in realtà. - A chi appartiene, dunque? - È una nave corsara turca. - Infatti la galea che a vele spiegate veniva verso l'isolotto era una nave
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, il sacerdote alzò gli occhi che pareva avessero già sfiorato i misteri dell'al di là, e guardò il giovinetto. - Chi siete? - mormorò. - Non siamo
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due superstiti del terribile naufragio le pupille scure e imperiose e chiese loro con la sua maschia voce: - Chi siete e donde venite? - Alvise fece il
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, ma ogni volta non mancava di suscitare l'interesse e l'entusiasmo di Loredana. - E chi verrà, mammina? - Il nobile Marco Antonio Bragadin. - Il
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bocca un sapore salato di lacrime. Gli occhi dei marinari e dei pescatori erano tutti rivolti verso di lei, pietosamente. - Ma voi chi siete? - le
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un gesto con la mano, che sembrava voler dire: «Eh, chi lo sa?», oppure: «Lontano, lontano assai». - E quando ritornerà? - chiese la fanciulla
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salutò la fanciulla, continuando a lavorare con lena. Com'era cambiato il buon vecchio! Chi avrebbe riconosciuto in quell'uomo dallo sguardo calmo e
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aiuto gli otto corsari che Alvise era andato a raccogliere nell'isola solitaria. Chi poteva mai supporre che quel gesto di umana carità avrebbe colpito
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entrare, nonna Bettina possedeva la chiave della porta e Alvise si serviva del suo famoso ponte. Chi poteva mai essere? Il ragazzo si riebbe per il
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cuore gli fosse rimasto un certo dolore per il volontario inganno. - E di chi è, allora? - chiese messer Antonio. simulando meraviglia. - Vedo qui la
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sempre alto il nome dei Benedetti. Ti nomino fino da questo istante marinaro della Serenissima e ti benedico, figlio mio. - Chi poteva ridire la felicità
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