Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La giovinetta educata alla morale ed istruita nei lavori femminili, nella economia domestica e nelle cose più convenienti al suo stato

192113
Tonar, Gozzi, Taterna, Carrer, Lambruschini, ecc. ecc. 39 occorrenze
  • 1888
  • Libreria G. B. Petrini
  • Torino
  • paraletteratura-galateo
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prestando fede alla sua parola. Chi dunque s'accosta a Dio è necessario che creda essere Egli il Creatore primo d'ogni cosa , nostro padre e giudice

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giungiamo a Lui. Chi ama Dio ama le cose che Egli ama, e nell'ordine da Lui stabilito : quindi non l'offende colla colpa, ma i suoi pensieri, i suoi

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genio ed i bisogni di chi lo abita, quel tratto di terra, dove accogliesi un popolo di fratelli, e dove essi hanno tutto quello che è più caro e

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regola nel governo d'una casa é condizione indispensabile al prosperare di essa. Ed è nella masserizia che si conosce la virtù della donna. « Chi

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incompatibile, come esser degne estimatrici d'una persona amata, e non riputare che sia nostro obbligo renderci meritevoli di essa. Chi vilipende gli

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nostri maggiori furono ricchi e potenti, quando furono operosi ed economi. Chi non tiene conto del poco, non acquista l'assai. - Lo sparagno è il primo

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noi. Chi dagli anni primi s'abitui all'ordine ed alla operosità diverrà un dì buona massaia : lo che, come ci fu detto, aiuta non poco a serbare la pace

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singolar maestria, che gli ornati, a chi li guarda dal basso, sembrano fatti a rilievo. Di fino cristallo e lavorato a facce è la lumiera sospesa nel

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cuocere, tanto più si rende duro, volendo invece essere cotto poco ed in fretta. Chi adunque lo vorrà tenerissimo, lo faccia cuocere al fuoco di

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maniera eguale, è molto più saporita. Ma siccome tale condimento non fa troppo bella apparenza a chi non sa cos'è, lo si mette nel fondo del piatto

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: guardatevi per la stessa ragione di portarli addosso, perché vi fu già chi ne venne da' medesimi mal concio; conservateli in luogo fresco ma asciutto, che

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tutto il qual tempo, invece di fiamma, non produce che un fumo continuo. In somma, vi va un fascio di legna per volta, e chi usa legna, la quale non sia

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bene a coloro che sono i primi e più sinceri nostri benefattori ed amici. Chi può contare le cure, le ansie; i travagli dei genitori pei loro figli!

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necessità siate l'aiuto ed il sostegno del padre e della madre, come essi per anni ed anni furono di voi. - « Chi affligge il padre e fuga da sé la madre

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pelle viva ; ma chi mai! La figlia sente e domanda: « Per che farne? » Risponde il medico : « Per otturare la cicatrice ». E la fanciulla: « Ebbene

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recar nausea a chi vi vede; il cibo acquista il primo grado di digestione in bocca, purchè lo mastichiate bene e sia abbondantemente inzuppato di

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far cessare ìl sangue dal naso usano gettare d'improvviso acqua fredda alla coppa di chi n'è molestato. Se è una perdita di sangue per ferita, si

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ogni malattia. Guardati poi dai rimedi e dai medicamenti proposti e vantati da chi non è medico; non fidarti di tutti quei ciarlatani che ad ogni male

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Acqua, dieta e serviziale guariscon d'ogni male. A chi piace la sanità non piace di frutta quantità. Astinenza è prima medicina. Braccia al petto

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fatiche, forza è che le riponga in serbo per valertene all' uopo. Però rammenta che non raccoglie se non chi abbia già seminato. Né ti sgomentino

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immensità dello spazio, pur lo elesse a tempio particolare della sua grandezza e munificenza. Oh ! chi mai, se non egli, circondò la terra cogli abissi

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di più, ti restituirò al mio ritorno. Chi di questi tre ti pare averla fatta da prossimo verso colui che diede negli assassini? - E quegli (il dottor

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felicità. Chi senza ragione danneggia altrui in uno di questi beni fa ad esso ingiuria, ed é tenuto a riparare, quanto gli è possibile, il danno arrecato

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offendere in tante maniere : e bisogna in ciò aver riguardo al modo di sentire proprio di ognuno. Ricordiamo intanto che chi contrista senza giusta

