da questa parte ora facevano ultimi lavori d'impalcatura. | Cardello | avea badato al trasporto delle grosse travi e dei tavoloni, |
CARDELLO -
|
avrebbero voluto tornare addietro e rifare la strada, ma | Cardello | si era opposto; sarebbero stati d'impaccio agli operai che, |
CARDELLO -
|
muratura. E così quelli risalivano la collina assieme con | Cardello | che dava spiegazione per contentare la curiosità delle |
CARDELLO -
|
la galleria ... . Un rumore sordo, un urlo soffocato! | Cardello | si diè a correre all'impazzata in mezzo agli alberi di |
CARDELLO -
|
mezzi sepolti dalla frana gemevano: - Aiuto! Aiuto! - | Cardello | si era buttato carponi, smovendo il terriccio con le mani, |
CARDELLO -
|
in pianti vedendo arrampicarsi affannosamente il Piemontese | Cardello | e parecchi altri operai che accorrevano a portar soccorso |
CARDELLO -
|
li aveva coperti. Mancavano tre ... . Il Piemontese afferrò | Cardello | per un braccio. - Bada! ... . La frana aveva fatto una |
CARDELLO -
|
braccio. - Bada! ... . La frana aveva fatto una smossa. Ma | Cardello | liberatosi con uno strappo dalla vigorosa stretta, si dava |
CARDELLO -
|
fiatava; e nel sinistro silenzio si udiva il raspare di | Cardello | che, ora ginocchioni, ora carponi, continuava a lavorare. |
CARDELLO -
|
commiserandoli, chiedendo notizie agli scampati, a | Cardello | al Piemontese che guardava attorno come un ebete, pensando |
CARDELLO -
|
tra le grida strazianti dei parenti che piangevano i morti, | Cardello | si affannava a spiegare al Pretore: - Erano state prese |
CARDELLO -
|
suo arresto, - soggiunse il Pretore. - Sono ai suoi ordini. | Cardello | vedendo condur via il padrone tra due carabinieri, si mise |
CARDELLO -
|
Non darti pensiero di me. Ho la coscienza tranquilla. - | Cardello | si sentiva accapponare la pelle pensando che pochi minuti |
CARDELLO -
|
furono maravigliati della intelligente cooperazione di | Cardello | nella inchiesta. Per ogni appunto egli aveva una risposta |
CARDELLO -
|
disgrazia di quella frana non era umanamente prevedibile. | Cardello | in quei terribili otto giorni avea perduto il sonno e |
CARDELLO -
|
portare letto e biancheria di suo, e il desinare, pel quale | Cardello | sfoggiava tutta l'abilità culinaria appresa al servizio del |
CARDELLO -
|
essere scampato miracolosamente dal pericolo della frana, | Cardello | avea acquistato una gran fiducia nel suo destino. Gli |
CARDELLO -
|
le straordinarie orecchie sembravano più enormi di prima, | Cardello | gli si precipitò incontro a baciargli le mani ridendo |
CARDELLO -
|
la voce commossa, e non potè trattenersi dal ridere quando | Cardello | non sapendo come meglio esprimere la sua grande gioia, |
CARDELLO -
|
ignoranti delle bestie. - Sono brava gente, però, - rispose | Cardello | - Non dico il contrario; ma io ho bisogno di qualcuno che |
CARDELLO -
|
se vi va, se mi andate, bene; altrimenti, ciao - Così | Cardello | diventava sorvegliante di una squadra di operai, e dopo un |
CARDELLO -
|
quella volta diluviava e beveva per quattro, da sbalordire | Cardello | che non sapeva persuadersi dove quegli mettesse tanta roba, |
CARDELLO -
|
le tempie, e si movevano stranamente mentre masticava; | Cardello | guardandolo, si tratteneva a stento dal ridere. Or accadde |
CARDELLO -
|
rozzi, di terra cotta senza vernice. - Fermi! - gridò | Cardello | - Nessuno tocchi niente. E tu - soggiunse rivolto a un |
CARDELLO -
|
era già in vista, a fior di terra, un'altra tomba. | Cardello | tentava di sollevare da solo la lastra, con grande |
CARDELLO -
|
gioia, gridò agli operai che si erano affollati attorno a | Cardello | - Via tutti, al lavoro! Laggiù! - Palpava i vasetti, li |
CARDELLO -
|
dal terriccio che vi si era appiccicato attorno, e diceva a | Cardello | - Su, pòrtali a casa, involtati in questo giornale, e torna |
CARDELLO -
|
La lastra resisteva, come avea resistito ai soli sforzi di | Cardello | - Sono del tempo dei Saraceni - diceva questi, intendendo |
CARDELLO -
|
Il Piemontese cominciò a bestemmiare nel suo dialetto; | Cardello | credeva così, non intendendo la sequela di countag che gli |
CARDELLO -
|
erano rimasti intatti. - Ecco dei soldi, - esclamò | Cardello | tirando fuori alcune monete di rame. - Cerca bene; vi |
CARDELLO -
|
con tutti i denti, che fece dar uno sbalzo di paura a | Cardello | - E zitto, se ti domandano che cosa abbiamo trovato. |
CARDELLO -
|
ore del mattino, e teneva lontani gli operai, mentre egli e | Cardello | tastavano il terreno per scoprire altre tombe. E la sera, |
CARDELLO -
|
accanto all'altra, sul fianco della collina. Sembrava che | Cardello | avesse un fiuto speciale. Diceva: - Io scaverei da questo |
CARDELLO -
|
settimane d'inutile lavoro, avevano smesso di scavare. Ma | Cardello | non era più tornato al suo ufficio di sorvegliante. |
CARDELLO -
|
terrazza, dove la creta veniva messa ad asciugare al sole. | Cardello | ora badava a sorvegliare due operai che la stritolavano, la |
