo esenti; 3.°
delle imperfezioni di cui siamo esenti; 3.° Quando  ci  nega le perfezioni che possediamo; 4.° Quando ci pospone ad
3.° Quando ci nega le perfezioni che possediamo; 4.° Quando  ci  pospone ad altri che hanno perfezioni minori delle nostre.
atto o detto che volontariamerite e illegittimamente  ci  toglie l'altrui stima o ci espone allo sprezzo, si chiama
e illegittimamente ci toglie l'altrui stima o  ci  espone allo sprezzo, si chiama ingiuria. Si vede dunque che
dalla qualità delle imperfezioni, vizi o delitti che  ci  vengono attribuiti, o delle perfezioni che ci si negano
o delitti che ci vengono attribuiti, o delle perfezioni che  ci  si negano ingiustamente; 2.° Pubblicità; il che dipende dal
classi ridurla. La prima contiene quegli atti o detti che  ci  attribuiscono imperfezioni, vere o false che sieno; e li
inurbani. La seconda contiene quegli atti o detti che  ci  negano le nostre perfezioni, o le fanno supporre in minor
che ore di strazio sieno quelle che seguono la morte di chi  ci  lascia in un disperato senso di abbandono e di solitudine.
terreno e si è trasformata la camera in cappella ardente,  ci  invade un dolore violento e muto insieme con un'opprimente
Ogni sentimento, ogni pensiero che sia estraneo a lui che  ci  ha detto addio per sempre, ci pare una profanazione, quasi
che sia estraneo a lui che ci ha detto addio per sempre,  ci  pare una profanazione, quasi un insulto allo stato
che cosa sono i doveri, le convenienze sociali ?...  Ci  pub essere ancora qualche cosa che ci preoccupi, che ci
sociali ?... Ci pub essere ancora qualche cosa che  ci  preoccupi, che ci interessi Ed è con ripugnanza penosa che
Ci pub essere ancora qualche cosa che ci preoccupi, che  ci  interessi Ed è con ripugnanza penosa che ci si adatta ai
preoccupi, che ci interessi Ed è con ripugnanza penosa che  ci  si adatta ai costumi e alle convenienze esteriori.
Affettazione. Se una certa timidezza  ci  dà un'aria imbarazzata e ci cagiona inopportuno rossore,
Se una certa timidezza ci dà un'aria imbarazzata e  ci  cagiona inopportuno rossore, all'opposto il desiderio
bellezza unita all'apparenza dello sforzo. L'affettazione  ci  dispiace 1.° Perché ad ogni movimento, ad ogni attitudine
noi proviamo il sentimento penoso del disagio, e  ci  pare che la nostra immaginazione passeggi sulle spine; 2.°
sulle spine; 2.° Perché l' esagerazione unita allo sforzo  ci  fa supporre una menzogna, un inganno, un'insidia; 3.°
in vece di procurarci qualche grado di stima,  ci  fa sogno agli altrui scherni. Qual di « voi è, dice il
che di certo pare che vada » misurando i passi? » Parini  ci  dipinge i modi affettati del suo giovine signore, allorchè
hanno la loro importanza. È sempre per le piccole cose che  ci  si perde». Solo le buone maniere ci aiutano a non
per le piccole cose che ci si perde». Solo le buone maniere  ci  aiutano a non trascurare quelle piccole attenzioni che, una
trascurare quelle piccole attenzioni che, una dopo l'altra,  ci  porteranno lontano, a quel traguardo di eleganza che ci
ci porteranno lontano, a quel traguardo di eleganza che  ci  siamo posti.
