Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Scultura e pittura d'oggi. Ricerche

266251
Boito, Camillo 50 occorrenze
  • 1877
  • Fratelli Bocca
  • Roma-Torino- Firenze
  • critica d'arte
  • UNIFI
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L’arte veneziana è una fata col sole per nimbo, che attrae, che ammalia, ma che, a lungo, fa venir le traveggole. Chi si mette adesso all’impresa di

critica d'arte

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Meno felice riuscì un immenso dipinto, che lo Zona condusse per il principe Giovanelli, e nel quale sono figurate le dame veneziane, che offrono i

critica d'arte

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Nelle verdi lagune di Venezia, tra quei porti, così presso al mare, parrebbe che dovessero moltiplicarsi i pittori di marine; e in mezzo a tanti

critica d'arte

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— Nella Santa Cena che dipingeste per S. Giovanni e Paolo, che cosa significa quell’uomo che getta sangue dal naso?

critica d'arte

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Perchè la critica non rattrappisca l’arte bisogna che sia liberale, liberale in tutti i sensi, e di manica larga. Manco male il dire, come il villano

critica d'arte

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D’accosto a quello, che non sapeva di rose, c’era un altro dipinto, che una signorina smorfiosa avrebbe potuto guardare senza turarsi le narici

critica d'arte

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C’è, fra gli altri, quattro giovani scultori a Firenze, che non sono di primo pelo: ingegni, quale più, quale meno, singolari e degni di essere

critica d'arte

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Al giovine Fantacchiotti piacciono le fanciulle. Ecco una caprara giovinetta, che sul balzo di un monte giuoca con la sua capra: le mostra una

critica d'arte

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Questa medesima coscienza dell’arte chi crederebbe che si potesse trovare anche ne’ dolori del parto di quella monaca, la quale, quasi per celia

critica d'arte

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Ma sentite che bel soggetto, e come risponde a capello a colui, per il quale fu ideato, che è Giovanni Duprè: Fidia; che nella sua stanza guarda con

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Che paia 'l giorno pianger che si muore.

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Del Ferroni, che aveva smesso di dipingere, ma che ora, per fortuna, ripiglia, vedemmo nel negozio del signor Pisani un quadro piccolo piccolo

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la sua spiccia abilità di pennello è scomparsa. Non v’è cosa che più, gli faccia orrore oggi che il mostrare la facilità della propria mano. Sceglie

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L’ardire nei giovani, anche soverchio, ci pare bello. L’ardire, che non giova spesso a chi lo ha, giova quasi sempre all’arte ed a coloro medesimi

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— Non è un caso di libertà — ripigliò il Caffi — è un caso di moralità. Voi ne parlate con agio, voi; ma se vi fosse toccato a Roma ciò che è toccato

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Pagina 220

Abbiamo perso con la dissuetudine il senso delia grande arte architettonica, per modo che non sappiamo risuscitarla neanche lì dove potrebbe avere

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può darsi che anche nel resto facciano velo ai nostri occhi le velature dei secoli, le fantasie che i vecchi e gli antichi oggetti destano nel

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I pittori nuovi in che cosa si somigliano mai? Chi lo sa? E pure ne’ loro quadri si sente alitare uno spirito contemporaneo: c’è come il soffio di un

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Come il Cremona intende ad ammorbidare le tinte e ad alliquidare i contorni, nel che eccede, così intende a rappresentare certe leggiere e

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Questa non è un’arte che vada innanzi, che guardi al vero, che lo capisca, che lo esprima: è un’arte che invidia ai barocchi le loro incipriate

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Queste cose si dicono per mostrare con quegli esempi, i quali cascano primi giù dalla penna, che il vero si vede nelle opere proprie altrimenti di

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il tempo. La cagione può non istare in nessuna di quelle qualità che si è avvezzi a distinguere nella pittura; può venire da un non so che di vago

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Questo è il pubblico di Salvator Rosa, e questo è Salvator Rosa davvero. Ma c’è di quelli che avrebbero voluto vedere una specie di Tasso o di

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Ci sentiamo rispondere: e la prospettiva, che è scienza? e il disegno, che è scienza? e la fotografia, che ci dà la riprova effettiva del vero? Noi

critica d'arte

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Certo è una cosa che s’indirizza agli occhi del corpo, e che, mentre ai pittori e ai critici di quindici o venti anni addietro pareva secondaria in