CARDELLO -
|
qualche ordine, e tornava a casa a rinchiudersi con | Cardello | pei saggi d'impasto della creta. Quel diavolo di Piemontese |
CARDELLO -
|
Quel diavolo di Piemontese sapeva fare tante cose! Mentre | Cardello | secondo le sue indicazioni, impastava mucchietti di creta, |
CARDELLO -
|
e le tazze foggiate. Ne aveva foggiata qualcuna anche | Cardello | osservando bene come faceva il padrone. Anzi, un giorno |
CARDELLO -
|
e le tazze allestiti erano messi ad asciugare al sole, | Cardello | avea tentato di foggiare un vasetto simile a quelli trovati |
CARDELLO -
|
lo raddrizzò perchè pendeva un po' da un lato, e disse a | Cardello | - Bravo! Ma per far meglio, ci vuole la ruota. Va' a |
CARDELLO -
|
in mezzo per attuarlo. Questo modo di agire piaceva tanto a | Cardello | Anche lui ora si sentiva preso da grande smania di fare. E |
CARDELLO -
|
- Quante diavolerie sapeva fare quel Piemontese! | Cardello | lo guardava a bocca aperta. Qualcuno, incontrandolo per |
CARDELLO -
|
un tesoro? - Il tesoro lo abbiamo già trovato, - rispondeva | Cardello | ridendo. - E tu, hai tu avuto la tua parte? - La mia parte, |
CARDELLO -
|
niente. - Bada, che quel matto non ti trascini in galera! - | Cardello | riferiva questi discorsi al padrone. - Faremo monete vere! |
CARDELLO -
|
dei vasetti e delle tazze eccitava l'immaginazione di | Cardello | Ma ancora il Piemontese non era contento; ottenere della |
CARDELLO -
|
stagnate. Per questo aveva ordinato quei medicamenti come | Cardello | li chiamava, arrivati dal Piemonte in due cassette |
CARDELLO -
|
e poi ridotta a pastoncini con tutte le cure possibili. A | Cardello | alimentando il fuoco con le legna, sembrava di fare |
CARDELLO -
|
asciugare il sudore, diceva; e avrebbe voluto indurre anche | Cardello | a fare come lui. Ma Cardello aveva paura di ubbriacarsi, |
CARDELLO -
|
e avrebbe voluto indurre anche Cardello a fare come lui. Ma | Cardello | aveva paura di ubbriacarsi, perchè il vino traditore una |
CARDELLO -
|
di Natale, mesi addietro. Dall'ansia e dalla commozione | Cardello | non sentiva sete nè fame. Assorbiti dall'operazione, essi |
CARDELLO -
|
fino a sera! - Basta! - disse finalmente il Piemontese | Cardello | si era immaginato che, cessato il fuoco, si sarebbe veduto |
CARDELLO -
|
tornare al paese e far vedere a tutti che cosa è divenuto | Cardello | Peccato che la povera nonna sia morta! Mi voleva bene, |
CARDELLO -
|
mentre questi apriva la porticina superiore del forno, | Cardello | non respirava, intento. Il Piemontese era rimasto serio, |
CARDELLO -
|
da fine polvere che quegli cacciava via col soffio; ma | Cardello | saltava dalla gioia; e quando ebbe in mano uno dei vasetti, |
CARDELLO -
|
- Ti farò entrare gratis la prima sera dell'opera. - Così | Cardello | come lo chiamavano, aveva ricevuto l'incarico di parecchie |
CARDELLO -
|
montagnola dove bisognava andare di proposito a scovarlo. E | Cardello | aveva appena dieci anni. Tre o quattro commissioni |
CARDELLO -
|
avevano fatto entrare nelle grazie dell' Orso peloso. Ora | Cardello | non stava più fuori, a spiare ficcando la testa tra i |
CARDELLO -
|
in fondo al magazzino il palcoscenico. Andando e venendo, | Cardello | passava con un sorriso di orgoglio e di sodisfazione tra i |
CARDELLO -
|
Diventerai burattinaio anche tu? - Chi lo sa? - rispondeva | Cardello | E il giorno dopo lo seguirono in Piazza del Mercato, mentre |
CARDELLO -
|
carnicina e vestito corto, che suonava la tromba, mentre | Cardello | picchiava sul tamburo da un lato col mazzo e dall'altro con |
CARDELLO -
|
di chiamar gente allo spettacolo. Intanto lo spettacolo era | Cardello | camuffato a quel modo, che non si curava dei fischi, degli |
CARDELLO -
|
quantunque travestito, che tutti chiamavano a nome: - Ehi, | Cardello | - Guarda Cardello - Evviva Cardello * Giacchè Cardello era |
CARDELLO -
|
che tutti chiamavano a nome: - Ehi, Cardello - Guarda | Cardello | - Evviva Cardello * Giacchè Cardello era conosciuto più |
CARDELLO -
|
a nome: - Ehi, Cardello - Guarda Cardello - Evviva | Cardello | * Giacchè Cardello era conosciuto più della bettonica, e |
CARDELLO -
|
Ehi, Cardello - Guarda Cardello - Evviva Cardello * Giacchè | Cardello | era conosciuto più della bettonica, e voluto molto bene, |
CARDELLO -
|
di fave condite con olio e aceto o altra cosa da mangiare; | Cardello | non rifiutava niente, non si lagnava mai; ringraziava e |
CARDELLO -
|
aveva avuto una bella idea, facendo suonare il tamburo a | Cardello | Il ragazzo gli piaceva per la sveltezza e per la serietà. |
CARDELLO -
|
Quando gli aveva domandato: "Vuoi suonare il tamburo?" | Cardello | aveva risposto sùbito di sì. - Ma bisogna che tu ti metta |
CARDELLO -
|
giorni avanti: - Come ti chiami? - Calogero; ma mi dicono | Cardello | - Perchè? - Se lo sanno loro! - E non ti dispiace? - Anzi! |
CARDELLO -
|
spilungone giallo giallo che mastica sempre tabacco. Meglio | Cardello | - Sei orfano? Non parli mai di tuo padre o di tua madre. - |
