Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Nuovo galateo

189873
Melchiorre Gioja 32 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
  • Napoli
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meno ferissero i pregiudizi di chi doveva esaminare la sua opera innanzi che fosse consegnata al pubblico. Fatti accorti di questo avvertimento, ci

. 1.° Egli é ben evidente che chi comparisce a mensa come semplice testimonio soltanto, offende l'amor proprio del padrone, il quale voleva farsi onore

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dall'urbanità comune chi le viola.

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.° Non imitare chi tracanna il vino con tanta avidità

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denti col coltello o colla forchetta, azione nauseosa e penosa per chi la osserva: meno poi mangiare col coltello a rischio di tagliarsi la bocca; 20

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la toga, con quanta disponeva i periodi del suo discorso, e ai tribunali accusava chi in luogo ristretto gli aveva scomposta una piega del suo

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Chi veste più magnificamente di quel che le sue facolta gli permettono, é uno sciocco che si espone al pericolo di mostrarsi presto tra cenci; ovvero

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pregi degli abiti alla saggezza e alla virtù; ma però mostra di non avere fior di senno e di non conoscere il popolo chi si dà a credere che questi non

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Dall'antecedente discussione risulta che chi riguarda la moda come segno e causa della corruzione de' costumi, la sbaglia così come la sbaglierebbe

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e confuse leggendo, non riesce a còrne il significato se non se con sommo stento. Infatti chi cede a questa mania, ora ommette una circostanza da cui

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indietro, adagio, non é questo quel ch'io voleva dirvi, anzi pure è questo, si, no, che é uno sfinimento di chi parla, una morte di chi sta ascoltando. Alle

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: ve ne sono altre che, esprimendo la stessa cosa, mostrano impudenza in chi ne fa uso. La qualità del gusto morale si riconosce nella scelta. L' uomo

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indiscrezione; non cortesie voi farmi il piacere ? ecc. IV. E' un distintivo di vanità molto rincrescevole l' interrompere chi parla, a fine di spiegare meglio

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impulitezza ricusare il saluto a chi v'ha diritto, è impulitezza maggiore non restituirlo a chi con atto sensibile ci prevenne.

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, dall'altro possono riuscire più cari a chi gli ascolta. Il modo piccante, se non oltrepassa i limiti della naturalezza, diviene argomento della

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maggiori , » sarai detto costumato e gentile; ma chi » fosse in ciò soprabbendante e scialacquatore, sarebbe » biasimato siccome vano e leggiero; e

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V. Il complimento debb' essere proporzionato al merito della persona o della cosa. Sarà sempre degno di censura chi loderà con uguale ardore una

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III . A chi ti onora non risponderai come fanno parecchi; Voi volete prendervi giuoco di me; il che è un'offesa: ma dirai piuttosto e a cagione

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I doveri di chi visita risultano tutti dallo scopo ch'egli si propone. Questo scopo si é: Recare una nuova sensazione aggradevole al visitato; o

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inutile di ricordare che fa d'uopo accorciare, a chi viene a visitarci, la dimora nell'anticamera, e dare il braccio alle signore se non ci sono molte

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nell'effetto, o di effetto assai lontano, a chi essendo afflitto per miseria abbisogna di pronto sollievo.

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la' data, ovvero di classificarle in ragione di tempo, la data al principio, se la lettera é di più pagine, si presenta più presto a chi la cerca, e

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2.ª Serie. Rodersi le unghie co'denti e mordersi la pelle genera negli astanti fastidio e ribrezzo, oltre d'esporre al ridicolo chi eseguisce questi

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Quindi é somma impulitezza l'agire o il parlare in modo che nere rimembranze o moleste corrano alla mente di chi ci ascolta. E' cosa inurbana; per es

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comandare de' lavori; Osservando che, in caso di bisogno, chi gode dell'opinione d'essere ricco, ottiene a prestito de' capitali; Si scorge il motivo per

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fama di persona determinata e nota, v'é chi la trasforma nel capro emissario de'Giudei, al quale tutti si attribuivano i peccati del popolo, e quindi

