coscienza; poté sognare quanto si soffra anche fuor del suo carcere cieco, anche nel mondo sperato dei sensi, del pensiero e dell'amore. Non si udivano più le
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Marina, diceva lei. Ma lo scioglimento preferito dal poeta era questo: l'infelice prigioniera usciva di notte dal suo carcere attorcigliata intorno a un
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levino dal sole .... lo nascondano .... lo mettano in un carcere profondo .... ci sono i tribunali per questo .... non lo lascino a mia portata
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rientrare in quel carcere! Stetti qualche minuto ad osservarlo, poi gli dissi: - Non vuoi andarci più? vuoi che io ne parli a don Luigi? Mi saltò al collo e
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Accademia della crusca
