L'Ersilia Belloro era sola al mondo, senza mamma, senza babbo, senza fratellini, senza cuginette. Erano tutti morti nel terribile terremoto che aveva
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Un giorno la mamma s'accorse che nella dispensa c'era stato un topolino a rosicchiare una mela e una coscia, di pollo. La mamma pensava: -Se potessi
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attento al signor maestro, scarabocchia sul banco. Crede di disegnare cavalli e uomini, ma non fa che sgorbi. Intanto ieri non ha saputo fare un'addizione
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- Lucio, prestaci il tuo treno che facciamo fare un viaggio alle nostre bambole!- disse un giorno l'Emilia a Lucio. Lucio sùbito: - Per quella della
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Lucio, tornato dalla scuola, non era andato sùbito a salutare la mamma. - Che hai, bambino mio? - gli chiese questa. Fot. R. FiorilIli. Lucio
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, il suo vicino di banco. Che cattivo ragazzo!
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divertiva mezzo mondo credendo che tutti l'ascottassero. - Ih... aaa... Ih... aaa! - Anche per la strada, quando passava vicino alla gente, faceva sùbito
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ai suoi compagni. Questi, che stavano cheti cheti e tutti intenti a fare un compito, si spaventarono assai. La signorina rimproverò severamente il
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spalancava i due occhioni celesti, muoveva, le braccia, le gambe, e diceva, Mamma! -Ora rifarò il lettino! - proponeva Bebè, la dormigliona. l Emilia, che
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monelli di strada, che sono la disperazione delle loro povere mamme. Un giorno vennero alle mani e si azzuffarono, come al solito, per una sciocchezza
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! C'è un uomo! Mamma! - Sapete che cos'era? Un piccolo sorcio che rosicchiava una scarpa del Signor Spaccamonti.
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ora che l'inverno è passato. - L'Emilia si decide a lavarsi Ma la fanciulla cominciò a piagnucolare e a toccare l'acqua appena con la punta delle dita
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bugia alla signorina. Disse che l'aveva dimenticato. Ma sapete dov'era? Sotto il letto di Lucio, mezzo rosicchiato dal gatto. Se Lucio fosse un po
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anche se dice la verità. E questo è ciò che capita a tutti i bugiardi
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-Che cosa devo comprare con questi due soldi? - pensava la Maria tutta contenta. Voleva andare dalla fruttivendola e fece per attraversare la strada
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. Il fanciullo lo mostrò alla sorellina, che ne avrebbe voluto un pezzetto. - No, - rispose il birichino - te lo lascio succhiare soltanto un poco.- La
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proprio male, tanto che la sua mamma teme che debba morire. Non può neppure più aprire gli occhi. Di più le ha pigliate dalla cuoca, e nessuno gli
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parlare d'altro. La famiglia reale. Peccato che non vi fossero anche i principini! - Io voglio più bene al re - disse Lucio. - Ed io alla regina - fece
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Proprio! c'erano una volta cinque fratellini che si volevano un ben dell'anima, e stavano sempre l'uno vicino all'altro. D' estate andavano a spasso
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bel paio di calze quasi nuove, s'accorse che avevano una smagliatura. Oh, mamma! - esclamò la piccina - come faccio! Le mie belle calze sono già rotte
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Enzo aveva finalmente imparato che bisogna tener conto non solo della roba nostra, ma anche di quella degli altri. Il suo vicino un giorno
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, che dormiva ancora la grossa. Prese una bottiglia d'acqua di seltz, si accostò pian piano al viso di Gigetto e ...sbrif! Figuratevi come rimasero
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Che bella stagione è la primavera! Il sole è tepido, il cielo quasi sempre sereno. Quanti fiori nei giardini e che bel verde pei campi! I fanciulli
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Che vento tirava! I ragazzi uscivano dalla scuola, e il vento faceva loro volar via i berretti. Quasi tutti gli scolari allora incominciarono a
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Enzo aveva sentito dire che gli uomini avevano imparato a volare. Egli pensò - Bella forza! Basta attaccarsi un paio d'ali alle braccia, si vola
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I. Che sí fà? Il giorno dopo era il compleanno del babbo. - Che si fa - chiese la Maria a Lucio. - Portiamogli un bel mazzo di fiori - propose Lucio
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sempre pronto il solito ho paura. Paura di che? Non lo sapeva forseneanche lui. Gennarino il pauroso. E intanto era diventato il divertimento di tutti i
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, bambini miei, io sono molto contento. Però devo dirvi che, senza saperlo, avete commesso un piccolo malanno. Avete fatto bene a cogliere le viole; ma
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terra. Non vi so dire come rimase Corrado che si ferì anche una mano.La vaschetta andò in mille pezzi e i pesci morirono. Ora la mamma, glielo ha
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non aveva che una bambola di stracci. Ma era contenta ugualmente, perchè sapeva che la mamma sua non aveva danari per comprargliene una di porcellana
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; i canarini sono bipedi e le lucertole del cortile sono rettili. un bipede (un'oca) - Ih, che nomi difficili! - esclamò Antonino, il fratellino di
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La Luisa non è educata. La signora maestra mise vicino all'Emilia la Luisa, pensando: - Speriamo che prenda buon esempio e che divenga buona anche
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, con due corna ritorte e una sonagliera al collo era attaccata a una carrozzella. - Bella! Che forza! E com' è buona! - esclamavano i ragazzi, i quali
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dov'era il babbo loro, un pacco tutto suggellato e una letterina indirizzata proprio a loro. Che felicità! Ecco che cosa scriveva il babbo «Mie care
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Un giorno la signora maestra cundusse tutti i suoi scolari a fare una passeggiata fuori di città. - Che bel sole! - dicevano i ragazzi tutti contenti
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Sentite come strilla e fa i capricci? Sì, Giulio, proprio lui, che fa i capricci come un bambino dell'asilo. Amor materno. - Non lo voglio; è cattivo
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Quel birichino di Tonino aveva il brutto vizio di alzarsi ogni momento da tavola anche se vi erano invitati. Ma un giorno gliene capitò una che non
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Anche la Luisa aveva una bambola. Gliel'aveva regalata una signora che abitava nella stessa casa. La Luisa, felice, voleva insegnarle tante belle
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letto della povera ammalata e la curò come una donnina. Non fu contenta che quando la vide guarita.
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il vapore acqueo e le nubi. La pioggia cade abbondante specialmente in primavera e in autunno. D'inverno cade la neve. D'estate cade la grandine che
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. . . . . »31 Cinque fratelli . . . . . »33 Così piccina . . . . . » 34 Che te ne Importal . . . » 36 Il signorino Marmotta . . » ivi La primavera
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dell'istruzione pubblica in Italia. E ne fan fede gl'innumerevoli insegnanti che in tutta Italia li hanno adottati e continuano ad adottarli nelle loro
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compenso gli alberi del giardino e gli uccelli che cantavano. la lavagna Non mancavano poi i libri, i quaderni, la carta, la penna e il calamaio. un
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