CARDELLO -
|
servire per la rappresentazione della sera appresso; e | Cardello | seguiva attentamente con gli occhi l'operazione, |
CARDELLO -
|
testa, le mani e i piedi; io li vesto. - Ahoóh! - esclamò | Cardello | - E potrò farli anch'io? - Perchè no, se ci metterai un po' |
CARDELLO -
|
- E fece muovere la mano di Pulcinella in atto di chiamare, | Cardello | rimase a bocca aperta. - Cardello O che sei sordo? - |
CARDELLO -
|
in atto di chiamare, Cardello rimase a bocca aperta. - | Cardello | O che sei sordo? - riprese Pulcinella. - Mi vuole davvero? |
CARDELLO -
|
che sei sordo? - riprese Pulcinella. - Mi vuole davvero? - | Cardello | voleva saperlo dalla burattinaia. Ma don Carmelo aveva già |
CARDELLO -
|
che, ciondolato un po', rimase fermo. E in questo modo | Cardello | ebbe un'idea del come i burattini parlavano. * La sera |
CARDELLO -
|
dalla bocca e voleva mangiarsi tutti vivi vivi, il povero | Cardello | cominciò a tremare dalla paura, e si sentì salire le |
CARDELLO -
|
mèssasi di buon umore per questa ingenuità, applaudì | Cardello | che stupito e mortificato, corse a nascondersi dietro il |
CARDELLO -
|
sicuro che tutti gli spettatori erano andati via. - Bravo, | Cardello | Hai fatto la tua parte anche tu! - gli disse don Carmelo: - |
CARDELLO -
|
per aria, se no si mette a girare ... Bravo!.. Così! ... - | Cardello | avea creduto che la cosa fosse difficile e che egli non |
CARDELLO -
|
qualche scapaccioncino, se eseguiva male i suoi ordini, ora | Cardello | si aspettava uno scapaccione da un momento all'altro. |
CARDELLO -
|
per esempio, quando aveva bevuto i litri di vino che | Cardello | andava a comprargli ogni giorno dalla signora da cui gli |
CARDELLO -
|
po', gli dava qualche risposta che non gli faceva piacere. | Cardello | aveva gran pietà di quella povera donna. Vedendola |
CARDELLO -
|
capelli; e all'ultimo, fermatosi a gambe larghe davanti a | Cardello | strizzava gli occhi ammammolati e sghignazzava: - Sai fare |
CARDELLO -
|
oh! Ninna oh! Ah! Ah! Ah - Sentendolo ridere a quel modo, | Cardello | aveva paura, e si allontanava accostando più stretta la |
CARDELLO -
|
la bambina di braccio. - Dorme; non la fate svegliare. - E | Cardello | indietreggiava, indietreggiava, supplicandolo con gli |
CARDELLO -
|
mano avea sollevato la bambina, e con l'altra avea aiutato | Cardello | a rizzarsi. Egli sembrava soltanto un po' sbalordito. |
CARDELLO -
|
sparita a un tratto, ed egli voleva ridere, e rideva anche | Cardello | che si era lasciato far i bagnoli di acqua fresca senza |
CARDELLO -
|
di gonfiore! Nient'altro. Va' là; hai dura la cuticagna, | Cardello | eh? eh? - Lo accarezzava, un po' ruvidamente, |
CARDELLO -
|
all'ultimo, scorgendo che l' Orso peloso si mostrava buono, | Cardello | rise quasi suo malgrado, e, per far la pace, gli disse: - |
CARDELLO -
|
e a desinare. Don Carmelo si dilettava anche di cucina, e | Cardello | ingrassava a vista d'occhio con quei piattoni colmi di |
CARDELLO -
|
- E buon sangue se ne faceva, anche troppo, lui. Certe sere | Cardello | si stupiva che al momento della rappresentazione don |
CARDELLO -
|
e altri pupi in gentiluomini di corte. Da otto giorni, | Cardello | si esercitava a far andare e venire dalle quinte di carta |
CARDELLO -
|
povera moglie eran toccati parecchi pugni e schiaffi, e a | Cardello | certi scapaccioni da farlo traballare su le gambe. Quando |
CARDELLO -
|
andava a far la spesa, la povera donna si sfogava con | Cardello | - Se non fosse per questa creatura! - E come vi siete |
CARDELLO -
|
lui che è tanto più vecchio di voi? - gli domandò una volta | Cardello | - È stata la mia disgrazia! - Avete la febbre? - Che |
CARDELLO -
|
- E se non se ne va? - Me n'andrò io, e finirò di penare! - | Cardello | prendeva in braccio la bambina che già aveva imparato a |
CARDELLO -
|
le manine, bionda, rosea, mentre la sua mamma lavorava. | Cardello | le ripeteva: - Dovreste parlare con la nonna, se volete che |
CARDELLO -
|
a desinare con loro, ma del progetto di condur via | Cardello | non le aveva mai fatto accenno. Da prima avea voluto |
CARDELLO -
|
mi sarà grata che le tolgo l'impaccio di pensare a te. - E | Cardello | aveva risposto serio serio: - Vedremo! - Vita e morte di |
CARDELLO -
|
però la folla fu così grande, anche perchè si sapeva che | Cardello | avrebbe fatto la sua parte che bisognò mandar via la gente |
CARDELLO -
|
dello spettacolo per la sera dopo. I compagni di | Cardello | incontrandolo per la via quando il burattinaio lo mandava |
CARDELLO -
|
domandavano: - Che fai? Impari l'arte del burattinaio? - E | Cardello | si vantava: - Ora so far muovere i pupi Sto imparando una |
CARDELLO -
|
- e li avea venduti un soldo l'uno. A chi gli domandava: - | Cardello | dove vai? - egli rispondeva con lo strillo pulcinellesco, |
CARDELLO -
|
qualcuno ... . Don Carmelo però non avea potuto indurre | Cardello | a fare proprio una parte - Quando saremo in un altro paese. |
