CARDELLO
rispondere continuava: - In casa del signor Decano Russo, che è anche cappellano di questo monastero. Vieni con me in sagrestia. Non potresti trovar di
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dato alloggio in casa sua, e lo mandava qua e là e si faceva preparare il desinare perchè il Piemontese (lo chiamavano così) mangiava una volta al
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il sonno e l'appetito. La sera, tornando a casa, gli sembrava di trovarsi in un deserto, quasi le stanze si fossero ingrandite e fossero divenute
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casa, quando avea finito di lustrare scarpe e stivali, di spazzare, di spolverare, di rifare i letti! Il signor Decano preparava nella stanza da studio
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giardini. E si rivedeva ragazzo in casa della nonna, mal coperto dai laceri panni ricevuti per elemosina, ma attivo, allegro, pronto a qualunque
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lasciarsi sfuggire di mano quella bella sommetta di parecchie migliaia di lire. E tornando a casa, senza aver cavato un ragno da un buco, si sfogava con
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ginocchioni, curvo sui tubi da saldare, sotto la vampa del sole che scottava, con appena qualche ora di riposo all'ombra di un albero, la sera tornava a casa
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nella vasca, e i ragazzi che si davano spinte ed urtoni per essere tra i primi a riempire le quartare e portar a casa l' acqua nuova Festa, delizia di
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d'inframmettersi, l' Orso peloso si rivoltava: - Che volete voi? In casa mia faccio quel che mi pare e piace! - E la gente andava via, stringendosi nelle spalle
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dissero che la bambina era in pericolo. - Prima che entrasse il beccamorto con la cassetta sottobraccio, una pietosa vicina aveva trascinato in casa sua la