nulla Goldoni, in un sonetto, si rivolge così al pittore: “Longhi, tu che la mia musa sorella / chiami del tuo permei che cerca il vero...”. Qui, i
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Ed ora lasciate, signori, ch’io chiami la vostra immaginazione a contemplare un’altra scena. Quel cumulo di meraviglie ch’era il palazzo Bentivoglio
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