Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

VODIM

Risultati per: chi

Numero di risultati: 270 in 6 pagine

  • Pagina 1 di 6

Il successo nella vita. Galateo moderno.

178015
Brelich dall'Asta, Mario 50 occorrenze
  • 1931
  • Palladis
  • Milano
  • Paraletteratura - Galatei
  • UNICT
  • w
  • Scarica XML

! » «E' naturale! » e simili. Sconveniente ripetere, ogni due frasi, la parola « coso », interrompere chi parla con l'esclamazione « eeh! », « oppure

Paraletteratura - Galatei

Pagina 120

Chi viaggia all'estero è ospite del paese che visita e perciò deve mostrarsi dal suo lato migliore. Si è obbligati a ciò, tanto

Paraletteratura - Galatei

Pagina 194

fra i partecipanti al gioco. Chi sta nel mezzo deve indovinare in mano di chi sia la spazzola, gridandogli « mani in alto ». Se questi presenta le

Paraletteratura - Galatei

Pagina 280

: Chi è la più bella od il più bello? Chi ha denti falsi? Chi ha oggi un appuntamento? Chi riceverà prima del danaro? Quello che vuole, ma impostando

Paraletteratura - Galatei

Pagina 281

partecipanti mentre tiene davanti a sè un altro mazzo di carte. Quindi egli pone la prima domanda: « Chi è il più bello? » o altra, e contemporaneamente

Paraletteratura - Galatei

Pagina 281

Chi bene osserva il titolo del gioco lo ha forse già compreso. Ad ogni modo si tratta qui di un gioco di parole in cui si cade facilmente chi non lo

Paraletteratura - Galatei

Pagina 284

Anche questo è un tranello per chi non lo conosce. Pregati di assentarsi tutti coloro che non lo conoscono, si fa entrare il primo e lo si mette nel

Paraletteratura - Galatei

Pagina 285

il gioco e senza che gli altri abbiano ad accorgersi. Si dispongono in fila alcune sedie, 4, 5 o 6, dando ad esse un numero progressivo. Mentre chi

Paraletteratura - Galatei

Pagina 288

partecipante. Poi comunica a tutti che egli farà un racconto in cui entreranno tutti gli animali e chi sente nominare l'animale assegnatogli dovrà

Paraletteratura - Galatei

Pagina 289

alla finestrella ed i cavalieri dell'altro gruppo devono indovinare di chi siano quegli occhi. Chi indovina può passare dall'altra parte e fare un

Paraletteratura - Galatei

Pagina 290

limiteremo ad indicare alcuni giochi che hanno per fine esclusivamente l'assegnamento di un « pegno » a chi non li sa assolvere.

Paraletteratura - Galatei

Pagina 295

invece sollevare le mani come due ali svolazzanti quando l'organizzatore nomina un oggetto o un animale che vola effettivamente. Chi fa il segno di

Paraletteratura - Galatei

Pagina 296

, mai, or, ier, e così via, oppure, per rendere la risposta più semplice con un bisillabo. Chi tarda a rispondere mette pegno.

Paraletteratura - Galatei

Pagina 296

quella di cui si servi il giuocatore precedente. Chi erra, prende il posto del paziente.

Paraletteratura - Galatei

Pagina 298

d'imporre la penitenza che deve scontare chi gli succede nel pegno.

Paraletteratura - Galatei

Pagina 298

La penitenza della « a discrezione » è la più piacevole che si possa infliggere da una compagnia cortese a chi fallò nel gioco. Però, può diventare

Paraletteratura - Galatei

Pagina 298

selvaggina correrà a nascondersi dietro ai cespugli ed in ogni dove. Chi viene raggiunto e toccato dal cacciatore, diventa cacciatore anche lui e tutti

Paraletteratura - Galatei

Pagina 301

spontaneamente, si fa designare dalla sorte chi deve iniziare il gioco fungendo da volpe. Nella tana la volpe non può essere toccata da nessuno, nè essa tocca

Paraletteratura - Galatei

Pagina 302

toccare con le mani, io la faccio cadere ». Fatto il gioco si troverà facilmente chi vorrà imitarlo nella certezza assoluta che non vi sia nulla di

Paraletteratura - Galatei

Pagina 313

la partita è vinta da chi ha raggiunto il numero maggiore. Se i punti, e ciò è raro, dei due avversari fossero eguali, la partita è vinta da chi fece

Paraletteratura - Galatei

Pagina 342

distribuzione dei tarocchi, farà perdere la cosidetta mano, ossia scarto a chi la fece fallosa, e con essa l'onoranza di cinque punti a cadauno dei

Paraletteratura - Galatei

Pagina 346

5. Regole speciali. 1. Quando un giuocatore ha più carte del convenuto, se il numero non eccede tredici, chi è di mano decide se si debbano rifare le

Paraletteratura - Galatei

Pagina 352

5. Del modo di giuocare. Chi ha ricevute le carte giuoca il primo. E' obbligo di giuocare nel colore della carta annunciata; perciò, chi, giuocando

Paraletteratura - Galatei

Pagina 355

4. Del re e dello scoprimento della carta. Chi scopre un re vince e segna un punto; chi ha nel suo giuoco il re del seme della carta scoperta vince e

Paraletteratura - Galatei

Pagina 355

che avranno scoperto le carte minori. Le due coppie giuocano in adverso. Però nelle partite successive si appaiono chi scoprì la carta più alta con chi

Paraletteratura - Galatei

Pagina 357

Aggiudicato l'incanto a chi ha assunto impegno di fare un maggior numero di levate, prima che il giuoco s'inizi, gli avversari, considerate le

