ARABELLA
. Quel camerone è riservato agli uomini nei momenti di molto concorso. Lungo il corridoio, col capo appoggiato agli armadi, si schierano i bottegai del
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i patimenti d'una giornata di fuga e senza cibo lo tirassero a reclinare il capo e a dormicchiare sopra i pensieri. Chi andava più lontana a battere
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tutti gli altri una viva e potente commozione e non dice nulla a chi non sa leggere. Forse era già troppo tardi per mettersi da capo a imparare a
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sentissero, tentennò un pezzo il capo, e abbassando di nuovo la voce fin dove glielo permetteva il calore del discorso, soggiunse: "Sì, mi rincresce
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per interesse, girata di mano in mano come una cambiale. Che ore di tristezza passavano sul suo capo, mentre il sole di febbraio riposava languido
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, c'è posto per la bottega di tutti. Il povero signor Tognino giaceva nel letto degli sposi (chi gliel'avrebbe detto?) col capo fasciato di ghiaccio
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vostra minestra: preferisco la polenta condita di fame. Ora i rimorsi sono come un carico di chiodi per la coscienza." Il sarto chinò il capo, addentò il
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illuminata. La Colomba, col capo ravvolto in un fazzoletto di cotone, dall'orlo del quale uscivano alcuni pizzi di capelli bianchi, cogli occhiali sul viso
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rientrare nel sacro tabernacolo del dovere, non lasciando che una leggiera striscia di dolore al capo, come fa ogni gioia che passa. A quel ragazzo
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, ricomincia da capo a carezzare delle illusioni. Arabella esitò ancora un poco a dir di sì, quantunque vedesse che i giorni non passavano inutilmente anche
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benedetta, stava nel suo letto distesa la povera signora Ratta, morta, vestita di una logora gonnella di cotone color terra secca, con in capo la più
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. "È sempre una bella cosa aggiustare i nostri guai in famiglia. Ha parlato colla sua buona mamma?" Arabella accennò di sì col capo. Rimase chiusa e
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un bel nulla davanti a una sentenza che ti capita tra capo e collo. Per guarire da un avvocato non c'è che un rimedio: pigliare un altro avvocato forte
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prometteva che per la fine di febbraio la malata avrebbe potuto senza pericolo intraprendere un viaggio. Como non è in capo al mondo, e una volta sul
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cominci a vivere non inutilmente per me, perché" (e Arabella nel dir queste parole alzò il capo con qualche fierezza) "con questo veleno nel cuore io non
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non aveva il capo a queste cose. Lo piantò, traversò di nuovo la piazza della Scala, e per la via di Santa Margherita venne verso la via Torino. Era il
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quasi dei ragionamenti che lo facevano pensare. Stava a sentire in silenzio, poi andava a dormire col capo pieno di quella musica, che ragionava a lungo
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sulla tavola, strinse le tempie nei pugni, e stette coll'occhio infocato a guardare fisso mentre il Berretta, movendo il capo ora a destra ora a
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mano ai parenti di riguardo, salutando colla mano in aria i più poveri, alzando le spalle, ritraendo il capo, socchiudendo gli occhi a
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sentiva una certa fierezza burocratica. "Siete parente della vecchia Ratta testè defunta?" disse di nuovo il mezzo avvocato, alzando il capo in modo che
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, ma il figliuolo mi ricorda la sua povera mamma. La Colomba sa che... che... che..." E con una scossa del capo si sforzò d'inghiottire un grosso
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guardavan coll'occhio fisso, invelenito, in atto di sfida, l'uno col capo curvo e irrigidito, appoggiato colle due mani allo schienale della sedia
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venuta a piantarsi davanti al tavolino, dondolando tutta in un pezzo, col capo inclinato da una parte, l'occhio socchiuso, quasi semispento, come se
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delle sue grosse lagrime, crollando il capo, come se cercasse inutilmente di contraddire: e continuarono in silenzio la strada fino a casa.
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l'onore. Non osava guardare in faccia ai pazzi pensieri che gli passavano pel capo. C'era da farsi compatire, da farsi fischiare da tutto Milano. C'era
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il senso delle cose. Quando dal cuore i mali salgono al capo, quando da ventiquattro ore ti pesa una brace sul petto, quando la sete ti divora le
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poppante, sfogandosi con qualche vicina intorno ai suoi mali di stomaco, che le facevano sonare gli orecchi e le riempivano il capo di campanelli. Era
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cosuccie nella valigia, la signora si aggiustò un lembo del velo sul capo e sulle spalle, guardò a lungo l'orologio per fissare l'animo e la volontà in
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vene del capo, e a riempirle il cuore d'un subito spavento; impallidiva, sudava freddo, afferravasi all'Augusta, tremando come una colomba scossa dal
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, che un poco li sostenne, ma poi abbassò i suoi e ritornò a passeggiare, il capo avanti, le mani dietro la vita, colle quali seguitava ad agitare con