Che la ricostruzione di San Pietro non potesse costituire un modello per il restauro di San Giovanni, si spiega anche con fondate ragioni religiose e
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È noto che il progetto borrominiano, conservato fino al Settecento, prevedeva il rifacimento di tutta la chiesa e che invece i lavori si limitarono
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Da tutto ciò si deduce: 1) che il progetto borrominiano fu approvato da Innocenzo X e quindi non era in contrasto col suo proposito di conservare la
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Non sorprende che, nel corso dei lavori, il progetto borrominiano abbia subito drastiche decurtazioni: la chiesa doveva essere pronta per il Giubileo
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maggiormente insiste l’artista, dell’apparente occasionalità. Le foglie di palma che, liberandosi dai nastri, si allungano frementi a carezzare le modanature dei
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Il terzo tema è quello che Borromini ha deciso per ultimo: le dodici edicole di marmi colorati in cui sono riutilizzare e quasi ostentate le colonne
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Il Cortona era conscio di essere più pittore che architetto: «l’architettura —— scriveva nel 1646 a Cassiano del Pozzo — mi serve solo per mio
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A proposito della sua prima opera importante, il Casino Sacchetti al Pigneto, il Portoghesi ha osservato acutamente che la costruzione è Tutta fatta
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Sempre sul piano ideologico, più che formale, la soluzione cortonesca dell’insieme di Santa Maria della Pace ha un precedente significativo, anche se
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’elezione al di là della vita; e poiché il cielo implica la morte fisica, l’esistenza spirituale è quella che si vive nella contemplazione e nel
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Rainaldi procede per successivi, graduali sviluppi del tema, che interessano anche la pianta e che vanno svolgendo i concetti e le frasi della
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Che Las Meninas sia una situazione e non soltanto un ritratto di gruppo l’hanno veduto i primi descrittori e chi, al principio del secolo scorso, ha
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Come parlare di realismo (e per Velázquez non può farsene a meno) se i modelli voltano le spalle al pittore? Bisognerebbe supporre che nello studio
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È escluso che la forma architettonica rappresenti visivamente le operazioni matematiche che l’hanno prodotta: deve soltanto «non disgustare il senso
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Avendo praticamente eliminato tutti i significati tradizionalmente inerenti alle forme architettoniche, e posto l’architettura come cosa invece che
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La tipologia è il dato di partenza dell’immaginazione: è la nozione storica codificata e, in sé, immodificabile, che crea la necessità del salto
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I disegni del Guarini riflettono un procedimento metodico, lucido, estremamente preciso: sono veri e propri disegni esecutivi, che non tradiscono
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L’attento studio delle piante guariniane condotto dal Passanti permette di ricostruire il percorso dell’ideazione formale: che muove sempre dagli
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: poteva mai ignorare, il Guarini, che per il razionalismo architettonico classico una soluzione siffatta era quanto di più arbitrario, anzi di assurdo
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’occhio vuole la sua parte, e si fa la parte del leone: scenografo, Juvarra è il primo a capire che, immagine per immagine, un fascio di luce, una
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, che forse sarebbe più giusto chiamare trovate felici, ma che, nel loro insieme fanno discorso e linguaggio. Tra i più vivaci e coloriti dell
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Le superfici continue, interminabili, esigevano la ripetizione delle medesime forme, dunque un linguaggio più preciso che geniale, una successione
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certamente i nobili, che comperano antichità e opere d’arte di gusto classico e considerano il «grand tour» nel continente come il necessario complemento di
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Quando la domanda, poi, se la pone Hogarth, la risposta è quella che può uscire da una mentalità non soltanto borghese, ma mercantile: il
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Ora, se l’artista e il conoscitore sono, culturalmente e socialmente, dei borghesi, è mai possibile che le loro attività, distinte ma complementari
