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Attraverso le nubi dell’incendio si scorge la gente che fugge, che s’urta, che cade. – Una fiumana di popolo irruente invade il criptoportico, spinta
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Presso all’arco che sbocca nel Circo si vede internarsi nel muro, di prospetto, il primo ramo d’una scala che sale al podio.
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Mentre Fanuèl sta per rispondere, s’avvede che l’apertura del sotterraneo si rischiara e che un uomo, con una face in mano, viene salendo lentamente
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Si vede l’interno dell’Oppidum fra i suoi grand’archi centrali, quello di destra che sbocca nell’arena e quello della porta pompae, a sinistra, che s
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Entra l’exaforo che s’avanza lentamente. I littori che lo precedono, coi fasci laureati, respingono la folla. L’exaforo è portato da sei schiavi
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L’Oppidum non è più che una voragine di fumo.
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questo e gli altri campi che si estendono dall’altro lato. La notte è nuvolosa. La luna pènetra a stento le dense nubi che la nascondono. Sull’Appia e
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Alcuni fedeli, nella cella, appendono degli ex-voto alle ginocchia dell’idolo, altri depongono delle monete nel piatto delle offerte che sarà portato
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Asteria porge la face a Simon Mago che sta per discendere nel sotterraneo.
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Passa un viandante che va verso Roma con una bisaccia a spalle ed un bastone.
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Il velo, che copre il capo di Nerone, cade. Appena il volto di Nerone si scopre,
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Fra gli alberi dell’uliveto si scorge una figura nera che s’avvicina lentamente. È Asteria.
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Nello stesso tempo s’è spento il raggio che illuminava Asteria. Il sacrario ripiomba nell’oscurità.
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Un rombo lugùbre giunge dall’alto e ad intervalli uno scroscio come di cataste o di mura che ruinino.
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Passano sull’Appia due giovani viandanti; quello che canta poggia il braccio sulle spalle dell’altro. Vanno verso Roma.
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Sul lato destro della via, dalla parte di Roma, s’innalza un grande sepolcro che si prolunga nell’erba; gli si allinea d’accanto, progredendo verso
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Dietro la parete, attraverso una grande lastra di fengite, che si confondeva cogli altri marmi, traspare un grande chiarore.
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In questo grande atrio ha sua foce un criptoportico che si prolunga nel fondo seguendo la lieve curva della fronte del circo; è chiuso, alla diritta
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La guardia Germana, afferrato Simon Mago, lo trascina rapidamente sino alla scala di legname che sta a sinistra del criptoportico.
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La folla vociferando segue la quadriga e s’interna nel criptoportico. Simon Mago, seguito a distanza dal suo Centurione, incontra Gobrias che viene
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Passa una famiglia di gladiatori, la precede il lanista, riconoscibile alla lunga ferula che impugna; gli sta a fianco uno schiavo con una lanterna.
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La notte è piena di canti che giungono dalla vasta campagna, dalle lontananze dell’Appia; frammenti di canzoni portati dal vento, dispersi dal vento.
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E s’abbandona sulla tomba che le sta dietro; quivi, giacente, rimane. Simon Mago scende tre gradini della cripta con la face in pugno e scompare
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Un’ampia nicchia, fiancheggiante la porta pompae, accoglie la famosa scultura Rodiana che rappresenta Zeto ed Anfione in atto d’avvincere Dirce alle
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fanno parte del gruppo che assedia Gobrias.
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Simon Mago schiude un poco la cortina e passa nella cella. Non rimane altra luce che quella del cero e del braciere ardente; anche la fiamma dell’ara
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Ad un tratto s’odono degli urli di spavento che vengono dal fondo del criptoportico e dalle parti più alte dell’edificio dove s’incomincia a scorgere
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Nerone, con un gesto appena accennato, congeda Terpnos che esce tosto dalla porta d’onde è entrato. Nerone rimane ginocchioni ad aspettare a capo
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Le grida di terrore aumentano e s’avvicinano. Il fumo penetra nell’Oppidum e s’ode Gobrias che grida: «L’incendio è nelle fornici!». Altre voci
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È un sotterraneo del Circo dove si depongono i morti. La luce riflessa d’una torcia che s’avvicina dirada a poco a poco le tenebre, rischiarando a
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occhi fissi su Nerone si toglie dal collo le serpi avvolte e le lascia cadere nella cista mystica che le sta d’accanto.
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bestiarii sollevano Rubria sulle teste della folla ruggente e la trasportano nell’arena dove è spinto anche Fanuèl insieme alle Dirci e ai Cristiani che
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Artisti Dionisiaci che indossano le loro vesti teatrali.
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funeraria; il lumignolo si ravviva e riarde. La donna s’inginocchia, inclina il capo sulla tomba, congiunge le mani e, nell’alto silenzio che la circonda
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una densa colonna di fumo che invade il sacrario e nasconde Simon Mago alla vista dei credenti. La cortina si chiude; Dositèo e Gobrias sono rimasti
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del serpente di bronzo e tutti escono dalla porta a sinistra. Intanto Dositèo eseguisce gli ordini di Simon Mago: spegne i lumi, accende un cero che
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Rubria esce dal casolare con una lampa in mano; è seguita da Perside e da fanciulle che portano in grembo dei fiori sciolti e li depongono sulla
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(uno dei birri che seguì Scarpia, torna dalla Cappella portando il paniere che Cavaradossi diede ad Angelotti)
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È ancora notte: a poco a poco la luce incerta e grigia che precede l’alba: le campane delle chiese suonano mattutino. Odesi il canto di un pastore
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(Tosca accenna che ha capito)
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(odesi la voce di Tosca che prende parte alla Cantata)
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(Cavaradossi, che con ansia crescente ha udito le parole di Sciarrone, trova nel proprio entusiasmo la forza di alzarsi minaccioso in faccia a
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(Spoletta esce: Cavaradossi, che ha udito, si leva minaccioso contro Tosca; poi le forze l’abbandonano e si lascia cadere sul canapè, esclamando con
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(Sciarrone apre l’uscio che dà alla camera della tortura. Il Giudice vi entra e gli altri lo seguono, rimanendo Tosca e Scarpia. Spoletta si ritira
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singhiozzante si rivolge a Scarpia che sta impassibile e silenzioso. Intanto Spoletta brontola preghiere sottovoce).
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gioia, che egli soffoca tosto timoroso, erompe dal suo petto. Egli ha riconosciuto il pittore e gli stende le braccia come ad un aiuto insperato)
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Scarpia e la tavola e vedendo che sta per essere toccata da Scarpia, lo respinge inorridita. Scarpia cade, urlando colla voce soffocata dal sangue:)
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Cavaradossi, poi chiama a sé il Carceriere: con questi e col Sergente ridiscende, non senza aver prima dato ad una sentinella, che sta in fondo, l’ordine
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sulla piattaforma. Essa vede l’Ufficiale ed il Sergente che conducono Cavaradossi presso al muro di faccia a lei: il Sergente vuol porre la benda
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portare il bicchiere alle labbra, scorge sulla tavola un coltello affilato ed a punta; dà una rapida occhiata a Scarpia che in quel momento è occupato a