Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Fedora

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Colautti, Arturo 15 occorrenze

viale, che conduce al giardino. – Fedora, che accompagna Loris con gli occhi, non può vederlo; ma Olga, che è risalita, lo scorge e lo riconosce. Basilio

melodramma

(Tutti son discesi nell’antisala. Lazinski s’inchina a Fedora, che gli stringe freddamente la mano. Grande animazione. – Un lacchè ha recato su d’un

melodramma

(Loris porge il dispaccio a Fedora, che lo percorre febbrilmente.)

melodramma

(Tutti ridono, compresa la Contessa, che prende il braccio di Boleslao: indi risalgono.)

melodramma

Nel lato destro del fondo la comune aperta e rischiarata, che conduce nell’anticamera.

melodramma

(De Siriex, seduto, beve a centellini la tazza, tra Olga e Fedora, che gli offrono dolciumi.)

melodramma

(Tutti si voltano curiosamente verso Fedora, che tira il cassetto, rimasto semiaperto, e vi fruga dentro.)

melodramma

(Fedora s’è nuovamente gettata nelle braccia di Loris, che la stringe al suo petto e la bacia lunghissimamente.)

melodramma

(Loris, sfinito, si abbandona su una seggiola: Borov parla sommesso a Basilio, che esce frettoloso: Marka corre a sostenere Fedora vacillante.)

melodramma

(Mentre Olga e Boleslao compiono a sinistra il giro, Fedora a braccio di Loris ricompare dalla dritta: ella freddamente istigante, egli più che mai

melodramma

(Dimitri corre verso la comune del fondo: gli altri, meno Desiré, che nasconde i dadi del domino, scappano a sinistra dall’usciale della galleria.)

melodramma

(Nel salone tutti applaudiscono Lazinski, che ha terminato il primo tempo del suo pezzo: il concertista polacco si alza per ringraziare goffamente

melodramma

(L’Agente s’inchina, e parte per il fondo. – Lorek s’avvia di nuovo alla camera di Vladimiro, e s’incontra in Fedora, che a lui ritorna ansiosa.)

melodramma

(Borov, che ha raccolto da terra la croce di Fedora, ne mostra il castone vuoto a De Siriex, mentre Olga asciuga la fronte a Fedora e Loris la copre

melodramma

(Fedora si ritorce bruscamente: vede l’uscio aperto e Lorek, che si avanza verso di lei: ella resta un momento come trasognata, poi si riscuote e

melodramma

Iris

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Illica, Luigi 35 occorrenze

(ora è Osaka che ride – e ride così clamorosamente, che Iris si ritrae davvero impaurita)

melodramma

Oh, suprema e profonda la pietà che a noi ne viene da un dolore vero che sgorga da un’anima umana!

melodramma

(Laggiù, nell’angolo, presso al bouddah che ride, si solleva lentamente la cortina di una porta. È Kyoto che introduce Osaka).

melodramma

(La mousmé – che fantasiosamente sente il linguaggio caldo della Luce e lo traduce in bontà, carezze, promesse, è Iris; è lei che infantilmente si

melodramma

Sono voci che rassembrano quelle dei tre personaggi della sua breve esistenza, il Giovane delle voluttà, il Taïkomati, il Padre cieco, ma, in quella

melodramma

Il villaggio, dietro quella grigia macchia di alti, pallidi bambou, eleva ancora indecisi nella penombra i suoi bizzarri tetti; e il ruscello che lo

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Iris prorompe in gran pianto; – le lagrime che le tumultuano nel cuore sono salite agli occhi e pel varco dei bruni sguardi che esse velano, inondano

melodramma

Ed è in quella trionfante visione che gli occhi della mousmé si chiudono, onde sul suo pallido viso è ancora la calma della tenera giovinezza

melodramma

Oh, la suprema bontà che il Sole esprime!

