gran mole oscura ch'è il Castel dell'Ovo, proiettavano una larga ombra nera su l'acque, meno cupe e tragiche a mano a mano che uno vogava
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calcina. Questo rozzo mosaico era molto tempo ch'egli lo andava facendo. A forza di maneggiar mattoni e calce, le mani gli eran diventate più dure e più
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, ebbe uno schianto; e si può dire ch'ei si sentisse più afflitto, più finito di quando gli portarono i sacramenti. Perchè bisogna sapere, che la sera
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alcuna impressione su suor Istituta, la prima volta ch'ella vi penetrò: forse perchè la suora di San Vincenzo di Paola era avvezza a luoghi ancora più
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, smossi, sprizzavan barbagli rossi e gialli. — Domani, ch'è la vigilia, non so se potrò capitar da te — diss'egli. Leda non rispose. Lui continuò: — La
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comincia. A canto al perito sta ritto il banditore: un omino secco e vibrante, come il martello ch'ei tiene in mano; non ostante l'apparenza immobile, è
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, constatò ch'esso segnava appena 38 gradi, stropicciò con un lembo del fazzoletto il vetro dello strumento, poi il vetro degli occhiali, perchè il
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' insetti e di semi, le galline della Rosona non la lasciavano nè giorno nè notte. Dopo il mezzodì, finito ch'ella aveva da desinare e di risciacquar alla
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malor subitaneo, giaceva a terra supina, con le braccia aperte, come un gufo inchiodato. Nel cadere, la berretta erale scivolata dal cranio calvo, ch'ora
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giovanetto, così ch'e' potesse disporne liberamente e a suo capriccio? In una piccola città di provincia, assai lontana, una vecchia vedova menava
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d'improvviso, e vólta dalla parte di lui lo fissò e gli sorrise con tale amore, ch'egli, affascinato da quegli occhi bruni e da que' labbri rosati che gli
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, quando aveva molto dormito in giornata, di quel sonno riparatore delle forze ch'è tanto necessario a chi esce da una grave e penosa malattia, egli si
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qui siamo come in famiglia... — (il conte rifiutava) — L'aria di mare suol mettere appetito.... E se lei non mangia bisognerà dire ch'è innamorato
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freddo, schiccherato ad Emma ch'era ella stessa una viva fonte bianca che gettava rose, si ritirò nelle sue stanze, molto soddisfatto di sè e delle proprie
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tardi bisognerà bene che lei ne sia informata — fu la risposta. - Mio Dio, ch'è stato? - Si tranquillizzi, o non le dico nulla. - No, no, dica, dica
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IV. Era il primo giorno ch'egli s'alzava dal letto. Aveva fatto un grande sforzo di volontà, non ostante che la buona nutrizione e le cure costanti
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osservare quello che accadeva, neppure alle prime piroette del meraviglioso mimo polacco ch'era la great attraction del corpo di ballo annamita. Sono uscito
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persuaderlo ch'ero informato benissimo e che questa gentile mosca bianca, per quanto potesse sembrare incredibile, era bianca veramente. Era, anzi, una
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ereditario, ch'è terzogenito d'un ramo cadetto, mentre di me, di me che sono figlio d'un re, che son principe ereditario d'un regno come quello di Fantasia
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piace immensamente. Le ho già manifestato la mia vecchia ammirazione parigina in due modi: mandandole quel pendentif di brillanti ch'ella aveva al
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ritrovato a Pulquerrima. Le autorità guardavano sbalordite le inesplicabili di Sua Altezza per un giovanotto qualunque ch'era persino venuto alla stazione
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porta ch'era dietro le spalle della duchessa di Frondosa e proprio di fronte al Re; apparire l'elegante e sorridente figura del duca don Alvaro. Era
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topi, impauriti, fuggivano. Alla Giulia, ch'era una personcina pulita, rincresceva soltanto che non ci fosse nessuno per lavarle la faccia e per
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, per la Giulia, il sentire ch'ella non si trovava completamente sola al mondo, era pure una gran dolce cosa; e il cuore, povero cuore nascosto nella
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protetta! Orlando, allora, prese a dire enfaticamente, nel solito linguaggio rimato a ottave, ch'era il suo:
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hai lì? - chiese la voce, ch'era d'una donna. - Che ci ho? Niente - rispose un'altra voce, ch'era dello spazzaturaio. - Vedo luccicare! - (Luccicava il
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la gloria - rumore sempre vano - che lo aveva accompagnato. Adesso, certo, erano presso a cambiar vita l'uno e l'altra; e peggio di quel ch'era loro
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- rispose semplicemente il babbo; e soggiunse, rivolto alla moglie: - È stata buona, dimmi, nel tempo ch'io ero lontano? La signora de' Rivani si
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manciatella di farina sciolta nell'acqua, aveva riattaccato la carta argentata di certe sbucciature ch'erano altrettanti sfregi alla corazza di quel
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era poca, si sentiva lusingare da tutti quei complimenti! Gli era dunque vero ch'era bella! Gli era vero ch'era una principessa! E le tornavano in
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dottore, che prescrisse alla piccola malata parecchie medicine e una dieta assoluta. Dichiarò ch'erano proprio stati i troppi dolci causa di quel
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anche a lei un cavallino ch'ella potesse, col tempo, ammaestrare come quello dell'americana. Figurarsi, dunque, se seppe resistere e starsene quieta
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poco, perchè a lui erano serbate più carezze, e prodigate maggiori premure. Quando la Marietta lo vide, dichiarò ch'esso era anche più bellino di
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persuasa, a forza di sentirlo ripetere, ch'ella non meritava niente e che qualunque cosa era troppo per lei. Macchinalmente seguiva con gli occhi la
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più per dolore che per paura. Qualche volta ch'ella s'era arrischiata a mettere una parola di pace in quei tristi discorsi, era stato peggio: la
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una pantomima, dove a Pulcinella, ladro, secondo il solito, toccava un fracco di legnate, ch'egli si meritava; e più in là dei Beduini a cavallo, co
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soldo I'una. Camilla scelse la più bella: un bocciòlo appena schiuso, ch'esalava un profumo delizioso; poi salì a due a due i gradini di casa, col
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rumore, perchè aveva bisogno d'udire una dolce parola. - T'amo! - disse la Giulia. E lo disse con tale accento d'amore da credere ch'ella fosse
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, ch'era un'ottima madre di famiglia e adorava i suoi quattro figliuoletti, rimase rattristata da quelle parole, e soggiunse: - Io, vede, se avessi una
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uno sente; desiderar di parlare e dover stare in silenzio sempre... Quando sarebbe tornata Camilla? Mai! le diceva tutto quello ch'era intorno: il
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male, abiti troppo larghi e lunghi per lui, salvo i calzoni, ch'erano miseri, stremenziti; un cappellaccio unto, bisunto alle falde, gli si affondava
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questa bambina! - pensava ella con malinconica soddisfazione. Perchè bisogna sapere ch'era accaduto un fatto curioso. Rachele, nel vestir la bambola, visto
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primo giorno ch'entrai nel monastero l'avvertimento fra i denti susurratomi da una conversa di non lasciare sul poggiolo una scatola di dolci, che
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. Egli è perciò ch'io non alzava furtivamente gli occhi su di lui, se non dopo di essermi ben assicurata ch’essa fosse altrove occupata. Questa manovra
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compiangere le mie sventure. Il dolore di non averla potuta abbracciare, neanche vedere un solo istante prima ch'ella si separasse da questo mondo, mi fece
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inteso però ch'io potrei assentarmene ogni giorno, purchè vi facessi ritorno la sera. Del resto, formale essendo quelle volta l'ordine, era preclusa
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l'altr'ieri: ce l'ha rammentato il cardinale Riario, ed oggi stesso abbiamo letta una carta, ch'essa cindirizzava due anni fa." Era evidente, che
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far una cosa per me. Aprii allora, e la vidi atterrita dall'atteggiamento ch'io aveva preso. Due converse vi portavano un letto, un tavolino e una
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potuto abbracciare negli ultimi momenti la più sventurata delle sue figlie. Su questo fatto io scrissi a mia zia una lettera pregna di lagrime, ch'essa
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EDIZIONE FIRENZE, G. BARBÈRA, EDITORE ____ 1864. (Proprietà letteraria) Il ritratto in fotografia, ch'è in fronte al presente volume, è stato eseguito dai
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