viene direttamente comunicato dai congiunti del defunto,  ci  si affretta a far loro visita. Altrimenti si manda subito
un biglietto di condoglianze. Il giorno prima del funerale  ci  si reca a scrivere il proprio nome nell'album preparato
Se qualche parente del defunto riceve le visite in salotto,  ci  si intrattiene pochi minuti e, se ci viene proposto di
le visite in salotto, ci si intrattiene pochi minuti e, se  ci  viene proposto di recarci nella camera ardente per un
della Croce, eventualmente si recita una breve preghiera, e  ci  si ritira. Singhiozzi e commenti sono di pessimo gusto. Non
La sentiamo, la pensiamo, magari la affrontiamo, ma non  ci  rassegniamo ad essa; ci ripugna; ci ribelliamo. Ma dovendo
magari la affrontiamo, ma non ci rassegniamo ad essa;  ci  ripugna; ci ribelliamo. Ma dovendo pur cedere a l'inesorata
la affrontiamo, ma non ci rassegniamo ad essa; ci ripugna;  ci  ribelliamo. Ma dovendo pur cedere a l'inesorata necessità
Ma dovendo pur cedere a l'inesorata necessità di natura,  ci  consoliamo nel pensiero di rimaner vivi nell'affetto dei
nel pensiero di rimaner vivi nell'affetto dei superstiti  ci  rifugiamo nella fede di risorgere ad altra vita oltre la
dei morti, la dolce poesia delle tombe, pietoso legame che  ci  unisce ai cari perduti; è sicura fede nell'immortalità; è
la morte non sono spaventevoli. Noi li troveremo i cari che  ci  hanno lasciato; il loro spirito ci aleggia intorno e noi ce
li troveremo i cari che ci hanno lasciato; il loro spirito  ci  aleggia intorno e noi ce lo sentiamo vicino fra le tombe. I
come compenso a quelle che ha meno favorito. Quante volte  ci  è accaduto di udire o di riflettere: « La tale è bella, ma
la sua indulgenza, la sua sensibilità, la sua misericordia,  ci  conquista: un' anima forte e leale che ci venga incontro in
sua misericordia, ci conquista: un' anima forte e leale che  ci  venga incontro in uno sguardo schietto, ci attrae, una
e leale che ci venga incontro in uno sguardo schietto,  ci  attrae, una intelligente bontà che ci sorrida, una lieta
uno sguardo schietto, ci attrae, una intelligente bontà che  ci  sorrida, una lieta giovinezza che ci faccia festa, una
intelligente bontà che ci sorrida, una lieta giovinezza che  ci  faccia festa, una fresca ingenuità che levi su noi le sue
fresca ingenuità che levi su noi le sue pupille limpide,  ci  seducono. È difficile, direi impossibile, che la simpatia
a vicenda del bene. E un desiderio grande di confidenza  ci  sospinge, tanto che qualche volta amicizie profonde e
una persona simpatica riattiva le nostre facoltà migliori,  ci  dà quasi un senso di vita più ricca, di benessere
la testa a piccione per seguire con lo sguardo qualcuno che  ci  incuriosisce.
non  ci  si comporti come se si passasse lo spazzolane della cera su
conviene alle donne alcun poco agiate. Plutarco  ci  dice che Minerva ebbe Vergogna di sé
dobbiamo il vivere, l'amare, lo sperare, tutto ciò che  ci  allieta quaggiù e ci consola nel viaggio che ci venne
l'amare, lo sperare, tutto ciò che ci allieta quaggiù e  ci  consola nel viaggio che ci venne assegnato dalla
ciò che ci allieta quaggiù e ci consola nel viaggio che  ci  venne assegnato dalla Provvidenza.
della moda non sono sempre irragionevoli e ridicole. Noi  ci  siamo, tagliati i ricci e la coda; quindi minor tempo ci
ci siamo, tagliati i ricci e la coda; quindi minor tempo  ci  ruba la toletta. La polve di Cipro è scomparsa da' nostri
venuti in mente; ma il perchè vi dev'essere stato; e se  ci  fu il perchè, ci fu anche di mezzo un sentimento.
ma il perchè vi dev'essere stato; e se ci fu il perchè,  ci  fu anche di mezzo un sentimento.