CARDELLO -
|
Qui mi vergogno. - Finchè si trattava di far muovere i pupi | Cardello | nascosto dietro il fondo della scena, non si sentiva |
CARDELLO -
|
la sua voce, avrebbero cominciato a gridare: - Bravo, | Cardello | Viva, Cardello - E sarebbe finita; non avrebbe più saputo |
CARDELLO -
|
avrebbero cominciato a gridare: - Bravo, Cardello Viva, | Cardello | - E sarebbe finita; non avrebbe più saputo aprir bocca! |
CARDELLO -
|
cosa a lui; sani la sua fortuna. - Così, otto giorni dopo, | Cardello | andava via col burattinaio, seduto sur un cassone accanto |
CARDELLO -
|
e copertura con piccole lastre di pietra. Il Piemontese e | Cardello | erano sul posto da mattina a sera; uno da questa parte, |
CARDELLO -
|
da sè; e l'altro a sorvegliare lo scavo fino alla sorgente. | Cardello | avrebbe voluto essere un mago e far trovare allestita ogni |
CARDELLO -
|
spampanata del Piemontese - Peggio per loro! - rispondeva | Cardello | - Ma già sarà meglio far da noi soli. Bisognerà diventare |
CARDELLO -
|
con una prova di fatto; non gli avevano creduto. Un giorno | Cardello | era stato avvicinato da un vecchio stovigliaio. - Tu, che |
CARDELLO -
|
altro. Abbiamo già comprato il terreno. - Non era vero; ma | Cardello | non dubitava affatto delle parole del suo padrone. Quando |
CARDELLO -
|
Non aveva detto: "Inizierò le pratiche col Demanio"? Per | Cardello | significava: "Il terreno è comprato". - E quei vasetti? - |
CARDELLO -
|
devi dire quel che vuol lui. - Io sono bestia, - esclamò | Cardello | vedendo allontanare il vecchio: - ma a questo mondo c'è |
CARDELLO -
|
di me! - Ogni metro di conduttura messo a posto era per | Cardello | un avvicinarsi alla realizzazione della fabbrica. Tra due |
CARDELLO -
|
della Società. Una mattina, andando a sorvegliare i lavori, | Cardello | non aveva resistito al desiderio di dar un'occhiata al |
CARDELLO -
|
- Perchè dovrei lasciarlo? Pago una bazzecola. - Ah! - fece | Cardello | un po' deluso. Chi vuole comprarlo? - domandò il contadino |
CARDELLO -
|
dire. E poi giacchè è affittato per nove anni, - replicò | Cardello | misteriosamente: - Scusate il disturbo. - Potremmo |
CARDELLO -
|
- soggiunse il contadino, vedendo che colui se n'andava. | Cardello | non si volse addietro, non rispose. L'aver messo il piede |
CARDELLO -
|
a letto. Si sarebbe buttato vestito su le materasse, se | Cardello | non lo avesse aiutato a spogliarsi. Quella notte Cardello |
CARDELLO -
|
Cardello non lo avesse aiutato a spogliarsi. Quella notte | Cardello | che dormiva nel camerino accanto, sentendolo smaniare e |
CARDELLO -
|
sotto le lenzuola. - Non si sventoli! - si raccomandava | Cardello | - Va' a letto; non mi occorre altro. - Mi lasci star qui; |
CARDELLO -
|
- Mi lasci star qui; tanto, non potrei più dormire. - | Cardello | gli aveva detto: "Non sarà niente!" ma quella grande smania |
CARDELLO -
|
e gli occhi fissi intenti sul padrone che smaniava, | Cardello | si perdeva a fantasticare: - E se si ammala ora, sul punto |
CARDELLO -
|
e quattro! ... E buttarmi nella vasca! ... Così! ... - | Cardello | dovè trattenerlo. La febbre lo faceva delirare. - Beva! ... |
CARDELLO -
|
chiusi, col respiro affannoso, quasi esaurito dallo sforzo, | Cardello | gli mise una mano alla fronte. Dio! Come scottava! |
CARDELLO -
|
Quindici giorni di angoscia! Si era sviluppato il tifo; | Cardello | sembrava una larva di uomo, dopo tante giornate e tante |
CARDELLO -
|
il Piemontese seguiva con sguardi pieni di gratitudine | Cardello | che preparava la vescica di gomma col ghiaccio, le lenzuola |
CARDELLO -
|
di schiantare i rubinetti, buttando via il lenzuolo che | Cardello | era pronto a rimettere al posto, tentando di rabbonirlo: - |
CARDELLO -
|
avuto un infermiere maraviglioso! - il Piemontese prese | Cardello | per una mano e gliela strinse, esclamando commosso: - |
CARDELLO -
|
da sè, gli accadeva di chiamarlo suo secondo padre | Cardello | si metteva a ridere, pensando: - Quanti secondi padri ho io |
CARDELLO -
|
corso dal terzo secondo padre e la gioia di vederlo salvo, | Cardello | non rise; ormai, per lui il Piemontese era l'unico e vero |
CARDELLO -
|
Il giorno che il convalescente potè lasciare il letto, | Cardello | non riusciva a star fermo dalla contentezza. Saltava, come |
CARDELLO -
|
gli diceva il Piemontese - povero Calogero! - Dica: Povero | Cardello | - egli rispose: - come mi chiamavano al mio paese quando |
CARDELLO -
|
ero vispo come un cardellino. - Da ora in poi ti chiamerò | Cardello | anche io. Ti fa piacere? - Certamente. Mi parrà di tornar |
CARDELLO -
|
leggerissime dei vasetti antichi ci correva ancora molto. | Cardello | fu incaricato di triturare in un gran mortaio di marmo una |
CARDELLO -
|
dell'impasto e aveva buttato via i cocci con stizza. | Cardello | a quell'atto, s'era sentito stringere il cuore. Non |
CARDELLO -
|
