, per carità, dissimulare l’artificio sotto un’apparente naturalezza dacché l’uomo è fin da principio destinato a essere diverso da tutto ciò ch’è
Pagina 212
dell’accademia di San Luca, ch'era il sodalizio professionale degli artisti. Sc il Bernini vuol essere l'artista ufficiale della Curia Romana e se il
Pagina 239
, come il «chef d’oeuvre inconnu» di Balzac, ch’è soltanto un groviglio di segni indecifrabili perché riproduce la realtà esistenziale nel suo
Pagina 25
«devozionale», nel senso che si dà a questo termine allorché si parla della pittura dello stesso periodo, e si vuole spiegare ch’essa non tanto mira alla
Pagina 276
palesemente lo sviluppo e l’accentuazione della funzione devozionale ch’era alla base del primo progetto. La novità è, in sostanza, l’inserzione di un
Pagina 279
spirito d’obbedienza; ma non si può dire ch’essi rimangano un’opera di ripiego, subordinata rispetto a un altro, predominante interesse. Negli affreschi
Pagina 28
della loggia o, ch’è lo stesso, tra una prospettiva proiettata sulla curva e una prospettiva proiettata sul piano, La soluzione definitiva è dunque la
Pagina 281
il suo carattere di attività dipende proprio dalle consuetudini di visione ch’essa richiama e riattiva alla coscienza. La colonna, per esempio
Pagina 285
elevandola al cielo delle idee eterne, è il tipo ideale del monumento, l’espressione suprema di quel sincretismo di classicità e cristianesimo ch’è alla
Pagina 29
tema ma il suo sviluppo armonico: esattamente come nella composizione musicale non è tanto il tema melodico che conta quanto lo sviluppo ch’esso
Pagina 334
, l’architettura come teoresi — elimina quello ch’era stato, per quarant’anni, l’obbiettivo supremo della sua ricerca, quello a cui aveva mirato fin dal
Pagina 35
Il meglio del pensiero urbanistico e architettonico di Benedetto Alfieri è rimasto inespresso, ma si può ricostruirlo sugli atlanti di disegni «ch
Pagina 356
quello ch’era stato, nei confronti dell’arte figurativa, Patteggiamento del patriziato nella Roma antica: sapere apprezzare la bellezza dell'arte è una
Pagina 359
, in Inghilterra, alla «grand manner», ch’è poi il far largo e solenne, ma anche sciolto e discorsivo, del ritratto «eroico».
Pagina 361
italiani: la loro pittura, specifica Walpole, è simile alla commedia, ch’è cosa da attori girovaghi, mentre la tragedia è comunque cosa da letterati
Pagina 368
riprendere, ma anche riformare, il concetto di «storia», ch’era alla base dell’arte di tradizione classica. Hogarth non si rassegna ad essere considerato
Pagina 369
storia ch’è travaglio e sviluppo e che dall’antichità giunge fino a noi e ci oltrepassa. Strano a dirsi, nei primi anni del Cinquecento si ripete tra
Pagina 37
che, come imitatore della natura, Raffaello è superiore a Rembrandt (disc. VII). La vera imitazione, dunque, è l’imitazione di ciò ch’è stato fatto dai
Pagina 371
definisce «the line of beauty» è, senza possibilità di dubbio, la linea del «wit»: all’opposto della linea retta, ch’è il collegamento più diretto tra
Pagina 376
esservi uno spazio fluido e indefinito. Ma se si badi alle distanze suggerite da quei brani di paesaggio, si osserverà facilmente ch’esse non hanno alcun
Pagina 377
poi un paradosso, se si pensa che l’agir spontaneo e naturale, secondo un retto e quasi istintivo discernimento di ciò ch’è buono o bello, è virtù
Pagina 385
qualificazione dell’individuo in rapporto a un rango sociale, doveva inserirsi in quella ch’era ormai la tecnica e l’economia, la funzione produttiva
Pagina 386
arte è capriccio: «l’ultima parola ch’io pronuncio in questa accademia, da questa cattedra, sia il nome di Michelangiolo». Pochi anni più tardi un
Pagina 388
celeste o infernale, eterno. Sono appunto questi i termini che rientrano d’un tratto nell’arte, che li aveva esclusi; e, quel ch’è più grave, vi rientrano
Pagina 389
costringe Dio a questo mostruoso commercio con l’umano? Il tema sociale, ch’era stato il tema fondamentale di tutta la pittura inglese, non poteva cancellarsi
Pagina 391
pseudoscientifici, potrebbe piuttosto ravvisarsi in Turner, ch’è un pittore, come oggi si direbbe, d’avanguardia, e come tale, anti-accademico e anti
Pagina 394
-natura, Blake è l’immagine dell’uomo in rivolta. Rinnega la storia, ch’è soltanto l’avverarsi di un destino o di una oscura volontà superiore; ignora la
Pagina 395
forma. È dunque comprensibile che Ruskin si riproponga il problema dell’arte italiana, ch’è arte per eccellenza «formale», e che risalga all’arte che
Pagina 398
Fuseli, ch’era stato scolaro del Reynolds nel ’64 e gli era rispettosamente amico, deve aver avuto una parte non piccola nel deciderlo al passo
Pagina 424
non seppe o non volle mai scegliere, non dirò tra Dio e il Diavolo, ma tra Petrarca e l’Aretino. Dall’angolo visuale del Manierismo, ch’è forse il più
Pagina 428
artefatta, dacché la funzione le ridà, su un altro piano, l’ambiguità, la doppiezza, l’inquietante pluralità di aspetti ch’è propria delle persone vive. È
Pagina 430
figure dell’arte è dunque, sempre, e non potrebbe non essere, magica e spettacolare, e non importa ch’essa avvenga su una scena teatrale, nel sogno o
Pagina 436
termina in incubo e, quel ch’è più grave, gli uomini sono tutti sonnambuli, agiscono nel sonno, e l’emozione è l’urto del risveglio, quando si prende
Pagina 438
Michelangiolo, che vedeva immagini prigioniere nel masso («non ha l'ottimo artista alcun concetto / ch’un marmo solo in sé non circoscriva»); ma qui l
Pagina 439
Questa era con tutta probabilità l’intenzione del committente, il Pisani, un aristocratico illuminato in una Venezia ch’era la punta avanzata dell
Pagina 466