canzone si rompe in catena fievole di singhiozzi: la vena è aperta: arido rosso e dolce è il panorama scheletrico del mondo. ... O il tuo corpo! il tuo
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, hai parole inghiottite. Sei buia. Per te l'alba è silenzio. E sei come le voci della terra - l'urto della secchia nel pozzo, la canzone del fuoco, il
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qualche volta piango: giacché più del mio pallido demone, odio il minio e la maschera al pensiero, giacchè canto una misera canzone, ma canto il vero
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sarà la bestemmia e la canzone che merita la donna, quando è l'angelo, il santo e la madonna! E tu non sei del mondo, o bella creta, no, del mondo non
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dell'avvenire ; abbiam veduto agli alleluia accanto gli infiniti sospir dei derelitti a Dio salire; e una canzone di speranze impavide ci ha volti al firmamento
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chioma dalla negra tinta: forse vi intreccia mammole a quest'ora qualche beltà nel gineceo discinta. Ed io che le avea fatto una canzone alla povera
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tiranni al trono malediceva allor. Ma un dì la madre dissemi, tutta piangente e smorta: - Questa canzone è morta, non la cantar mai più! - Quel dì, le
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Sù, la vostra canzone intonate bruni figli del lido ridente, e nell'alto la barca guidate, che già brilla la luna nascente. Già la luna nascente
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CANZONE DI UN MISANTROPO E beata è colei che non si sarà scandolezzata di me. Evangel. S. Matteo, c. XI., v. 6. Come un raggio di sol su un vecchio
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reietti, i fuggiti da Adamo, dal ciel, dal fango vinti! E cantiamo una squallida canzone, che al tuo sereno irride, una canzon che muove a compassione
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all'albor nuova canzone!
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dalla siepe che cinge le aiuole più non sparissse il sole? Il vignaiuol più non verrìa cantando la sua dolce canzone la canzon che, esulando, dice
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' che non si ammali la mia pallida musa, illusione ultima e santa dei miei dì fatali!... Il mio pan quotidiano è la canzone. Manda sul mio cammino il
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al miserrimo tetto, scorderan per quel dì la canzone, e nei sogni la strana visione tornerà nuovi enigmi a fischiar. Ma le vispe fanciulle dei campi
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