aveva chiamato Denis, quasi con una punta di delusione. Infatti, tutti i più convinti fautori dei nuovi «ismi» rispettarono Bonnard ma non lo amarono
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sentimenti semplici, umani, anche dei sentimenti inconfessabili (ciò che prima abbiamo chiamato inconscio, bestiale, assurdo) ma fino a quando questa
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verso il 1925 nel giro di un gusto astratto di avanguardia. Nel 1928, chiamato da un amico italiano, architetto, per affrescare un padiglione della
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dell’ultimo trionfatore in una Mostra. Non stupirà quindi il fatto che intorno al 1930 «el Luis», ovvero «Spazza», come era chiamato dai pochi amici
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Si guardi il «Postribolo 1945», che già segna in Ziveri un ripiegamento verso quella condizione delicatissima e precaria che Guzzi ha chiamato
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Milano nel 1932, cominciai, chiamato da Padre Gemelli, i lavori per l’Università Cattolica. Vi feci quattro bassorilievi di stucco e quattro in granito per
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) delle forze romane del così chiamato tonalismo (Capogrossi, Melli, Cavalli e qualche minore ma non meno fisionomico, del tipo di Rolando Monti, per
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Accademia della crusca
