Questione più grave è certo quella della spesa per le opere edilizie della capitale. È qui che il concorso dello Stato in opere municipali apparisce
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, alla comodità ed alla viabilità della capitale, grandissime
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il capitale non trovi sufficiente rimunerazione in case e quali debbono essere affittate ad una pigione proporzionata alle modiche risorse del povero.
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A Bruxelles si sta costruendo un palazzo di giustizia, ove già hanno speso 50 milioni, e non è ancora finito: e, signori, Bruxelles è la capitale di
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Per parte mia io non ho mai avuto questi timori. Ho sempre creduto che il Governo e la sua capitale facessero una cosa sola; non ho mai pensato che a
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nazione più ricca di noi per così augusta capitale?»
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capitale, e vi sarà bisogno di trasformazioni, quando appunto Roma ha questo carattere di essere la prima città del mondo? E perchè si mira a
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l'accentramento, la capitale assorbente o preponderante, ed arrivando a questo risultato per mezzo del privilegio. Cosa strana! Ieri, mentre
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Ma quando questo principio è stabilito nel nostro diritto pubblico che cosa viene a dire ciò? Che è un vantaggio l'esser capitale. Invece oggi si
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quale ha avuto il coraggio di venir qui alla Camera a dire esplicitamente che egli vuole una capitale come Parigi, una capitale assorbente; che crede
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capitale. Appunto per questo principio, stabilito nel nostro diritto pubblico, noi abbiamo votata la legge relativa a Firenze, noi abbiamo votata la legge
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si abbandona, si va alle costruzioni miste; il municipio della capitale del regno diviene l'accollatario dello Stato; e si sa che fra l'accollatario e
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deve concorrere colle forze municipali per la trasformazione della sua capitale.» Dunque non è un affare per una volta tantum. Si tratta di stabilire
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Per parte mia mi affretto a dire che voterei perchè fosse fuori della capitale, fosse lontana dal potere esecutivo; anzi ho un impegno morale da
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essere nella capitale o fuori della capitale.
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In Roma, dacchè v'è la capitale, il Governo in edifizi e stabilimenti pubblici ha speso 35 milioni; i privati per fare dei nuovi fabbricati hanno
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Dice l'onorevole Ruspoli che, soltanto dopo il 1870, Roma vive di vita propria. Ma, onorevole Ruspoli, i vantaggi che ha Roma per essere capitale del
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, in un modo inconcusso ed irrefragabile, smentito dai fatti. Ma, dice, l'onorevole Ruspoli, adagio; il fatto di Roma capitale è fatto vostro, dunque
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Io sono proprio convinto che tra tutti quelli che sono venuti a Roma, perchè Roma è capitale, questo scrupolo di coscienza di non pagare i servigi
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Toscanelli. Consigliere può esserlo. In altri paesi è stato ritenuto che l'essere capitale sia un grande beneficio. Ed in Svizzera, gente pratica
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In Isvizzera c'è il politecnico, c'è l'Università, ma non alla capitale; c'è il tribunale. Il politecnico di
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Diceva l'onorevole Ruspoli: venuta la capitale a Roma nel 1870, avete messo tutto d'un tratto una caterva d'imposte, quelle imposta che nel resto del
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genere, senza fare spendere un centesimo al Governo. Ma, o signori, pensiamo agli immensi vantaggi che ha la città di Roma per il fatto che è capitale
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L'onorevole Ruspoli ha chiaramente detto che egli è proprio favorevole a fare una capitale accentrata, ma non vede come si venga a costituire con
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italiani, siccome la capitale ha tanti vantaggi, non lo mettete nella capitale, ma mettetelo in un altro centro artistico.
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Sono proprio due scuole l'una in lotta coll'altra. Quella che vuol portare tutto alla capitale e quella che non vuol tenere alla capitale se non che
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protettore all'interno, con favori, coll'acqua gratis, e via discorrendo? Roma così deve diventare un centro industriale, mentre per una capitale è un'immensa
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bisogno, e che in molti altri paesi è precisamente così, che questo tribunale supremo non è alla capitale. E perchè deve esserci questa necessità qui
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ma quanto alla sostanza siamo perfettamente d'accordo. Volete negare che con questo progetto di legge che tende a costituire la capitale accentrata
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capitale l'accentramento, è ‘proprio voler negare una cosa che a me pare della massima evidenza. Del resto, sapete, signori, chi è del mio parere? È del
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A Parigi si fecero delle ordinanze appunto perchè non si voleva la capitale accentrata. Dai re di Francia si arrivò fino all'eccesso d'impedire la
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, di 500 o 600,000 abitanti, può accadere come accade in Francia: che i cambiamenti di Governo che avvengono nella capitale sono accettati da tutta la
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esplicitamente che sebbene mi fossi opposto a Roma capitale, una volta che Roma era tale e si trattava di un fatto compiuto, siccome io era eminentemente
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sono adesso. E qui, o signori, io debbo rammentare una cosa, quella cioè che mi opposi a Roma capitale, nel 1870: e questo lo rammento sapete perchè
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a Parigi la capitale preponderante. Dunque, io dico, restino le cose come sono: io non voglio levar nulla; dico soltanto: non accresciamo nulla, non
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danni derivanti dalla capitale assorbente e preponderante; mentre noi abbiamo la fortuna di non averla, proprio si vuol fabbricare, e si vuol fabbricare
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Toscanelli. Ma, o signori, per un'altra ragione la capitale assorbente e preponderante a Roma è più pericolosa che a Parigi, perchè nessuna città al
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. Dunque la creazione di questa capitale assorbente e preponderante nella storia e nelle tradizioni di Roma è molto più pericolosa di quello che non sia a
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politica, gli raccontava di aneddoti politici della capitale. A Marina parlava di mode e di tutte le contessine e le marchesine che aveva conosciuto a
: più giù, al posto del capitano, un nome solo: Giulia. Le zampine di mosca dicevano così: Sai che trasporto anch'io la mia capitale da via Bigli a
zio, invitandolo a sospendere l'invio dei soliti interessi, poiché lui, Silla, era fortunatamente in grado di far dono del capitale alla famiglia
certo per avere alla capitale una posizione degna del mio nome, degna di Venezia. Io Vi parlo, cara cugina, un linguaggio più serio che appassionato
voleva dire geograficamente la capitale della Boemia. Il centro di quella accozzaglia artistica, era lui. E fra una giuocata di boccie e una
all'invito attestando occupazioni che gli avrebbero reso necessario per assai tempo il soggiorno alla capitale. È vero che lacerò per ben tre volte il
i suoi romanzi. Luigi Capuana, scrisse per degli anni stupende rassegne settimanali nella Nazione di Firenze, quando Firenze era la capitale, e fuori
capitale, che era allora a Torino, un po' di cronaca cittadina, un po' di ultime notizie e di recentissime fatte con le forbici, e la ciambella era