il mignolo a coda di volpino. Posato il bicchiere,  ci  si asciuga leggermente la bocca. Anche in questa
sul tovagliolo. Non si alza mai il bicchiere verso chi  ci  sta versando da bere. Non lo si copre con la mano per
enfatici provocano disagio o diffidenza. Dichiariamo che  ci  piacciono molto il regalo o il mazzo di fiori appena
prima volta, la cena che abbiamo nel piatto, il libro che  ci  è stato donato dall'autore. Ma se vogliamo essere credibili
mai vista così elegante» può far sospettare che di solito  ci  appaia sciatta e malvestita. E un ostentato stupore davanti
la mancanza di considerazione delle doti casalinghe di chi  ci  ospita. Così, quando notiamo l'«aspetto giovanile» di una
mio problema è che perdo i capelli» può anche indurre chi  ci  ascolta a rassicurarci con un educato «Non è vero» o «Non
intanto il nostro fascino è sceso sotto zero. E noi stessi  ci  siamo attribuiti l'etichetta di «prodotto di seconda
obbligati a farlo) esprimere un ringraziamento in più a chi  ci  ha serviti con particolare gentilezza e solerzia; ma se chi
di un lungo soggiorno, una o due banconote da 10 euro a chi  ci  riordina la stanza e ci serve a tavola ci garantiranno un
o due banconote da 10 euro a chi ci riordina la stanza e  ci  serve a tavola ci garantiranno un servizio più attento e
da 10 euro a chi ci riordina la stanza e ci serve a tavola  ci  garantiranno un servizio più attento e migliore; non daremo
(almeno 10 euro a biglietto) ecc. Invece il facchino che  ci  porta le valigie in camera si aspetta almeno 1 euro per
La stessa cifra (o anche 1 euro) la daremo al fattorino che  ci  porta a casa fiori o pacchetti; ma nulla al pony che
con un cartoncino di auguri. Quando parliamo di mance,  ci  preoccupiamo tutti di non lasciarne una troppo piccola,
di non lasciarne una troppo piccola, giustamente, e non  ci  rendiamo conto che esiste anche I'errore opposto, quello
 ci  rapportiamo con persone disabili, spesso sbagliamo toni e
con persone disabili, spesso sbagliamo toni e modi perché  ci  facciamo cogliere dalla paura di non sapere come fare.
è una persona e merita rispetto». Nei confronti di chi  ci  pare in difficoltà, offriamo aiuto con naturalezza,
di chi offre una mano, non pietà. Nel nostro linguaggio non  ci  sia traccia di termini politicamente corretti. Negli
svantaggiati» i nani e «ipocinetici» i paralitici mi pare  ci  sia una sottile volgarità, perché il modo più limpido per
CONSOLAZIONI Ma il più delle volte la vita  ci  riafferra e ci trascina giù, lungo la corrente, col cuore
CONSOLAZIONI Ma il più delle volte la vita ci riafferra e  ci  trascina giù, lungo la corrente, col cuore spezzato.
corrente, col cuore spezzato. Necessità materiali e morali  ci  si impongono e ci strappano anche al nostro malinconico
spezzato. Necessità materiali e morali ci si impongono e  ci  strappano anche al nostro malinconico sogno di doloroso
sinceri, devoti, delle persone care che restano, a cui  ci  si può dedicare con abbandono, in modo da colmare più che
che troviamo sempre presso di noi nei cattivi giorni,  ci  prodigano. Indi l'arte, questa divina, questa immancabile
dagli occhi nostri non sono più così disperate, bensì  ci  arrecano un vago sollievo. Se poi la sorte concesse l'
del nostro spirito che durerà oltre la vita.... E il lavoro  ci  darà le sue grandi e severe gioie, ci concederà la pace, il
vita.... E il lavoro ci darà le sue grandi e severe gioie,  ci  concederà la pace, il riposo, l' appagamento della
ma non è sempre vero. Ascoltiamo la sapienza antica che  ci  ammonisce per mezzo del proverbio: «Chi più spende meno
la nostra roba, romperà e guasterà irrimediabilmente e  ci  costringerà a ricorrere all' aiuto delle lavoranti a
generi al minuto, li avremo di qualità scadente, e infine  ci  troveremo danneggiati anche nel peso. E di questi esempi se
resta infruttuoso, segnano un prezzo più alto di quello che  ci  farebbero se pagassimo a pronti contanti. E noi, non
mano al portamonete per togliere le cinque, le dieci lire,  ci  provvediamo di cose delle quali avremmo potuto anche fare a
liquidarlo, se ne va una bella sommetta che spesso un poco  ci  dissesta. Chi potrebbe chiuder l' anno senza note da
o a fattura appena finita, e se per qualche circostanza  ci  si trovasse costretti a saldare dopo qualche tempo, si
appoggiato il piatto fondo da minestra già pieno prima che  ci  si metta a tavola
congestionate, bruttissime, fanno pena a guardarle e  ci  si vergogna per loro.
 ci  si serve di sale e di pepe con le dita né con la lama dei
affettuoso mostri agli amati nostri che la loro vista  ci  rianima e ci allieta: il bacio dei nostri cari sia per noi
mostri agli amati nostri che la loro vista ci rianima e  ci  allieta: il bacio dei nostri cari sia per noi il più soave,
alle nostre fatiche: e se qualche lacrima sulle loro ciglia  ci  rivela l'esistenza di qualche secreto rammarico, studiamoci
secreto rammarico, studiamoci con quei caldi, accenti che  ci  suggerisce l'affetto di discoprirlo, di consolarlo;
di casa e le signore e prima di qualunque altro uomo se  ci  fosse. Cosi pure in casa propria, o in luogo pubblico
cede il suo posto alla propria madre o alla suocera quando  ci  sono. Quando però nella famiglia ci sono del figli, per la
o alla suocera quando ci sono. Quando però nella famiglia  ci  sono del figli, per la distinzione dei posti, per la
mensa e permetterlo ai figli, la moglie aspetta sempre che  ci  sia il marito.