ritentare. La creta, ridotta in polvere impalpabile - | Cardello | aveva le braccia indolonsite dal pestare e confricare due |
CARDELLO -
|
grammi di questa, col libro davanti per non sbagliare, | Cardello | avrebbe voluto sapere che cosa erano quei medicamenti e |
CARDELLO -
|
ma il Piemontese zitto zitto, faceva tutto da sè. | Cardello | doveva contentarsi di stare a guardarlo, e sgranava gli |
CARDELLO -
|
due vasetti e con la tazza rimasta intatta, e insieme con | Cardello | portava delicatamente la tavola al sole, nella terrazza. - |
CARDELLO -
|
sole, nella terrazza. - Diventeranno lucidi, ora? - domandò | Cardello | - Bisognerà rimetterli nel forno. Lo accenderemo domani. - |
CARDELLO -
|
nel forno. Lo accenderemo domani. - Che sorpresa per | Cardello | quando, due giorni dopo, vide cavar fuori vasetti e tazza |
CARDELLO -
|
da una mano all'altra, presentandoli all'ammirazione di | Cardello | con dirgli: - Eh? Eh? Eh? - a cui Cardello rispondeva |
CARDELLO -
|
di Cardello con dirgli: - Eh? Eh? Eh? - a cui | Cardello | rispondeva battendo le mani. Solamente egli sentiva un po' |
CARDELLO -
|
essere un libro di magia! Una volta, nell'assenza di esso, | Cardello | avea provato di leggerlo, ma non ci aveva capito niente! |
CARDELLO -
|
sarebbe mancata. * * * Ci furono parecchi giorni di sosta. | Cardello | avea dovuto tornar a sorvegliare gli operai. Il Piemontese |
CARDELLO -
|
casa, senza aver cavato un ragno da un buco, si sfogava con | Cardello | mentre questi preparava il desinare, gli ripeteva la |
CARDELLO -
|
quasi i quattrini, invece di questo avesse dovuto darglieli | Cardello | ... Intanto non potevano fare altri esperimenti; questo era |
CARDELLO -
|
Non posso spendere per essi le paghe degli operai. - - | Cardello | stette zitto. E la mattina dopo, mentre il padrone si |
CARDELLO -
|
e indurlo ad accordargli l'acconto, e a firmare il mandato, | Cardello | tutto confuso, si presentava al padrone, balbettando; - |
CARDELLO -
|
- Perchè mi dà questa mortificazione? - aveva risposto | Cardello | con voce piena di lacrime - Le accetto, per pochi giorni - |
CARDELLO -
|
al ritorno dell'appaltatore e all'arrivo dell'ingegnere, | Cardello | rimasto solo in casa, con tutta quella creta, con la rota, |
CARDELLO -
|
presto. Voleva far vedere al Piemontese che egli, | Cardello | non era uno stupido e che se, un giorno o l'altro, veniva |
CARDELLO -
|
ad asciugare la creta quasi quanto un'occhiata di sole! - | Cardello | preparava la legna per riscaldare il forno, e si aggirava |
CARDELLO -
|
e larghe chiazze di color cioccolata, e di grigio sporco. | Cardello | stette lunghe ore quasi in adorazione davanti al mirabile |
CARDELLO -
|
persuadersi se sarebbe riuscito. - Che dirà? - si domandava | Cardello | Ma la vista del vasetto lo consolava anticipatamente di |
CARDELLO -
|
ma, se montava in bestia, diventava proprio intrattabile. | Cardello | si affrettò a far sparire ogni traccia delle operazioni |
CARDELLO -
|
giorno in cui fu inaugurata la condotta dell'acqua, | Cardello | non stava nei panni. Migliaia di persone attorno alla fonte |
CARDELLO -
|
di: Viva! Viva! e infiniti bàttiti di mano. Era stato lui, | Cardello | che aveva aperto l'ultima valvola, distante un centinaio di |
CARDELLO -
|
quella gente era stata però niente a confronto di quella di | Cardello | a cui importava poco della sete altrui e che avea gridato |
CARDELLO -
|
d'impasto della creta, e di stagno, e di altri colori. | Cardello | questa volta spalancava bene gli occhi, mentre il padrone |
CARDELLO -
|
vividi colori di verde macchiettato di nero e di giallo. | Cardello | se n'angustiava. Finalmente arrivò il giorno in cui fu |
CARDELLO -
|
di compera del fondo. L'ingegnere però non arrivava! | Cardello | passava le giornate a sorvegliare i carrettieri che |
CARDELLO -
|
nel disegno del libro. L'ingegnere intanto non arrivava! A | Cardello | sembrava quasi impossibile che il suo padrone avesse |
CARDELLO -
|
vedeva sorgere da terra i muri per gli stanzoni rustici, | Cardello | si sentiva crescere, su su, anche lui. Per ora, una sola |
CARDELLO -
|
detto il Piemontese E sei mesi sarebbero passati presto. | Cardello | però notava che il padrone era spesso preoccupato di |
CARDELLO -
|
n'era speso? Ma con quell'uomo le difficoltà duravano poco! | Cardello | continuava sempre a crederlo una specie di mago. A un |
CARDELLO -
|
a cercare in un paese vicino e tre ragazzi che aiutavano | Cardello | a manipolare la creta. Degli stanzoni uno solo era stato |
CARDELLO -
|
la stagnatura. E l'ansietà della prima prova era tale in | Cardello | che non lo faceva dormire. Quando i vasi e gli orci vennero |
CARDELLO -
|
esser ridotta sottile senza nulla perdere in resistenza. | Cardello | incontrato quel vecchio stovigliaio, gli disse |
CARDELLO -
|
nuova sorgesse a dar lustro alla città e pane agli operai. | Cardello | interrogato, dava qualche spiegazione; ma ordinariamente |
CARDELLO -
|
era stato ripreso il lavoro, sotto la direzione di | Cardello | Egli tremava per la responsabilità assunta, e a ogni po' |