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fatto ricorso al duca, che era un valente signore di casa Gonzaga, questi tosto pubblicò un editto di questo tenore: che chi avesse trovato una borsa

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Vuole dunque carità che ci amiamo gli uni gli altri, perdonando, quando siamo offesi, e prestando a chi è in bisogno l'aiuto ed il soccorso che é

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giustamente ragione. Giovevoli siam tutti a qualche cosa: chi il tesoro de' suoi giorni non ispende a vantaggio proprio ed altrui, ma lo consuma in

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. Di perderne pure un istante bisogna farci scrupolo, tenendo per fermo che non giunge all'altra, veramente migliore e non mortale vita, chi della

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. Chi non ne vede dunque l'utilità? L'arte è la forma più squisita della civiltà, la manifestazione più universale ed efficace del pensiero umano. Essa

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migliorassimo colla pratica sincera della virtù. Conoscere il da farsi, e non farlo, non è da uomo ragionevole, bensì da bestia. Chi viene meno al proprio

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Ines ! Chi non la vorrebbe imitare!

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. Guardatevi, fanciulle mie, dai piccoli falli, se volete evitare i gravi, giacché chi quelli trascura, facilmente incappa in questi.

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Chi origlia a tutti gli usci, chi si ficca in ogni discorso, chi tempesta di domande la prima arrivata? Essa è Fiorina, che smania e sbuffa, e

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discorsi cattivi, le mormorazioni, imperoiocchè se chi parla ha il demonio sulla lingua, chi ne ascolta le parole lo ha sulle orecchie. Se

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Le gentili ragazze non gridano parlando come se chi ascolta fosse sordastro, non abbuccinano, cioè non assordano colle strida, nè intronano gli

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chi loro rivolge la parola; quelle che tentennano, cioè dimenano il capo in andando come per far pompa dì sé tenendolo alto, sono vanerelle; se a ciò

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ancora che ninno degli astanti se ne accorga. Chi sbadiglia, e peggio se questa cosa fa parlando con altrui, e quasi ragghiando, mostra d'aver sonno o

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panni, od in qualunque altra maniera mette le mani addosso, quella che parla con voce alta quasi schiamazzando, come se chi ascolta fosse sordastro, e

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non può contrarre matrimonio prima degli anni 15 ; prima di aver compiuto 21 anno a ciò le bisogna inoltre il consenso dei genitori, e di chi ne

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Il cappello del prete

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De Marchi, Emilio 11 occorrenze

allora voi fate giusto a pagarvi delle spese del funerale: o non era di Salvatore..., ma di chi può essere se non è suo? - È appunto ciò ch'io vado

, seguitava a pregare con tanto fervore, che avrebbe potuto sfondare le porte del paradiso. - Zitti, zitti, eccoli... son qua... - Chi? - L'autorità, il

una sola giornata lontano da noi, questo bel globo fiorito si cangerebbe nel tempo d'un fiat in una pallottolina di ghiaccio. Chi saprebbe trovare in

maligni il mistero si spiegava colla debolezza della natura umana, e anche fra i presenti c'era chi beveva con entusiasmo agli occhi belli e amorosi

. "Chi è prete Cirillo? È un negromante, un mago, un cabalista,un Nostradamus che ha il secreto dei numeri e vince quando vuole e fa vincere chi vuole

partito, e dove riposasse. La villa ora si richiudeva per altri trent'anni, e se non parlano le lucertole, chi doveva andare senza il permesso del

prestito? A chi, se non c'era piú un cane che gli volesse dare un quattrino? Giocare, tentar la sorte? Nessuno voleva mescolare con lui un mazzo di carte, e

Cirillo. Son cose che si leggono nelle ballate tedesche, ma chi le crede oggimai? Tuttavia avrebbe fatto senza di questa visita quasi per un

all'almanacco e vide ancora il numero 4 Non lo aveva egli già strappato una volta quel maledetto numero? Chi si divertiva a impastarglielo davanti? Oh! che

che sia stato ucciso. - Che colpa ne ho io, caro commendatore? - È stato trovato nella sua villa. - Chi?... il cappello o il prete? - Il cappello. - La

l'ho mai piú visto. - Immagino chi possa essere, - soggiunse il barone, distendendo tranquillamente le carte sulla tavola. - Io era venuto nell'idea di

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