so se  ci  avete fatto caso: spesso i gaffeur sono anche maldestri,
fatto chissà quale gag comica. E non dico nulla di chi  ci  intinge le dita per una serie di folkloristici scongiuri
l'omaggio floreale dovrà essere adeguato. Allo stesso modo  ci  comporteremo con il vicino cui avremo sporcato il vestito:
gli offriremo di pagare il conto della tintoria (e lui  ci  risponderà con un garbato «Non si preoccupi») e l'indomani
tovagliolo, e non appena riacquistata la facoltà di parlare  ci  si scusa con i vicini (i quali non ci avranno augurato
la facoltà di parlare ci si scusa con i vicini (i quali non  ci  avranno augurato «salute», né battuto sulla schiena).
a riveder le stelle. Nel simbolismo più soave degli uomini  ci  sono le solennità religiose; le feste liete dell'anno che
sono le solennità religiose; le feste liete dell'anno che  ci  portano le strenne e i doni, gli auguri e i voti, come un
è ammesso raccoglierla con dei pezzetti di pane, purché  ci  si serva della forchetta e non delle dita, e purché,
pure gli scongiuri del caso, ma  ci  sono anche quelle. Prima di tutto, si spera che la rottura
stato un errore: ma siamo sempre amici». E se la gente non  ci  crederà, non ha importanza.
ricordare ai giovani il credito o lo scredito che  ci  fruttano i compagni che frequentiamo, e come dalle qualità
loro malgrado in quel continuo su e giù. Per contro,  ci  son quelli che, chiunque entri e si avvicini per salutare,
di signorile noncuranza. Si sbagliano. Tra i due eccessi,  ci  sono le sensate vie di mezzo. Gli uomini (a meno che non
(maschi e femmine) si alzano per salutare gli anziani.  Ci  sembra normale. Le signore possono restar sedute, secondo
quando saluta, stendere la mano e sorridere. Anche questo  ci  sembra piuttosto normale.
a volte è quasi impossibile scegliere subito: nel qual caso  ci  faremo perdonare la nostra incertezza (e il relativo
frase di ringraziamento per la pazienza dimostrata da chi  ci  sta servendo.
delle operazioni ce la sentiremo estranea e scomoda, se  ci  ispirerà soggezione o viscerale antipatia; potremo dire:
potremo dire: «l'ha arredata l'architetto Famosi». Questa  ci  sembra una cosa triste, sciocca e alla fin fine pacchiana,
e pacchiano seguire pedissequamente la moda anche quando  ci  sta male. Se nonostante la proliferazione delle riviste e
opposto  ci  riesce penosa la ricordanza dei mali se non dà risalto al
un fanciullo alla presenza degli altri e che la decenza  ci  vieta di nominare.