melodramma

Per la strada che, flessibile come un ramo di volubile, segue tortuosa le capricciose sinuosità di una riviera nel disegno bianco dei pruni selvaggi

melodramma

No, il Sole non penetra nelle Case Verdi! – Qui tutto è riflesso di metallo che scoppia a vivi e rapidi sfavillii dalle profumiere cesellate dove

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(Ed ora sono i ricchi paraventi che attirano gli sguardi d’Iris: uno è dipinto da Hokusaï e raffigura Daīkoun che fa piovere denari d’oro su di una

melodramma

gorgheggio delle voci giovanili delle mousmé col biascicar del rosario che fa il cieco e colle parole che la piccola Iris sussurra ai suoi fiori!

melodramma

Oh la suprema bontà che il Sole esprime al mondo coi suoi raggi!

melodramma

, trasformata, piena di energia e di volontà, respinge da sé Kyoto che le è vicino e corre alla finestra che poco prima le ha dischiusa la minaccia del

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Oh, splendore di leggiadria, eleganza, colori, ricami, fantasia di disegni, la veste che indossa Osaka!

melodramma

(una stridula risata è la risposta del giovane che volge con disgusto le spalle alla mousmé).

melodramma

(Il giovane s’avvicina alla intimorita mousmé che non osa sfuggirgli, tocca colle mani la testa di Iris; costei chiude timorosa gli occhi. Al tocco

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(Così lo rinvengono alcuni merciaioli ambulanti che passano per andare alla città, e lo rialzano compassionati).

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La Vita è pur tuttavia sempre un cammino faticoso, ma è aggradevole se penso che conduce a Nirvana!

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Muore la Vergine colla visione splendente della immortalità; essa vede intorno a sé una fantasia di fiori – tutti i fiori della terra – che allungano

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(e le guèchas scompaiono via rapide senza turbare il silenzio che è intorno ai due uomini e alla fanciulla addormentata).

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(e il taïkomati scompare dietro la cortina che cade come prima lasciando soli il giovane signore voluttuoso e la ingenua mousmé).

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Tu ora giaci nel cuore affannoso della città gaudente ove più accelerato batte il palpito delle esistenze nelle diverse febbri che agitano le genti

melodramma

Ecco le vesti in viola che vanno nel basso a tramutarsi in rosa fra rami e fiori e a stormi di grigi passeri volanti!, –

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Un dolcissimo suono di sàmisen, più sospiro che suono, piuttosto bacio che armonia, così è dolce e mite, bisbiglia querulo poco lontano. Iris ascolta

melodramma

O Morte, Signora Misteriosa, quanto sei grande nella tua pietà, Tu che tanti mari e cieli eterni poni fra gli umani e i loro dolori!

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Bella e antica fantasia nipponica, sono essi forse gli Ōni del tuo mondo superstizioso che scendono radendo gli squallidi fianchi della squallida

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Là in un angolo un bouddah ride, i piccoli occhi sfuggenti, la enorme epa floscia giù a sfascio sul loto simbolico che gli fa da piedestallo.

melodramma

esperte donne in un rapido gioco di mani disabbigliano ed abbigliano la fanciulla dietro all’ingraticolato di bambou che serve di toilette, questa

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Iris non sente più le sue torture; – già vive, la fanciulla, di una vita tutta luce; – e al Grande amico che la guarda essa eleva la sua anima:

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(E il taïkomati si allontana dalla verandah e si accosta ad Iris che le kamouro e le sapienti guèchas hanno in un batter d’occhio abbigliata – e la

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(Ma dalla folla, compatta sotto la verandah, che la provocante e inaspettata audacia del giovane signore ha reso muta, alle grida Iris! Iris! di

melodramma

La Luce è l’idioma degli eterni. E Iris, già eterna, sente la sua anima divenire fulgida come un raggio, alla voce ben nota del suo Sole che la

melodramma

Così, Iris, il furbo Kyoto con un pupo di legno può fare di te quello che vuole, mentre il giovane Osaka ti ha tentato invano colle vesti, coi tesori

melodramma

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