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Richardson è esplicito: «di un quadro o di un disegno dobbiamo esaminare solo quel che vi troviamo, senza preoccuparci delle intenzioni che il
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erano tradizionalmente connessi, come s’è detto, contenuti e presupposti religiosi, che la coscienza religiosa inglese non poteva accettare, ma che la
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Ma, a non voler ricadere nell’aneddotismo sbrigativo che s’imputava agli olandesi, bisognava pure riproporre il problema dei contenuti, e dunque
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Non bisogna dimenticare, però, che lo spirito critico inglese nasce con l’interesse pratico di dar vita a una pittura; e che tutta la pittura inglese
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Può parere strano che, mentre il pensiero filosofico approfondisce l’indagine sulla percezione, i pittori si mostrino praticamente indifferenti
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termine che, nel linguaggio filosofico inglese, aveva già avuto, prima che Hogarth, lo applicasse alla pittura, una definizione precisa. Hobbes definisce
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’Illuminismo, Gainsborough è, fra tutti, l’artista che raggiunge nella sua pittura, e forse proprio perché non ha lasciato trattati o memorie scritte, la
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E qui la questione si complica. Da un lato ci si richiama alla funzione della «mente attiva», che penetra, interpreta, associa e combina, dall’altro
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Una delle conseguenze del «pittoresco» è il giardinaggio: oggetto, a partir dalla metà del Settecento, d’innumerevoli trattazioni. Non si nega che il
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per il fatto che non ha prodotto che della cattiva pittura. La poetica del «pittoresco» degenera, non si può negarlo, nella ricetta: forse anche
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natura, che non è la grande creazione ma il fatale errore di Dio; rifiuta la pittura, nella concretezza delle sue immagini e nella sostanza dei suoi
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’ambito dell’operazione artistica: è infatti quell’antitesi che apre il moderno sviluppo dell’arte «per tendenze», che chiaramente riflette la coscienza
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Oggetto di esaltazione fanatica e di drastica denigrazione, assai raramente, e forse soltanto nell’esame che ne fece Lionello Venturi, la critica di
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La grande stagione della pittura inglese può dunque considerarsi conclusa alla metà dell’Ottocento, con la morte di Turner. Ma è significativo che
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realtà visibile, lo spazio, non è che un comporsi e coordinarsi di frammenti. È strano che Ruskin, dopo esser giunto per primo alla teorizzazione dello
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Non è un caso che la critica di Ruskin si rivolga anzitutto ai pittori «moderni», e proprio perché tali, e muova direttamente, quasi seguitando
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Ora che la critica si è disgiunta dalla pittura e ha individuato il suo obbiettivo polemico nel conflitto sociale tra l’artigianato declinante e l
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Michelangiolo, bisogna rispondere che, se questo spetta a chi possiede una più ricca combinazione di possibilità artistiche, non v’è dubbio che ne abbia
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Può sorprendere che alla riva dell’immateriale e, in fondo, morale follia approdasse, con l’esaltato Blake, il lucidissimo Fuseli, amico di quei due
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vero che «le membra dell’architettura dipendono delle membra dell’uomo» e che «chi non è stato o non è buon maestro di figure, e massime di notomia, non
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Ma, ora che ha perduto il suo paradiso naturale e ha intrapreso il suo cammino nel mondo «artificiale» degli uomini, le forze che agiscono su di lui
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Le illustrazioni a Shakespeare sono dunque la dimostrazione grafica della poetica di Fuseli. L’eroe attore è, in definitiva, l’artista che mette in
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Una linea che sia insieme, fermo contorno della figura e suggerimento di un ritmo di moto, che si trasmette al lettore quasi per empatia dandogli il
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Nel gruppo marmoreo che Antonio Canova, poco più che ventenne, scolpì a Venezia per il senatore Pietro Pisani ed espose alla Sensa del 1779, Dedalo
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veneziana, al Vittoria: più che nella modulazione pittorica del modellato di superficie, il riferimento vale, ed entro limiti molto ristretti, per l
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