Nelle riflessioni che seguono, senza alcuna pretesa di completezza, cerchiamo di svolgere qualche spunto di riflessione sulla questione relativa agli
l'attenzione verso il nostro prossimo non è solo formalità, ma sostanza: cerchiamo di averne un po' di più, e la nostra quotidianità sarà senz'altro
Hotel e noi non siamo degli elettrodomestici! - e che ci offra un pranzo in un buon ristorante. E poi, cerchiamo di farlo mangiare bene ma senza
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frigo, non accendiamo la tv nelle ore della siesta e del riposo, cerchiamo di essere puntuali, non frughiamo nei cassetti: chiediamo dov'è quel che ci
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l'ospite stesso che, declinando l'invito a cena (magari perché è a dieta), ci propone di raggiungerci invece per il caffè, cerchiamo di non dilungarci
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cerchiamo di convincere (o peggio, colpevolizzare) chi ha preferito starsene tranquillo a guardare lavorare gli altri: non a tutti il mal di schiena
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nudi. Cerchiamo di prevedere ciò di cui avremo bisogno; per non dover chiedere in prestito di volta in volta l'asciugamano, la maschera e le pinne
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cerchiamo di dimenticarcene, noi per primi. A rigor di termini, ai messaggi scritti bisognerebbe rispondere con lo stesso mezzo (quindi cartoncino scritto a
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ristorante, chiediamo di poter occupare una saletta privata, e poi cerchiamo di non ridurre la festa alla brutta copia di un pranzo di nozze. Al
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lo scopo della nostra vita: sarebbe una prigione. Soprattutto mai mascherarsi da giovani, negli abiti come nel linguaggio. Cerchiamo di ovviare agli
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declina, cerchiamo di salvare quella dell'intelletto, rigenerando i nostri interessi con nuove idee, conoscenze, curiosità, letture, buoni sentimenti
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delle Ferriere. Quando dobbiamo rimproverare qualcuno, cerchiamo di dosare le parole, senza eccedere in urla e turpiloquio; tutte cose che non
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cerchiamo di giustificarci dando la col-pa al traffico, alla difficoltà di trovare un taxi, alla mancanza di puntualità altrui: sono tutti imprevisti
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raccomandazione: anche se siamo sicurissimi della freschezza del nostro alito, quando parliamo cerchiamo di tenerci a una distanza ragionevole, senza
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garbato («Le passo il geometra Gialli, buongiorno»). Se rispondiamo al telefono interno di un'altra persona, cerchiamo di essere molto espliciti sul
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verde, non togliamoci le scarpe sotto la scrivania, non telefoniamo facendo sentire la nostra conversazione fino in corridoio. Cerchiamo di essere
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Se durante una riunione ci concediamo una pausa per mangiare un panino, cerchiamo di creare, per qualche minuto, un ambiente rilassato. Prendiamo in
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posto tra una portata e I'altra per andarci a sedere accanto a qualcun altro. Cerchiamo di far onore al cibo e di essere allegri, ma senza esagerare
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code richiesto, ma senza strafare), non portiamo con noi il partner se l'invito non ne ha richiesto esplicitamente la presenza, cerchiamo di rispettare
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, motivazioni personali e professionali, disponibilità a viaggi e trasferimenti. Cerchiamo di limitarci a una sola facciata: tanto, chi vuole approfondire i
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, cerchiamo di essere pazienti. E comunque, piuttosto che aggredire a male parole il ritardatario dopo un'ora di fremente attesa, è molto meglio andarsene
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con la parola «Io», non rafforziamo i sì e i no con l'orrendo «assolutamente». Se vogliamo renderci simpatici all'uditorio, non cerchiamo di essere gli
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scusiamoci al suo posto, non cerchiamo di correggere, spiegare, mitigare. Fingiamo di non esserci accorti di nulla, e parliamo tranquillamente d'altro. E la
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In Francia si dice che «I buoni conti fanno i buoni amici». Perché anche l'amicizia più stretta non sopprime la proprietà privata. Cerchiamo di non
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nordica Finlandia non lo è affatto!). La parola d'ordine è «rispetto»: non cerchiamo di modernizzare o peggio di scandalizzare («Così capiscono subito
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», non riferiamo pettegolezzi sul loro conto; -cerchiamo di trascorrere con loro almeno le feste comandate; -ricordiamoci le date di compleanni
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parte del torto. Cerchiamo di non fare vistose preferenze, per esempio, difendendo sempre a priori i nostri figli e nipoti nei confronti di quelli
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perciò spesso cerchiamo di «convertirli», di forzarli a un'intimità che non gradiscono. Invece la prima regola di educazione verso i non-zoofili è di
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: in caso di necessità, scusiamoci e chiediamo subito quando possiamo richiamare senza disturbare; -se ci risponde una segreteria telefonica, cerchiamo
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chiamando - anche se sbaglia numero; -non è proibito telefonare per strada, ma cerchiamo di non alzare il tono di voce, di non gesticolare, di non
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; quando abbiamo ospiti, fingiamo di non vedere le maleducazioni dei figli, che verranno rimproverati più tardi, a quattr'occhi. Cerchiamo di mostrare
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