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2.° La bocca semi-aperta sente l'allocco. V'ha chi imita

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dell'abito. Chi non indovina » a prima vista in questi lineamenti un' anima » senz'attivita, senz'energia di sorta, o per » dir meglio un corpo senz'anima

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2.° II passo lento ed affettato indica leggerezza e vanità , principalmente se chi passeggia in questo modo

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fenomeni della natura, le nuove invenzioni delle arti hanno diritto alla maraviglia anco de'più dotti; e certamente mostrerebbe stupidezza chi non gli

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modo d'esempio, sia in sé stessa una bella cosa, pure chi in vece di passeggiare per le strade, come fanno gli altri, intrecciasse balli e procedesse

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si pongono al vaglio affari seri, é porre alla tortura l'altrui pazienza e mostrarsi privo di senno, come chi volesse

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Nuovo galateo. Tomo II

194293
Melchiorre Gioia 18 occorrenze
  • 1802
  • Francesco Rossi
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saccenti in generale si applica. La noia che viene prodotta dalla loquacità non scema in ragione della barba di chi parla, mentre all'opposto un bel

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ultimi raggi saluta il suo palazzo; l'aria non è pura fuorchè nelle sue campagne; in nissun giardino olezzano si soavemente i fiori come nel suo. Chi si

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trovano non di rado alcuni, perché credono d'avere qualche nemico a fronte; quindi stanno continuamente sulle difese, pronti anche ad assalire chi non ha

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l'opinione degli altri, quanto è maggiore l'aria di comando con cui ci viene proposta. Chi sottopone al nostro giudizio un'idea sotto le forme del

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1.° L'una o l'altra delle sopraccennate personalità suole inacerbire gli animi nelle dispute: Ordinariamente ricorre più spesso alle personalità chi

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Non voglio qui ommettere d'osservare che se l'inventore di falsa maldicenza o d'ingiusta satira é riprensibile, lo è pure quello che la diffonde: chi

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de'dissoluti): Perdonate, replicò ella, io aspetto per leggerlo, che voi ne abbiate fatto un santo. Chi vorrebbe dare al frizzo di quella dama la taccia di

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so bene chi mi rassomigli, rispose il cortigiano: tutto ciò ch'io so, si è che ho avuto l'onore di rappresentare molte volte vostra maestà. Anche nel

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, tantoché il pover'uomo finisce per restare calvo. Infatti, siccome chi non esagera, non desta che lieve impressione, perciò ai difettucci reali delle

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acerbo. Dà segno di malignità chi mostrasi avido del male altrui, vi si delizia, e si compiace nell'insultare e nel nuocere. Si dà segno di acerbità

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vuole compromettersi, sfugge il loro incontro. 3.° Se non é permesso di rispondere con asprezza, è permesso redarguire, e rimandare la palla a chi la

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qualcuno degli uniti: ciascuno é costretto a nascondere i sentimenti criminosi che per avventura cova nello animo. E siccome anche chi manca di virtù

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Rammentati che chi é grande, ama d'essere generoso; l'orgoglio verso gli inferiori è dunque segno di piccolezza. Terrai presente allo spirito la

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confrontarli cogli attuali. Preparati però a sentire eccessive lodi del passato; quindi avrai l'avvertenza di separare i fatti dal giudizio di chi gli

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Conviene assistere al discorso di chi parla, come si assiste in teatro ad una scena nuova; GIOJA Nuovo Galateo. Tom. I. 4

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L'altrui distrazione, oltre d'essere un affronto a chi parla, giunge a turbare le di lui idee, mentre all'opposto l'altrui attenzione le raccoglie.

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ce ne sfuggi il filo, e con altrui noia preghiamo chi parla a rannodarlo nella nostra mente.

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Pretendere di mostrarsi filosofi mostrandosi astratti e sgarbati, è pretendere di mostrar ricchezze con un tabarro rattoppato. Chi alla coltura delle

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