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’ primi anni del nostro secolo era, per questo lato, più fortunata della presente. Per trovare l’architetto, che dà gli schizzi, o spesso la sola idea di

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non allora che si connette all’architettura, diventando o la forma di un edifìcio, o la parte di un monumento. Vedete le metope, i fregii e i timpani

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del pittore, come quello che si affatica in cosa molto più difficile; ma neppur siamo con maestro Tasso, che giudicava più nobile la scultura perchè

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Il Buonarroti, artista divino e uomo di un ammirabile buon senso pratico — virtù che non vanno insieme sovente — concluse le discussioni accanite

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Ma tale criterio, ripetiamo, ci pare sbagliato. Lo scultore deve invece dire a sè stesso: per quel finestrone, che guarda a ponente o a mezzodì, ch’è

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Hanno tentato dal più al meno in tutti i tempi di persuadere all’una che, per diventare più bella e più singolare, doveva rubare all'altra certe

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Può darsi invece che si trasformi, ma non si capisce ancora per quale via. Già se v’è arte, di cui l’indole non convenga a questo nostro secolo, è la

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darsi in braccio al loro genio nativo. Così l’arte diventa un’affettazione. O quanto meglio sarebbe che ciascuno facesse il proprio mestiere: l’artista

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Pensare se in queste impazienze moderne quell'arte, che ha bisogno di fare un modello in creta, di tenerlo sempre bagnato perchè non dissecchi, di

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Noi abbiamo timore che il Monteverde s’affatichi a ristudiare troppo sè stesso. L’ignoranza è sempre una pessima cosa anche negli artisti; ma non

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È degno di osservazione che anche quelle cose, le quali sono un mero accompagnamento necessario d’una operazione della natura, hanno un non so che di

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Quanto a noi, che ci siamo messi dinanzi all’opera con animo imparzialmente aperto ad ogni impressione, dobbiamo confessare che quella statua ci ha

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Ma lo splendore dell'aspetto e le ricercatezze d’ogni sorta sono invece necessarie alla scultura, che si usa dire di modo lombardo. Inarrivabili nel

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Tale scienza che diventa natura, e tale coscienza che diventa metodo, servono a dare ai marmi ed ai bronzi, insulsi per il tèma, quel non so che, che

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Questo Carpeaux, ingegno che non si sa piegare a nessuna norma, preferisce, quando può, al marmo ed al bronzo la terra cotta, che gli permette di

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Pagina 346

Il trovare questi tedeschi ed altri popoli non latini, che sono ricchi nelle cose di pittura e di architettura, essere tanto poveri invece nella

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Pagina 349

Il rannodare l’arte d’oggi al passato, e il darle un certo carattere di nazionalità sono due faccende aifatto diverse, tant’è vero che la pittura del

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Pagina 356

Oh l’ometto tondo, grassoccio, ma rapido, che si alzava sempre prima del sole, che lavorava sedici ore del giorno, che non apprezzava le astrazioni

critica d'arte

Pagina 38

Oggi l’arte è una fatica. Allora invece non pareva altro che un certo non so che diffuso per l’aria, e che ciascuno indistintamente respirava come l

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Pagina 385

Negli ultimi scompartimenti del loggiato a sinistra stanno tante figurette piccole e tanti busti minuti, così spiritosi e veri che son vivi: la testa

critica d'arte

Pagina 403

Dicevamo della maestria meccanica dei Lombardi. Oh quanti esempii di essa nella Esposizione di Napoli, che fanno spalancare gli occhi e la bocca alle

critica d'arte

Pagina 406

Egli che raccontava con tanto garbo le sue molte scappatelle giovanili, egli che aveva lo scherzo libero senza malignità verso gli altri, ma senza

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Pagina 418

Toscani che non quella del vero; ma meglio del Caino, dove l’atto violento non lasciava imitare con pace il naturale, meglio dello stesso Abele, che è

critica d'arte

Pagina 51

Intanto non sarà male indicare, così alla buona, il concetto generale, che annoda insieme i seguenti studii, e principiare da una definizione pratica

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Pagina 6

Lo stile della statua e del Leone non ha che vedere con lo stile dell’architettura: quello è largo, in qualche parte pesante ed esagerato, ma sempre

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Pagina 62

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