Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Il codice della cortesia italiana

184188
Giuseppe Bortone 45 occorrenze
  • 1947
  • Società Editrice Internazionale
  • Torino
  • verismo
  • UNICT
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disputa fra i giocatori, prima che questa degeneri, propone che si faccia un po' di musica, o fa portare qualche rinfresco-distrazione. Chi non sa

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si attraversano porte, corridoi, luoghi stretti, si cede il passo a chi ci venga incontro. Presso un uscio, si prega di precederci: non si insiste se

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inconvenienti gravi: ch'è chi fischia, chi canta, chi strepita, chi schiamazza: tutti inconvenienti poco lusinghieri per il buon nome di una

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sguardo spento; braccia penzoloni; il passo corto e lento; l'andatura stanca, in chi è sotto il peso di pensieri gravi o tristi: orizzontali, invece le

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giusto voler per forza passare avanti a chi ci precede. Ciò non soltanto - e in questo caso come in tutti i casi analoghi - è segno di poco buona

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Chi non ha la fortuna di possedere una vettura propria profitta, quando ne abbia bisogno, di quelle, cosí dette, di piazza; le quali, per il tempo

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Ci si va, spesso, e ci si sta, o come in un salotto, o come a uno spettacolo pubblico. Ciò è sommamente sconveniente! Chi è credente deve considerare

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La signora entra per prima, come da per tutto; ma chi l'accompagna la sorpassa subito per cercare una tavola libera. Se si deve salire una scala, la

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troppo con una stessa persona; sopra tutto, si tengono, come si suol dire, le mani a posto. E chi ci va come spettatore bisogna già che sia disposto a

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piú grottesco dei movimenti che è costretto a fare chi ha la disgrazia di capitar dietro qualche signora col cappello: se sta diritto, non vede che un

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Cosa veramente ottima il viaggiare - s'impara piú con un viaggio che con la lettura di diecine di volumi - e tanto meglio per chi può scorrazzare in

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' d'anticipo. Diversamente, bisogna rassegnarsi alle conseguenze del noto proverbio: Chi tardi arriva... I giornali non bastano come segno di « posto

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doveroso per il ritorno; i viaggiatori di uno stesso scompartimento possono gentilmente avvicendarsi; beninteso che chi si è avvantaggiato

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non accompagnate. Parlando con stranieri, non è corretto ridere o sorridere per errori fatti da chi ci si rivolga nella nostra lingua; come sarebbe

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gusto, né dignitoso, voler per forza far conoscenza con passeggeri d'altro rango sociale. Chi desidera prender parte ai vari trattenimenti provveda per

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conversazione, a causa del frastuono dei motori, chi abbia bisogno di distrarsi porti con sé qualcosa di particolarmente interessante da leggere. E se

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riuscire elegante, mancando alla puntualità, e suscitando un coro di piú o meno tacite proteste. Chi manca di riguardo agli altri non ha il diritto di

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C'è chi, come me, al mare preferisce i monti. La villeggiatura in montagna ha meno esigenze mondane di quella al mare; offre la possibilità di vivere

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alle partecipazioni di morte, chi voglia ancora seguire l'antica usanza comune, e dar modo ad amici e conoscenti di prender parte a un ufficio funebre

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altri, deve sentire il rispetto per se stesso: è ben difficile cogliere in fallo chi abbia sviluppato, educato, vivo questo sentimento: perché egli

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le piú recenti generazioni. Meno male ancora in Italia; ma chi scorra le statistiche dei divorzi in alcuni Paesi d'Europa e d'America non può che

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inviti si risponde subito, accettando o scusandosi di non potervi partecipare. Chi accetta deve farsi precedere da un mazzo di fiori: come è conveniente

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, serietà, gentilezza. Generalmente, chi legge una lettera si forma un'opinione di chi l'ha inviata. Ed effettivamente, la fisionomia di una lettera rivela

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. La scuola! E chi non ricorda quel tempo beato, quelle aule, in cui si iniziò e si sviluppò tutta la nostra vita intellettuale e morale; in cui si provò

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' nei panni di chi siamo per giudicare o, peggio, per condannare. Vorrei qui poter affermare che tutto questo, nelle nostre scuole - tanto elementari

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quella offerta da noi medesimi. Quindi, bisogna tenere nel massimo conto « il modo di presentarsi ». Chi sa mai quante volte ciascuno di noi ha avuto di

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potrebbe reggere ancora; andrebbe, invece, in rovina senza uomini educati, senza gentiluomini. Chi tenga costantemente presente questo fine, e ad esso

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primo dovere - o accorgimento - di chi chiede è quello di capire se il prestito è possibile senza danni, senza fastidi, senza preoccupazioni. Quindi

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mano. E bene, lo facciano con discrezione, nelle ore, nella durata delle visite, nei modi, nella misura: a chi ben chiede nulla si nega!