CARDELLO -
|
difficile veniva ora, con la manipolazione dello stagno; ma | Cardello | si era già infrancato, e immergendo i vasi, chiuso nello |
CARDELLO -
|
questi gli diceva: - Bravo! Bravo! Bravo! - tre volte, | Cardello | si sentiva quasi impazzire dalla gioia al pensiero che per |
CARDELLO -
|
ordine e pulizia! - Scriva sùbito. - Appena arrivato. - | Cardello | si accorgeva che il Piemontese serio, freddo, faceva in |
CARDELLO -
|
la seconda e poi la terza; e arrivarono anche mille lire! | Cardello | che non aveva mai avuto, in vita sua, tanti quattrini da |
CARDELLO -
|
che prometteva vicino il ritorno ... . E poi niente più! | Cardello | non fidandosi delle sue scarse abilità epistolari, si |
CARDELLO -
|
stagnati procedeva bene in città e nei paesi vicini. | Cardello | però, vedeva diminuire la provvista dei preparati ch'egli |
CARDELLO -
|
grave - alla morte non osava di pensare - riempì di terrore | Cardello | Se avesse saputo dove andare a rintracciarlo, sarebbe |
CARDELLO -
|
come il Piemontese - Sei un buon figliuolo! - cosa che a | Cardello | faceva tanto piacere perchè gli sembrava di sentirlo dire |
CARDELLO -
|
so come regolarmi. - Io, nel caso tuo, aprirei la busta. - | Cardello | la trasse di tasca e gliela consegnò: - L'apra lei. - Il |
CARDELLO -
|
spiegato il foglio, spalancò gli occhi dalla sorpresa. | Cardello | non osava di domandargli: - Che cosa dice? - - È il suo |
CARDELLO -
|
del premio che il Municipio deve pagargli: sei mila lire, | Cardello | interdetto, non respirava; temeva di avere inteso male. - E |
CARDELLO -
|
quel buon figliuolo del mio operaio Calogero Strano! - | Cardello | diè in un gran scoppio di pianto! - È dunque morto? ... Non |
CARDELLO -
|
non è morto: voglio attenderlo ... . Tornerà! - balbettava | Cardello | quasi soffocato dai singhiozzi. E, come compianto del suo |
CARDELLO -
|
già un anno che | Cardello | andava di paese in paese col burattinaio, partecipando alla |
CARDELLO -
|
pupazzetti di Pulcinella e di Tartaglia l'andata attorno di | Cardello | - col camicione, il cappellaccio di feltro grigio e il |
CARDELLO -
|
Assessori, Deputati lo avevano colmato di grandi promesse. | Cardello | era stato incaricato di ridurre in pezzettini quattro |
CARDELLO -
|
Che si credono questi signori? Doppia illuminazione. Tu e | Cardello | alla porta, col vassoio sul tavolino tra due candelabri. Un |
CARDELLO -
|
signori del Casino!.. Sono dugento biglietti! - Donna Lia e | Cardello | si guardavano negli occhi. La povera donna era guarita |
CARDELLO -
|
mogli e figliuoli. Almeno servivano a riempire il teatrino! | Cardello | era quasi irriconoscibile. Aveva preso l'aria del mestiere. |
CARDELLO -
|
Peppe-Nappa e Peppe- Nino e questo teneva di cattivo umore | Cardello | che avea consigliato più volte al padrone: - Andiamo via! |
CARDELLO -
|
- Andiamo via! Cerchiamo un'altra piazza! - Per ciò | Cardello | non partecipava alle illusioni dell' Orso peloso intorno al |
CARDELLO -
|
del magazzino per farne un vestitino a quella creatura. | Cardello | a ogni colpo di tosse della piccina, si sentiva stringere |
CARDELLO -
|
l' Orso peloso cominciava a bisticciare con donna Lia, | Cardello | portava via, fuori, la bambina per timore che quel |
CARDELLO -
|
che quel furibondo non la colpisse picchiando la moglie. | Cardello | non sapeva spiegarsi per qual ragione don Carmelo, da |
CARDELLO -
|
Ma perchè? - Perchè è pazzo. Non lo sa neppur lui perchè! - | Cardello | dalla via, con la bambina in collo, lo sentiva sbraitare: - |
CARDELLO -
|
soleva affittare per usi diversi, secondo le occasioni. | Cardello | ra affaccendato ad attaccare parecchi lumi a petrolio coi |
CARDELLO -
|
la moglie in lagrime con la bambina su le ginocchia, e | Cardello | che, in piedi davanti a lei, si grattava il capo e |
CARDELLO -
|
- È passato il dottore; l'ho fatto entrare, - soggiunse | Cardello | - Ebbene? - fece don Carmelo. - Il dottore tornerà con la |
CARDELLO -
|
allo spettacolo! Il dottore non aveva detto niente, ma | Cardello | da un significativo increspare delle sopracciglia e dalla |
CARDELLO -
|
d'ora? - Ti muovi dunque, pel petrolio? - urlò don Carmelo, | Cardello | presa la latta, stava per uscire quando s'incontrò col |
CARDELLO -
|
dall'aria frizzante donna Lia in maglia e veste corta, nè | Cardello | insaccato nel camicione, col cappello grigio di feltro su |
CARDELLO -
|
fin sotto il rossetto profuso su le guance per l'occasione. | Cardello | di tratto in tratto, si soffiava dentro i pugni per |
CARDELLO -
|
ritardare l'alzata del sipario. A un cenno di donna Lia, | Cardello | si mosse per avvertire don Carmelo di dar principio alla |
CARDELLO -
|
e gli elmi di latta. - Dice donna Lia ... . - Il povero | Cardello | non potè aggiungere altro, sopraffatto dalla valanga di |
CARDELLO -
|
impedito di udirli anche se non brontolati a quel modo. | Cardello | bbe un'ispirazione; si mise in bocca il fischio da |