nostro, dopo d'averti accennato che questa invocazione  ci  chiama in modo specialissimo e positivo alla fratellanza, e
a questa petizione non ha messo restrizione di sorta, nè  ci  ha divisi in ischiatte, nè in popoli, affinchè
ed ognuno levasse a Dio la propria preghiera. No, egli  ci  ha insegnato a dire nostro, perchè noi supplicassimo il suo
di vita che è la parola di Dio! Quest'acqua è carità e  ci  parla d'amore per tutti gli uomini vicini e lontani, amici
uomini vicini e lontani, amici e nemici, buoni e cattivi;  ci  parla di riparazione e vuole che noi ci presentiamo a Dio
buoni e cattivi; ci parla di riparazione e vuole che noi  ci  presentiamo a Dio quasi ostaggio pei fratelli nostri
a Dio quasi ostaggio pei fratelli nostri traviati;  ci  parla di perdonare i torti che abbiamo ricevuto, e
che abbiamo ricevuto, e d'abbracciare i nostri offensori;  ci  parla di correre in aiuto dell'indigente, portargli il
il soccorso della parola, della mano e del cuore, perchè  ci  fa vedere nel selvaggio, nel traviato, nell'offensore e nel
ed in cima a tutte le nostre opere. Così facendo, la vita  ci  correrà 5 serena, e si potrà dire di noi che siamo passati
nel loro medesimo cuore e nella loro coscienza. E noi  ci  rifiuteremo a seguire il vessillo glorioso di questo grande
del Dio fatto uomo per amor nostro? Oh! no, chè anzi quando  ci  sentiremo contrarietà con alcuni dei nostri prossimi, ci
ci sentiremo contrarietà con alcuni dei nostri prossimi,  ci  sforzeremo di richiamarci alla mente che anche i peccatori
come anche il Padre vostro é pietoso, perdoneremo a chi  ci  ha offeso, ci agguaglieremo a coloro che si trovano in
il Padre vostro é pietoso, perdoneremo a chi ci ha offeso,  ci  agguaglieremo a coloro che si trovano in basso stato, e
Quando all'avvicinarsi di alcune feste speciali il mondo  ci  si affolla intorno a presentarci un'infinità d'auguri,
intorno a presentarci un'infinità d'auguri, perchè non  ci  augura un po' di carità, di quella carità vera che
fantasia destata da un semplice atto ed un detto; per es.,  ci  si rimescola lo stomaco allorché leggiamo che i Negri della
casi proviamo, dal gioco dipende della fantasia, la quale  ci  colloca nella situazione di que Negri, e ci fa in qualche
la quale ci colloca nella situazione di que Negri, e  ci  fa in qualche modo sentire il fetore di quella fetidissima
ne risente, se estranei affetti non vi si oppongono; perciò  ci  si allegano i denti, quando vediamo qualcuno mangiare degli
nostro labbro al sorriso in mezzo a persone che ridono, e  ci  sentiam disposti a piangere all'altrui pianto, ecc. Quindi
(o caro Dottore, a caro Amico) della sollecitudine con cui  ci  è stato vicino in questo periodo difficile. Le saremo grati
paternalismo e ostentata benevolenza ai loro sudditi. Non  ci  si dovrebbe sforzare di essere «democratici» con gli
sforzare di essere «democratici» con gli inferiori,  ci  si dovrebbe convincere che non si hanno inferiori. Uno può
so, è difficile, magari è anche utopistico: eppure qualcuno  ci  riesce. Quel qualcuno, dicono i cinici, non farà carriera.
per dirLe quanto la Sua ospitalità perfetta, deliziosa,  ci  ha incantati. Questa vacanza basterà a illuminare il lungo
Questa vacanza basterà a illuminare il lungo inverno che  ci  aspetta e ritornerà assai spesso nelle nostre
poco  ci  conforta di questi quotidiani lacrimevoli eccessi che
funestano le famiglie e le città il resoconto faceto che  ci  ammanniscono con licenzioso linguaggio certe cronache
donna!». E quell'anima mesta del Giusti scriveva: Le donne  ci  accarezzano infanti, ci nutrono, ed educano ai piaceri e ai
mesta del Giusti scriveva: Le donne ci accarezzano infanti,  ci  nutrono, ed educano ai piaceri e ai dolori della vita, e
modestamente nel santuario della famiglia; figlia, essa  ci  allegra il domestico focolare col suo verginale sorriso:
della quiete della vita privata: quella influenza a cui  ci  ribelliamo ogni qualvolta la donna si sottrae
o "Con deferente ossequio"). Scrivendo a un subalterno  ci  si accomiata: "Con molti cordiali saluti" o "Con i migliori
commossa e sincera simpatia". Scrivendo a una persona che  ci  ha beneficiati si concluderà: "Con rispettosa gratitudine"
dei rapporti fra benefattore e beneficato. A un militare  ci  si rivolge così: "Caro Tenente", "Caro Maggiore", "Caro
di Ammiraglio, si scrive: "Caro Comandante". All'Ammiraglio  ci  si rivolge chiamandolo col suo grado. Solo quando la
A un dignitario della Chiesa che non sia Cardinale  ci  si rivolge scrivendo: "Reverendissimo Monsignore".
mia più alta considerazione". A un Senatore, a un Deputato  ci  si rivolge con l'appellativo di "Onorevole". Ci si
un Deputato ci si rivolge con l'appellativo di "Onorevole".  Ci  si accomiata con: "Voglia gradire l'espressione della
nostri cugini Alberti che conoscono bene l'architetto Rossi  ci  dicono che è un giovane pieno di brillanti qualità.
il foie gras? Con la sola forchetta. A questa regola non  ci  sono eccezioni: è perciò vietato spalmarlo sul pane con il