Paraletteratura - Galatei

Pagina 359

lungo tempo, non si esiti, ma si decida. A chi la precedenza viene offerta per la seconda volta, l'accetti senz'altro. Se uno viene dietro a noi

Paraletteratura - Galatei

Pagina 36

E' un po' giuoco d'azzardo e segue le norme finora enunciate, però il caso ha molta influenza sull'esito del giuoco. Fa le carte chi ha scoperto la

Paraletteratura - Galatei

Pagina 361

. Compiuto il primo giro, il biscazziere trae a sorte chi deve battere, e ripete l'estrazione quando il turno è esaurito. 6. La parigina è vinta da quel

Paraletteratura - Galatei

Pagina 374

Pindemonte, Lettere a Federico IV Chi ama molti, non ama molto: chi sovente, non a lungo; chi variamente, non degnamente mai. Balbo ...linguaggio più

Paraletteratura - Galatei

Pagina 398

Salv. Rosa, Satire Quanto meno bisogni avete, più siete liberi. C. Cantù, Il Galantuomo Infelice chi abbisogna dell'aiuto d'altri per liberarsi dal

Paraletteratura - Galatei

Pagina 400

Lo stesso, Manfredi Non si commetta al mar chi teme il vento. Metastasio, Siroe Senza forza d'animo non si possiede alcuna virtù, non si adempie

Paraletteratura - Galatei

Pagina 404

Costanza. La costanza è completamento di ogni umana virtù. G. Mazzini, Opere Avrà ragione chi non fu mai stanco e non sarà mai stanco. G. D'Annunzio

Paraletteratura - Galatei

Pagina 405

maldicenza rende peggiore chi la usa, chi l'ascolta, e talora anche chi ne è l'oggetto. C. Cantù. Attenzione. Lo sparlare della gente è una brutta cosa: e

Paraletteratura - Galatei

Pagina 406

Ariosto. Orlando Furioso. (c. IV. str. 16.) Chi più si sbrama a maledire una cosa, più si avvicina a desiderarla. Guerrazzi

Paraletteratura - Galatei

Pagina 407

Metastasio, Giustini. Chi è uso a patire è uso a tacere. Chi poco sa tacere, ha poco patito. Tommaseo. Pochi e grandi dolori fanno l'uomo grande

Paraletteratura - Galatei

Pagina 408

, Memorie e scritti Il dubbio inaridisce gli spiriti, come il vizio corrompe i cuori. La fede è il sorriso della giovinezza: chi crede ama; chi ama

Paraletteratura - Galatei

Pagina 410

Chi gode non comprende chi soffre. Persichetti La felicità, nella sua perfezione, è il sentimento che si accompagna al pieno possesso del bene. A

Paraletteratura - Galatei

Pagina 413

Guerra - Vittoria - Milizia Io ho sempre veduto, essere fondamento immobile dei grandi capitani, che mai debbe tentare la fortuna della battaglia chi

Paraletteratura - Galatei

Pagina 419

Ingiuria - Offesa - Scherno - Disprezzo. Un buon cittadino, per amore del ben pubblico, deve dimenticare le ingiurie private. Machiavelli. Chi

Paraletteratura - Galatei

Pagina 419

vilipeso da ciascheduno. Machiavelli. Chi riguarda la moda come segno e causa della corruzione dei costumi, la sbaglia, sì, come la sbaglierebbe chi

Paraletteratura - Galatei

Pagina 423

Giusti. Parla pochissimo di te, poco degli altri, molto delle cose. Mantegazza. E' solito che chi parla molto e bene, opera poco e male. Persichetti

Paraletteratura - Galatei

Pagina 425

Lo stesso, Gioas. Le lagrime sono le parole dell'anima, la voce del sentimento. Pananti. Le lagrime sono figlie della pietà; e chi dice pietà, dice

Paraletteratura - Galatei

Pagina 426

Pazienza. Una cosa sola dovremmo imparare, cioè la sofferenza. Gozzi. Si perde più tempo a fare in furia le cose, che a farle adagio. Chi va adagio

Paraletteratura - Galatei

Pagina 426

Metastasio, Demeofonte. Coll'economizzare il tempo si allunga la vita. Rosmini. Che il perder tempo a chi più sa, più spiace. Dante.

Paraletteratura - Galatei

Pagina 431

Vendetta - Perdono. Perdonando troppo a chi falla si fa ingiuria a chi non falla. B. Castiglione, Il cortigiano. Più facilmente s'induce a perdonare

Paraletteratura - Galatei

Pagina 432

Dante, Purg. 2. Chi troppo vuole si svoglia. Tommaseo. Voglie impotenti o forze svogliate, sono la sventura del mondo. Lo stesso. Senza forte volontà

Paraletteratura - Galatei

Pagina 432

A beau mentir, qui vient de loin. Ha un bel mentir, chi viene da lontano. Aide-toi, le ciel t'aidera. Aiutati, il Ciel t'aiuterà. (Chi s'aiuta Dio

Paraletteratura - Galatei

Pagina 441

spirito e la cortesia dei modi saranno a vantaggio di chi vuol far valere i propri diritti; sarebbe un errore gravissimo farsi richiamare all'ordine dal

Paraletteratura - Galatei

Pagina 61

guarderà bene di non fare colare l'acqua addosso a chi ci sta vicino, nè andare a cozzare con la punta contro i passeggeri che ci vengono incontro. In

Paraletteratura - Galatei

Pagina 75

Cerca

Modifica ricerca