CARDELLO -
|
caratteristico. - Bravo! - Se no non si chetavano, - disse | Cardello | orgoglioso di vedersi approvato dal padrone. E il sipario |
CARDELLO -
|
sipario fu tirato su tra il profondo silenzio della sala. | Cardello | avea dovuto prendere in mano Tartaglia mentre don Carmelo, |
CARDELLO -
|
si trovassero là. Non meno curioso e ansioso di loro era | Cardello | che non sapeva una sola parola di quel che avrebbe dovuto |
CARDELLO -
|
piegare le quinte di carta e il sipario, aiutato un po' da | Cardello | che aveva aperto gli occhi spauriti dalla paura ed era |
CARDELLO -
|
gola e poi l'urlo desolante: - Figlia, figliolina mia! - | Cardello | diè un salto giù dal palcoscenico, e scoppiò in pianto |
CARDELLO -
|
burattinai con molta soddisfazione dell' Orso peloso come | Cardello | continuava a chiamarlo anche quando ne parlava con la |
CARDELLO -
|
padrona, che ne sorrideva. Ma pur canticchiando o saltando, | Cardello | non poteva togliersi dalla mente il triste ricordo di quel |
CARDELLO -
|
e ribaciava, gemendo: - Figlia, figliolina mia, cuor mio! - | Cardello | stralunato avea voluto accompagnare la morticina fino al |
CARDELLO -
|
di far prendere il solito litro di vino, diceva a | Cardello | - Senz'offesa, don Carmelo ... mando il ragazzo qui vicino. |
CARDELLO -
|
frutta e vino: sembrava carnevale ogni giorno, come diceva | Cardello | che ingrassava a vista d'occhio. Donna Lia (era naturale) |
CARDELLO -
|
si coricavano nel misero giaciglio dietro il palcoscenico, | Cardello | li sentiva leticare sottovoce e sentiva il colpo di un |
CARDELLO -
|
appresso la lite fra marito e moglie si era incalorita. | Cardello | udiva ringhiare don Carmelo: - Devi dirglielo tu! ... |
CARDELLO -
|
con l'esclamazione: - Madonna Santa! - Tutt'a un tratto ... | Cardello | si era rizzato sul pagliericcio steso in un angolo. Avrebbe |
CARDELLO -
|
Carmelo bestemmiava, donna Lia gridava: - Oh Dio! No! No! - | Cardello | gridò: - Don Carmelo! ... Donna Lia! ... . - Un rantolo ... |
CARDELLO -
|
... e poi niente! Un zolfanello fu acceso, e un lume; e | Cardello | si vide apparir davanti don Carmelo in camicia e mutande |
CARDELLO -
|
peloso ha ammazzato la moglie! - Quale orso, imbecille? - | Cardello | si accorse che nello smarrimento gli era sfuggito il |
CARDELLO -
|
era pieno di gente del vicinato accorsa alle grida di | Cardello | Il quale, seduto su lo scalino della porta, piangeva |
CARDELLO -
|
a far la guardia all'uccisa, conduceva via con sè | Cardello | alla caserma ... . - Non piangere! Non aver paura ... Devi |
CARDELLO -
|
- Non piangere! Non aver paura ... Devi dirmi la verità. - | Cardello | era istupidito dalla paura che lo mettessero in carcere, e, |
CARDELLO -
|
dormire. - Sfinito dal pianto e dalla terribile commozione, | Cardello | si addormentò quasi sùbito ... Ma che sognacci! ... . |
CARDELLO -
|
dei suoi esperimenti di terracotte. Era di cattivo umore; | Cardello | che lo aveva accompagnato laggiù, sentendolo discutere |
CARDELLO -
|
bene. L'ingegnere partito, i lavori di scavo ripresi, | Cardello | per parecchi giorni avea dovuto tornare al suo posto di |
CARDELLO -
|
... . E degli esperimenti di terracotta neppure una parola! | Cardello | si sentiva rodere dalla smania di mostrare al Piemontese il |
CARDELLO -
|
terracotta neppure una parola! Era proprio un'angoscia per | Cardello | Di tanto in tanto, si sentiva spinto a interrompere i |
CARDELLO -
|
vasetto? - Quasi quegli ne sapesse qualcosa! Una mattina | Cardello | non ne potè più. Corse al baule dove il vasetto era |
CARDELLO -
|
occhi dallo stupore. - L'ho fatto io, - rispose timidamente | Cardello | - Come? Tu! Come? - Di mano in mano che Cardello preso |
CARDELLO -
|
Cardello - Come? Tu! Come? - Di mano in mano che | Cardello | preso animo, gli raccontava un po' confusamente quel che |
CARDELLO -
|
Quel che più gl'interessava di sapere era il mezzo con cui | Cardello | aveva ottenuto quello splendore di cristallizzazione ... . |
CARDELLO -
|
strapparcelo di mano a furia di centinaia di mila lire! - | Cardello | scoppiò in un gran pianto, quasi quelle centinaia di mila |
CARDELLO -
|
minacciosamente i pugni al soffitto, mentre il povero | Cardello | singhiozzava in un canto, senza osar di guardare il vasetto |
CARDELLO -
|
cassa postale, non far lo sciocco! - No! No! - insisteva | Cardello | - E del vasetto che farai? - soggiunse il Piemontese dopo |
CARDELLO -
|
E del vasetto che farai? - soggiunse il Piemontese dopo che | Cardello | vedendolo irritare, aveva ripreso il biglietto da cento |
CARDELLO -
|
che si procedeva innanzi. Il Piemontese ripeteva spesso a | Cardello | - Voglio guadagnarmi le dieci mila lire di premio, |
CARDELLO -
|
mesi. Serviranno per la fabbrica. - E sentendola nominare, | Cardello | la vedeva coi forni rotondi, come li indicava il libro, con |
CARDELLO -
|