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tornerebbero ad esser discepoli; e chi è pallida adopera il rossetto per darsi un colorito vivace; e chi ha un colorito vivace adopera la cipria ocra

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padronanza di noi stessi e rinunziamo alla prima dote di chi vive in società: la disinvoltura. Chi è « imbarazzato » lo fa capire e veder súbito: molti

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non si fermi all'orecchio, ma quasi arrivi calda e carezzevole, col sentimento che si vuol esprimere, al cuore di chi ci ascolta. Il tono della voce è

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disinteresse, lo spirito di sacrifizio. Chi si lamenta di non aver amici, ne chieda a se stesso la causa; chi dice di avere tutti amici è in errore

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sempre tutte le cose in maniera da accontentare. E chi vi rende gustoso il pranzo al ristorante e gradito il soggiorno nell'albergo? E chi provvede a

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piú inaccessibili: si raggiunge, in una parola, l'irraggiungibile. E chi non può metter mano alla tasca bisogna che si rassegni! Qui, a ogni modo, si

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nostra riconoscenza per un favore ricevuto. Chi ci favorisce non lo fa perché si aspetti questo nostro attestato; però si può esser sicuri che anche lui

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frequentemente; ed è anche venuta, a mano a mano, perdendo ogni carattere di signorilità, per acquistare quelli, direi quasi, commerciali. C'è chi vi

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simbolo e un segno misterioso di chi sa mai quale setta segreta... Uno dei soliti fatali errori della vita - quello di « dar corpo alle ombre », - uno dei

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bacia una mano inguantata. Chi voglia, alla maniera tedesca, non baciare la mano, ma fare soltanto l'atto di baciarla, lo può fare da per tutto, e

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pensiero gentile per noi. Può dispensarsene soltanto chi è troppo in alto: e chi, a costo di riuscire scortese, vuole interrompere una tradizione che

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, tutto il campo grammaticale-letterario fu messo a rumore per l'abolizione del lei. - Chi voglia essere informato delle ragioni che militano per l'uso o

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per iscritto, per dar tempo all'invitato di prepararsi e di disporre e regolare tutte le altre cose sue. Chi invita deve provvedere a che non ci

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agio, con un dolce riposo per sé, con la convinzione di procurar gioia a chi lo aveva invitato. Poi « le camere degli ospiti » divennero sempre piú rare

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, poi, che da per tutto il telefono è automatico, non si comincia piú dal domandare con chi si parla, ma dal dire chi parla, aggiungendo con chi si

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Pagina 87

personale che ciascuno mette nella propria scrittura. Ecco la ragione per cui chi debba fare un invito, o chieder un favore, o ringraziare, o comunque

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Pagina 88

Cosima

243748
Grazia Deledda 5 occorrenze
  • 1947
  • Arnoldo Mondadori Editore
  • Milano
  • verismo
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di chi si contenta di viverla.» Le giornate erano quasi sempre grigie, nel freddo mattino del tardo autunno: ma a poco a poco il cielo si schiariva e

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Pagina 121

nonno Andrea, Cosima non lo aveva conosciuto, ma sapeva che anche lui era un giorno arrivato di lontano, chi diceva da Genova, chi diceva dalla Spagna

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Pagina 155

sapeva però chi era, e forse neppure esisteva. Ci sono molte donne che vivono del ricordo di un amore fantastico; e l'amore vero è per esse un

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Pagina 41

nella camera di Santus. Erano gridi di passione, profonda e ardente come quel cielo sopra la terra bruciata dal sole: e chi, di quelle donne giovani e

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Pagina 54

chi invitava un altro a succhiarle il sangue vivo dal cuore; qualche volta la voce di una donna disillusa si alzava però ad ammonire le appassionate

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Pagina 55

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