ricostruzione del teatro San Carlo; e in Toscana fu adoperato prima (1818) nell’ufficio del Catasto, poi con miglior senno dal Fossombroni (1826) nel
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senza abilità la statua di Pier Antonio Micheli, famoso botanico, pel portico vasariano, e nell’anno appresso il monumento a Carlo III di Borbone duca di
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di Londra una sua figura muliebre decomponibile, GIOVANNI LUMINI stato prima scultore, e CARLO CALENZUOLI che tutti supera in abilità, e può dirsi
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Carlo, lavorò moltissime e stupende cere anatomiche non solo per i musei di Genova, Torino e Venezia, ma anche per quelli di Londra, di Svezia e d
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lacera in faccia a Carlo VIII, i disonesti capitoli, nel secondo il combattimento di Orlando e Rodomonte, e nel terzo lo scontro del primo console Bruto
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; quindi (1829), l’entrata di Carlo VIII in Firenze, accolto dalla Signoria, dal Clero e dai principali cittadini il 17 novembre 1494, troppo ben nota
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le principali. E dei freschi, la Musica Sacra, e la Profana, la Poesia e un Coro di putti festanti nelle sale del conte Carlo Guicciardini in Firenze
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Carlo Vili meritano essere ricordati con bella lode. — Emilio Lapi fiorentino (n. 1810 circa) è pittore di assai ingegno. Cristo fanciullo nel Tempio
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manifattura delle pietre dure, valse a recarvi notevoli perfezionamenti; e morendo lasciò nel figliuolo CARLO, che ebbe pure il suo impiego, un degno erede
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E primo d’ogni altro per ordine di tempo si fa innanzi nella bella schiera dei nostri CARLO GREGORI di Firenze (n. 1719, m. 1759) che fu incisore a
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E degni di onorata ricordanza nella storia dell’incisione in Toscana sono i due Lasinio padre e figliuolo. — CARLO LASINIO di Trevigi (n. 10 febbraio
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del Sanzio, e il ritratto di Carlo V, che è da noverarsi colle opere sue migliori. In procedere di tempo venuto a Firenze, fece per Luigi Bardi
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Firenze, ed oltre ad avere maestrevolmente inciso il Carlo V a cavallo del Wandick, e un bellissimo ritratto del letterato Giuseppe Borghi, ha fatto tra
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Don Carlo, poi il Chirurgo.
Don Alvaro ritorna con Don Carlo.
Don Carlo, poi Don Alvaro in abito da Frate.
Don Alvaro e Don Carlo si avanzano parlando tra loro.
Fra Melitone e Don Carlo, che avviluppato in un grande mantello, entra francamente.
Don Alvaro e Don Carlo scendono da un precipizio a destra correndo colle spade alla mano.
Don Alvaro ferito e svenuto è portato in una lettiga da quattro Granatieri. Da un lato è il Chirurgo, dall’altro Don Carlo coperto di polvere ed
carteggio con lui scrivemmo altra lettera negli stessi termini e collo stesso scopo al degno vice-presidente e mio onorevole amico Carlo Poerio, antico
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al Codice civile, propriamente tale, e già applicato in varie provincie, senza riforme, tale quale fu pubblicato nel 1837 dal Re Carlo Alberto. Ma
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