che dal Governo egli avrebbe avuto quasi per niente. | Cardello | passando di là nel recarsi a sorvegliare i lavori della |
CARDELLO -
|
di morire presto; sarò sempre in tempo pel testamento. E | Cardello | ogni sera, avanti di addormentarsi, aveva fantasticato a |
CARDELLO -
|
quasi per scuoterlo da quello stato di tristi riflessioni. | Cardello | rizzò la testa e lo fissò impaurito. - Senti, - riprese |
CARDELLO -
|
in sagrestia; sta prendendo il caffè coi biscottini. - | Cardello | esitava. Quel vecchietto col collare e la papalina non |
CARDELLO -
|
conversava con l'Abadessa, quando il sagrestano introdusse | Cardello | che lo avea seguito riluttante e quasi trascinato pel |
CARDELLO -
|
servitore che ci vuole per vossignoria. - Il Decano squadrò | Cardello | da capo a piedi. - È il ragazzo del burattinaio che ha |
CARDELLO -
|
Decano con voce incoraggiante. - Il burattinaio, - rispose | Cardello | - Va bene, - riprese il Decano sorridendo: - Ma in casa mia |
CARDELLO -
|
con qualcosa di così fresco e di gentile, di materno, che | Cardello | si era sentito rimescolare tutto, quasi da quell'oscurità |
CARDELLO -
|
È stato con me diciotto anni. - Se mi vuole ... - balbettò | Cardello | - Ma bisognerà farsi togliere cotesti capellacci da oprante |
CARDELLO -
|
... e ringrazia la madre Abadessa. - Grazie, - pronunziò | Cardello | con voce affiochita dalla commozione. * * * Otto giorni |
CARDELLO -
|
in maschera; ma che importava? Fin dalla prima giornata | Cardello | avea capito che col signor Decano si poteva stare |
CARDELLO -
|
un po' matto, con quella grande smania per la pulizia. | Cardello | appena entrato in casa, aveva ricevuto la prima istruzione: |
CARDELLO -
|
una grinza; la più piccola grinza non mi farebbe dormire. - | Cardello | abituato con l' Orso peloso che parlava poco e a scatti, si |
CARDELLO -
|
giorni dopo, altre e altre istruzioni e raccomandazioni. | Cardello | che si riconosceva appena da sè, coi capelli rasi, |
CARDELLO -
|
pel vecchio servitore morto, ed ora doveva servire per | Cardello | - È un po' largo, un po' lungo; ma tu crescerai, e tra |
CARDELLO -
|
un po' scorciare le maniche e anche i calzoni. - Quando | Cardello | vide presentarsi la tuba, fece un gesto di ribellione: - Mi |
CARDELLO -
|
di carta torno torno dietro il cuoio ... . È quasi nuova. | Cardello | scoppiò a ridere vedendosi infagottato a quel modo. Che |
CARDELLO -
|
infagottato a quel modo. Che cosa doveva fare, povero | Cardello | Perdere quella fortuna? Lo avevano burlato al suo paese, |
CARDELLO -
|
Rappresentavamo anche il martirio di Santa Genoeffa - disse | Cardello | che non riusciva a persuadersi che l' opera fosse |
CARDELLO -
|
in tavola. Le ore passate in cucina erano uno svago per | Cardello | Ma che noia le altre, lunghe, passate ad attendere nella |
CARDELLO -
|
il don, perchè i suoi servitori avevano avuto tutti il don. | Cardello | si aspettava una lavata di capo; invece il signor Decano |
CARDELLO -
|
Abadessa dice che l'opera è invenzione del demonio - fece | Cardello | che all'idea di dover rifare le buffonate di Peppe-Nappa e |
CARDELLO -
|
che fa ridere non è peccato. * * * Fu un gran trionfo per | Cardello | Da principio le molte teste di monache e di educande |
CARDELLO -
|
e lo tempestava di colpi ... . Sembrava di vederli! ... | Cardello | aveva accozzato alla meglio tutte le parti che gli erano |
CARDELLO -
|
di maritare la figlia, le risate furono tali che | Cardello | si mise a ridere anche lui. Gli era parso di esser tornato |
CARDELLO -
|
a letto di buon'ora, e voleva che andasse a letto anche | Cardello | Era venuto l'inverno; le nottate non finivano più. Cardello |
CARDELLO -
|
Cardello Era venuto l'inverno; le nottate non finivano più. | Cardello | si voltava e rivoltava nel lettuccio, senza poter chiuder |
CARDELLO -
|
e d'insegnargli inoltre le quattro regole dell'aritmetica. | Cardello | aveva appreso con facilità. Ma dei libri del padrone che |
CARDELLO -
|
egli dichiarava il primo libro del mondo. Ogni volta che | Cardello | gli diceva: - Permette, voscenza? - il Decano gli |
CARDELLO -
|
non c'erano affatto perchè sùbito il signor Decano diceva a | Cardello | Don Calogero, mangiatene pure quanto volete; io ho lo |
CARDELLO -
|
il signor Decano. * * * Dopo due anni di questa vita, | Cardello | aveva giornate e settimane di cattivo umore, nelle quali |
CARDELLO -
|
qualche tempo in qua? - Che mi prende? - rispose un giorno | Cardello | - Mi prende che io me ne vado e le bacio le mani. - Perchè, |
CARDELLO -
|
vi piace. Ve ne pentirete presto. E quindici giorni dopo, | Cardello | baciava le mani al signor Decano, ringraziandolo del bene |
CARDELLO -
|
L. 3 - Garibaldo Bucco Sette bello... L. 1 - Luigi Capuana | Cardello | in-8... L. 3 50 Cardello in-16... » 2 50 State a sentire! |
Parassiti. Commedia in tre atti -
|
bello... L. 1 - Luigi Capuana Cardello in-8... L. 3 50 | Cardello | in-16... » 2 50 State a sentire! ... » 2 50 Gli «Americani» |
Parassiti. Commedia in tre atti -
|